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- Il Politecnico di Milano stima che l'Italia necessiti di 7,5 milioni di tonnellate di idrogeno sostenibile all'anno per de-carbonizzare l'industria e i trasporti pesanti.
- Gli obiettivi del Pniec al 2030 prevedono solo 0,115 milioni di tonnellate per usi industriali e 0,136 milioni di tonnellate per i trasporti, molto al di sotto delle necessità.
- La giga-factory di elettrolizzatori a Cernusco Sul Naviglio produrrà 2 gigawatt equivalenti di idrogeno verde all'anno, un passo avanti significativo per l'Italia.
L’idrogeno verde sta emergendo come una soluzione cruciale nella transizione energetica, soprattutto per quei settori industriali che richiedono altissime temperature e che non possono facilmente passare dai combustibili fossili all’elettricità. In Italia, in particolare, la Lombardia rappresenta un’area chiave per lo sviluppo di questa tecnologia. Secondo i ricercatori del Politecnico di Milano, l’Italia avrebbe bisogno di circa 7,5 milioni di tonnellate di idrogeno sostenibile all’anno per de-carbonizzare l’industria e i trasporti pesanti, e di ulteriori 7 milioni di tonnellate per coprire il fabbisogno di riscaldamento civile.
Tuttavia, gli attuali obiettivi del Piano Nazionale Energia e Clima (Pniec) sono significativamente più bassi rispetto a queste necessità. Manca una strategia di medio-lungo termine sull’idrogeno, che fornisca i punti di riferimento necessari per creare una vera filiera nazionale. Nonostante ciò, alcuni progetti importanti stanno nascendo, come la giga-factory di elettrolizzatori a Cernusco Sul Naviglio, che produrrà 2 gigawatt equivalenti di idrogeno verde all’anno.
Il Fabbisogno di Idrogeno in Italia
Secondo gli esperti del Politecnico di Milano, l’Italia necessita di circa 7,5 milioni di tonnellate di idrogeno sostenibile all’anno per settori industriali e trasporti pesanti, difficilmente elettrificabili. Di queste, 5,4 milioni di tonnellate sarebbero destinate all’industria, con 4,1 milioni di tonnellate per i settori hard-to-abate come acciaio, chimica, ceramica, carta e vetro. I restanti 2,1 milioni di tonnellate sarebbero destinati ai trasporti pesanti.
Tuttavia, gli obiettivi del Pniec al 2030 prevedono solo 0,115 milioni di tonnellate per utilizzi industriali e 0,136 milioni di tonnellate per i trasporti, rispettivamente il 2,1% e il 6,4% del potenziale massimo di adozione. Per raggiungere una produzione annua di 7,5 milioni di tonnellate di idrogeno, sarebbero necessari 250 GW aggiuntivi di rinnovabili, circa tre volte gli attuali obiettivi di fotovoltaico al 2030, e 500 GW se si considerano anche i consumi termici del settore civile.
Il Confronto con l’Europa
In Europa, la situazione è diversa. La Germania ha rivisto al rialzo i suoi obiettivi di consumo di idrogeno nel 2023, con una parte del fabbisogno coperta da importazioni. La Francia, grazie alla sua energia nucleare, punta a produrre localmente entro il 2030 più dell’80% di quanto occorre. La Spagna, invece, si candida a diventare un esportatore della “molecola verde”, puntando entro la fine del decennio a 11 GW di capacità di elettrolisi, sfruttando il potenziale di disponibilità eolica e fotovoltaica.
La transizione riguarda sia i settori industriali che consumano idrogeno da combustibili fossili, come la raffinazione e l’industria chimica, sia quelli che non possono sostituire il gas naturale per il calore, come carta, vetro, ceramica e grande siderurgia. Tuttavia, sono necessari ulteriori sviluppi tecnologici per rendere l’idrogeno verde competitivo dal punto di vista economico.
Prospettive Future e Sfide
La strada verso una produzione sostenibile di idrogeno è ancora in salita. La Commissione Europea, attraverso la European Hydrogen Bank, ha concesso supporto finanziario ai progetti di produzione da elettrolisi più competitivi. I risultati della prima asta pilota, che ha assegnato 720 milioni di euro, mostrano che il vantaggio rispetto alle soluzioni fossili è basso e migliora solo con abbondanti risorse FER a disposizione.
Se i progetti in esercizio e gli investitori riusciranno a rispettare le tempistiche annunciate, l’Europa avrà al 2030 una capacità produttiva di circa 8,9 milioni di tonnellate annue di idrogeno, una cifra vicina al target dell’Unione di 10 milioni di tonnellate. Tuttavia, non è scontato che questo obiettivo venga raggiunto, a causa delle difficoltà che gli impianti incontreranno nell’entrare in esercizio e dell’inadeguatezza della rete infrastrutturale.
Il vecchio continente punta sulla tecnologia elettrolitica, che al 2029-30 dovrebbe produrre un volume pari al triplo delle tecnologie tradizionali come il CCS (carbon capture storage). La Spagna detiene il primato con oltre 25 GW, seguita da Danimarca, Paesi Bassi e Germania. I settori con il maggior numero di progetti sono la mobilità, la raffinazione e la produzione di ammoniaca. Altre applicazioni rilevanti riguardano il settore industriale e la generazione elettrica, mentre la cogenerazione e il riscaldamento residenziale rimangono di nicchia.
Bullet Executive Summary
In conclusione, l’idrogeno verde rappresenta una componente essenziale per la de-carbonizzazione dell’industria e dei trasporti pesanti in Italia. Tuttavia, il paese è ancora lontano dal raggiungere i suoi obiettivi a causa della mancanza di una strategia di medio-lungo termine e degli attuali obiettivi del Pniec, che sono significativamente più bassi rispetto alle necessità reali. La situazione è diversa in Europa, dove paesi come Germania, Francia e Spagna stanno facendo progressi significativi. La strada verso una produzione sostenibile di idrogeno è ancora lunga e richiede ulteriori sviluppi tecnologici e investimenti infrastrutturali.
Nozione base di economia e finanza: La de-carbonizzazione è il processo di riduzione delle emissioni di carbonio, principalmente attraverso l’uso di energie rinnovabili e tecnologie a basse emissioni di carbonio. È un concetto fondamentale nella lotta contro il cambiamento climatico.
Nozione avanzata di economia e finanza: La teoria delle opzioni reali può essere applicata alla valutazione degli investimenti in tecnologie emergenti come l’idrogeno verde. Questa teoria consente di valutare le opportunità di investimento considerando l’incertezza e la flessibilità manageriale, offrendo una visione più completa rispetto ai metodi tradizionali di valutazione degli investimenti.
Riflettendo su questi concetti, è evidente che la transizione verso l’idrogeno verde non è solo una questione tecnologica, ma anche una sfida economica e strategica che richiede una visione a lungo termine e un impegno coordinato a livello nazionale ed europeo.
- Approfondimento sul ruolo dell'idrogeno nella decarbonizzazione energetica e industriale
- Documento ufficiale della Strategia Nazionale Idrogeno, guida per lo sviluppo dell'idrogeno verde in Italia
- Sito ufficiale di De Nora, azienda coinvolta nella costruzione della gigafactory di idrogeno verde a Cernusco Sul Naviglio, ofrece informazioni sulla sua strategia per lo sviluppo dell'idrogeno verde