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- Il costo del riscatto di laurea è aumentato del +5,4% all'inizio del 2023, raggiungendo i 6.076,95 euro per anno.
- Il riscatto di laurea rimane vantaggioso per chi rischia di non raggiungere la soglia minima di contributi per la pensione di vecchiaia, offrendo una strategia per l'anticipo della pensione.
- Con un incremento di 837 euro nel periodo 2019-2024 per ogni anno di studi da riscattare, il costo totale per un riscatto quinquennale è salito a 30.385 euro.
Il riscatto della laurea, un’opzione preziosa per chi mira a migliorare la propria situazione previdenziale, si trova a fronteggiare l’impennata dell’inflazione. Con un aumento significativo dei costi previsti per il 2024, diventa fondamentale valutare attentamente la convenienza di questa scelta. Ma quali sono le implicazioni reali di questo incremento e a chi può realmente convenire procedere con il riscatto in questo contesto economico?
Il Calcolo del Costo e l’Impatto dell’Inflazione
La modalità “agevolata” di riscatto della laurea, introdotta nel 2019, ha subito un rincaro significativo a causa dell’inflazione. Il costo, calcolato sul minimale degli artigiani e commercianti, è aumentato del +5,4% all’inizio del 2023, portando l’onere per ogni anno di studi riscattato a 6.076,95 euro. Questo rappresenta un incremento notevole rispetto all’anno precedente, quando il costo era di 5.776,32 euro per anno. L’aumento, seppur in linea con l’andamento inflazionistico, pone interrogativi sulla convenienza del riscatto per i lavoratori.
La differenza rispetto al riscatto ordinario è ancora più marcata. Per esempio, riscattare quattro anni di laurea con una retribuzione lorda degli ultimi 12 mesi di 32.170,00 euro costerebbe 42.464,40 euro, evidenziando come il vantaggio del calcolo agevolato possa raggiungere il 70%.
A Chi Conviene il Riscatto?
Nonostante l’aumento dei costi, il riscatto della laurea rimane un’opzione vantaggiosa per determinate categorie di lavoratori. È particolarmente utile per chi rischia di non raggiungere la soglia minima di contributi per la pensione di vecchiaia o per chi ha iniziato a contribuire presto e mira alla pensione anticipata. Francesca Zucconi, esperta della Fondazione studi dei consulenti del lavoro, sottolinea come il riscatto possa essere strategico per anticipare l’uscita dal mondo del lavoro, trasformando gli anni universitari in contributi effettivi.
Le condizioni per accedere al riscatto includono il possesso effettivo del titolo di studio e la non copertura del periodo da riscattare da altra contribuzione. È inoltre possibile riscattare anche singole annualità, ampliando l’accessibilità dell’opzione a un numero maggiore di lavoratori.
La Riflessione Economica e le Alternative
Il peso dell’inflazione sul riscatto di laurea agevolato richiede una riflessione attenta. Con un incremento di 837 euro nel periodo 2019-2024 per ogni anno di studi da riscattare, il costo totale per un riscatto quinquennale è salito a 30.385 euro. Sebbene il costo possa essere dilazionato in 120 rate ed è deducibile dal reddito, l’impatto economico non è trascurabile.
Accanto al riscatto di laurea, è tornata alla ribalta anche la pace contributiva, che permette di riscattare periodi di inoccupazione o buchi contributivi fino a un massimo di 5 anni. Questa opzione, insieme al riscatto di laurea, rappresenta un’opportunità per chi mira a consolidare il proprio futuro pensionistico, nonostante le sfide poste dall’inflazione.
In conclusione, la decisione di procedere con il riscatto di laurea richiede una valutazione accurata delle proprie esigenze previdenziali e della situazione economica personale. L’aumento dei costi, seppur significativo, non ne annulla la potenziale convenienza, soprattutto per chi punta a una pensione più vantaggiosa o a un’uscita anticipata dal mondo del lavoro.