Come l’intelligenza artificiale sta trasformando il settore bancario?

La rivoluzione apportata dall’intelligenza artificiale (AI) nel campo bancario è notevole e comporta cambiamenti importanti non solo per i profitti delle istituzioni finanziarie ma anche per l’organizzazione della forza lavoro. Un’indagine realizzata da Bloomberg Intelligence prevede che le banche possano eliminare fino a 200 mila posti di lavoro nell’arco dei prossimi cinque anni. Tale stima scaturisce dai risultati ottenuti attraverso interviste condotte con 93 leader di notevoli realtà del settore finanziario come Citigroup Inc., JP Morgan e Goldman Sachs. Grazie alla sua predisposizione per l’automazione dei processi ripetitivi e ordinari, l’AI appare pronta a sostituire un segmento considerevole del personale esistente, generando così un’attesa diminuzione pari al 3% degli attuali occupati in questo ambito.

Profitti in crescita grazie all’AI

Nel contesto attuale in cui i soggetti occupati, ai quali spesso è richiesta una resilienza straordinaria, affrontano sfide notevoli, le Istituzioni Finanziarie sembrano invece avviarsi verso risultati economici eccezionali. L’integrazione dell’‘intelligenza artificiale’, infatti, emerge come elemento chiave nel propulsore del profitto bancario; le proiezioni indicano una crescita compresa fra il 12% e il 15%, traducibile in circa $180 miliardi.. Dalla rilevazione condotta tra manager del settore risulta che almeno un incremento del 5% nella produttività ed elevazione delle entrate appare probabile entro cinque anni. Tale crescita sembra sorretta dall’abilità dell’AI nell’affinare dinamiche interne e nell’accrescere la validità operativa delle organizzazioni coinvolte.

La trasformazione della forza lavoro

Nonostante le proiezioni relative alla diminuzione dei posti disponibili nel mercato del lavoro, figure significative dell’industria come il CEO di JP Morgan sostengono con fermezza che l’introduzione dell’AI non porterà necessariamente a licenziamenti su larga scala. Si prevede piuttosto una metamorfosi della forza-lavoro con un potenziale aumento delle condizioni occupazionali. Grazie all’intelligenza artificiale, si aprirebbero possibilità per i lavoratori di diminuire il numero dei giorni settimanali dedicati al lavoro retribuito; ciò dovrebbe favorire un significativo miglioramento nell’equilibrio tra le dimensioni professionale e privata della vita. In contrapposizione a tali visioni ottimistiche emerge la posizione cautelativa di Citigroup: la sua analisi suggerisce che circa il 54% delle posizioni nel comparto bancario potrebbe subire processi d’automazione avanzata, evocando fondate preoccupazioni riguardo alla sicurezza dell’occupazione stessa.

Un futuro incerto ma promettente

L’idea di una trasformazione radicale, originata dall’intelligenza artificiale, all’interno del settore bancario solleva domande profonde circa l’evoluzione delle opportunità lavorative e la solidità dei modelli commerciali convenzionali. Nel momento in cui le banche cercano di trarre profitto dai progressi resi possibili dall’AI, emerge come cruciale affrontare il passaggio della forza lavoro verso funzioni maggiormente qualificate e meno repetitive. Riuscire ad adattarsi a questo nuovo scenario sarà decisivo per assicurare un avvenire equilibrato sia alle entità finanziarie sia ai rispettivi collaboratori.

In uno scenario economico costantemente in cambiamento, risulta imperativo afferrare le forze motrici alla base delle trasformazioni attuali. Un principio fondamentale nell’ambito dell’economia è quello della diversificazione, che comporta suddividere gli investimenti tra varie classi d’asset così da contenere il rischio totale associato. Questo stesso approccio può essere esteso alla pianificazione professionale, esortando i lavoratori a diversificare le proprie abilità per poter affrontare con maggiore prontezza l’impatto delle innovazioni tecnologiche sui propri ruoli professionali. Un tema rilevante da esplorare è quello legato all’efficienza allocativa, la quale concerne la predisposizione del mercato a distribuire risorse in modo da garantire il massimo benessere collettivo. Applicando questo principio al dominio dell’AI nel panorama bancario, diviene cruciale utilizzare al meglio le risorse tanto umane quanto tecnologiche per ottenere significativi vantaggi sia economici che sociali. Considerare modalità di integrazione etica e sostenibile dell’intelligenza artificiale nelle strategie aziendali rappresenta una necessità imprescindibile per gettare le basi di un avvenire inclusivo e fiorente.