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Gli aiuti di Stato a Fiat e Stellantis: quanto costano e chi ne beneficia

Un'analisi dettagliata degli aiuti di Stato ricevuti da Fiat e Stellantis, evidenziando i contributi pubblici e le implicazioni economiche tra 1990 e 2024.
  • Tra il 1990 e il 2019, il gruppo Fiat ha ricevuto circa 4 miliardi di euro in contributi pubblici, rappresentando il 40% degli investimenti totali dichiarati.
  • Dal 2016 al gennaio 2024, FCA e Stellantis hanno ottenuto quasi 900 milioni di euro in ammortizzatori sociali e agevolazioni per assunzioni e contratti di espansione.
  • Nel 2021, gli stabilimenti italiani di Stellantis contavano 52.740 addetti, scesi a 42.700 alla fine del 2023, con una perdita di 10.000 posti di lavoro in tre anni.
  • Dal gennaio 2021 a maggio 2024, Stellantis ha distribuito 16,4 miliardi di euro di dividendi, di cui 2,7 miliardi sono andati alla holding di John Elkann.

L’analisi degli aiuti di Stato ricevuti dal gruppo automobilistico Stellantis, erede del gruppo Fiat, è un tema complesso e controverso. La mancanza di dati storici completi da parte dei ministeri rende difficile stabilire con precisione l’ammontare totale degli aiuti ricevuti. Tuttavia, un’indagine condotta dal Corriere della Sera, nella sezione Dataroom curata da Milena Gabanelli, fornisce un quadro parziale ma significativo.

Secondo uno studio di Davide Bubbico, docente di sociologia economica all’Università di Salerno, tra il 1990 e il 2019 il gruppo Fiat ha ottenuto circa 4 miliardi di euro in contributi pubblici, a fronte di poco più di 10 miliardi di investimenti dichiarati. Questo suggerisce che almeno il 40% degli investimenti Fiat sia stato finanziato dallo Stato italiano.

Dal 2016 al gennaio 2024, lo Stato ha versato a FCA e Stellantis quasi 900 milioni di euro in cassa integrazione e agevolazioni per assunzioni e contratti di espansione. Solo per lo stabilimento di Melfi, tra il 1991 e il 2020, sono stati erogati 3,35 miliardi di euro in fondi pubblici per la costruzione dell’impianto e l’indotto.

La Fusione e la Nascita di Stellantis

Il 12 ottobre 2014, la fusione tra Fiat e Chrysler ha dato vita a Fiat Chrysler Automobiles (FCA), con sede legale ad Amsterdam e domicilio fiscale a Londra. Sotto la guida del CEO Sergio Marchionne, la richiesta di aiuti pubblici è stata ridotta, ma le sovvenzioni statali sono continuate.

Nel 2020, durante la pandemia, il governo Conte II ha concesso a FCA un prestito di 6,3 miliardi di euro coperto da garanzia pubblica. Questa linea di credito era destinata a pagare stipendi, fornitori e a mantenere gli investimenti programmati in Italia. Questo prestito è stato utile per la fusione con il gruppo francese PSA, che ha portato alla nascita di Stellantis il 17 gennaio 2021.

Carlos Tavares, CEO di Stellantis, è diventato il dirigente più pagato d’Europa con uno stipendio di 23 milioni di euro l’anno, equivalente a quello di mille metalmeccanici.

Gli Ammortizzatori Sociali e la Riduzione del Personale

Dal 2016 è operativo il Registro nazionale degli aiuti di Stato. Da ottobre 2016 a gennaio 2024, FCA e Stellantis hanno ricevuto aiuti per 100 milioni di euro, inclusi 7 milioni di incentivi per il rinnovo dei macchinari con Industria 4.0. La cassa integrazione ha giocato un ruolo significativo: tra il 2014 e il 2020, FCA ha ricevuto contributi per 446 milioni di euro, di cui 263 a carico dell’azienda. Dal 2021 ad aprile 2024, la cassa integrazione è salita a 984 milioni di euro, con 280 milioni a carico dell’azienda.

Nel 2021, gli stabilimenti italiani di Stellantis impiegavano 52.740 addetti. Alla fine del 2023, il numero di dipendenti è sceso a 42.700, con una perdita di 10.000 posti di lavoro in tre anni. Le uscite volontarie sono state incentivate con “scivoli” tra 30.000 e 130.000 euro, mobilitando tra 600 e 700 milioni di euro.

Dividendi e Incentivi

Dal gennaio 2021 a maggio 2024, Stellantis ha distribuito 16,4 miliardi di euro di dividendi, di cui 2,7 miliardi sono andati alla holding di John Elkann ad Amsterdam. Il prossimo anno, il gruppo ha annunciato che la quota di dividendi distribuita aumenterà.

Gli ecoincentivi per l’acquisto di nuove auto hanno ammontato a 1,95 miliardi di euro, di cui quasi 800 milioni sono andati alle auto Stellantis, metà delle quali prodotte in Italia. Tuttavia, il governo Meloni ha riorganizzato gli incentivi per favorire le auto prodotte in Italia, come la 500 elettrica, le Jeep ibride ricaricabili e la Panda a benzina prodotta a Pomigliano.

Bullet Executive Summary

In conclusione, l’analisi degli aiuti di Stato ricevuti da Fiat e Stellantis evidenzia un significativo supporto pubblico per il gruppo automobilistico, con cifre che superano i 4 miliardi di euro in contributi diretti e quasi 900 milioni di euro in ammortizzatori sociali negli ultimi nove anni. Questo supporto ha permesso al gruppo di mantenere operativi gli stabilimenti italiani e di affrontare le sfide economiche globali, ma ha anche sollevato interrogativi sulla sostenibilità e l’efficacia di tali interventi.

Una nozione base di economia e finanza correlata a questo tema è il concetto di sussidi statali, che rappresentano un supporto finanziario fornito dal governo a imprese o settori specifici per promuovere lo sviluppo economico e la stabilità. Tuttavia, l’uso eccessivo di sussidi può distorcere il mercato e creare dipendenze non sostenibili.

Una nozione avanzata è il moral hazard, che si verifica quando un’entità ha un incentivo a prendere rischi eccessivi perché non sopporta le conseguenze negative di tali rischi. Nel contesto degli aiuti di Stato a Stellantis, il moral hazard potrebbe manifestarsi se l’azienda si sentisse incoraggiata a fare scelte finanziarie rischiose sapendo che il governo interverrà in caso di difficoltà.

Riflettendo su questi concetti, è importante considerare come bilanciare il supporto pubblico con la responsabilità aziendale, per garantire che gli aiuti di Stato siano utilizzati in modo efficace e sostenibile, promuovendo al contempo l’innovazione e la competitività nel lungo termine.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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