Perché l’antitrust indaga su Google e Alphabet riguardo ai dati personali?

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti di Google e della sua holding Alphabet. La decisione è stata presa in seguito alla richiesta di consenso inviata agli utenti per il “collegamento” dei servizi offerti da Google. Questa richiesta, secondo l’Antitrust, non fornirebbe informazioni rilevanti o sarebbe lacunosa e imprecisa riguardo al reale effetto del consenso sull’uso dei dati personali degli utenti.

Le Criticità Rilevate dall’Antitrust

Secondo l’Antitrust, le criticità riguardano la varietà e la quantità di servizi offerti da Google e l’uso “combinato” e “incrociato” dei dati personali. Inoltre, vi è la possibilità di modulare e limitare il consenso solo ad alcuni servizi. L’Autorità ritiene che Google utilizzi tecniche e modalità di presentazione della richiesta di consenso e meccanismi di raccolta del consenso che potrebbero condizionare la libertà di scelta del consumatore medio. In particolare, il cliente sarebbe indotto ad assumere una decisione commerciale, acconsentendo all’uso combinato e incrociato dei propri dati personali tra una pluralità di servizi offerti.

Precedenti e Contesto Normativo

Non è la prima volta che l’Antitrust italiano interviene su questioni legate alla trasparenza nell’uso dei dati personali. In precedenza, Meta, la holding di Instagram, Facebook e WhatsApp, è stata multata con una sanzione di 3,5 milioni di euro per scarsa trasparenza sull’uso dei dati. Secondo il garante, Meta non aveva informato adeguatamente gli utenti iscritti a Instagram via web che i loro dati sarebbero stati utilizzati per finalità commerciali. Inoltre, non era stata gestita con precisione la sospensione degli account dei propri clienti sui social network.

Implicazioni dei Big Data

L’Agcm ha anche compilato un’indagine conoscitiva sui Big Data insieme al Garante per la protezione dei dati e all’Autorità Garante per le Comunicazioni (Agcom). I Big Data possono consentire alle imprese di ottenere una conoscenza dettagliata dei singoli consumatori, dei loro bisogni e delle loro preferenze. Questa conoscenza può essere utilizzata per realizzare un’elevata personalizzazione dei prodotti e dei servizi offerti, con particolare rilevanza nei servizi di pubblicità online e nel commercio elettronico.

Bullet Executive Summary

In conclusione, l’istruttoria avviata dall’Antitrust italiano nei confronti di Google e della sua holding Alphabet mette in luce le problematiche legate alla trasparenza nell’uso dei dati personali degli utenti. La questione è di particolare rilevanza nel panorama economico e finanziario moderno, dove i Big Data giocano un ruolo cruciale nella personalizzazione dei servizi e nella pubblicità online.

Nozione base di economia e finanza: La trasparenza e la protezione dei dati personali sono fondamentali per garantire la fiducia dei consumatori nel mercato digitale. Senza una regolamentazione adeguata, le pratiche commerciali scorrette possono danneggiare la concorrenza e la libertà di scelta dei consumatori.

Nozione avanzata di economia e finanza: La search discrimination e la personalizzazione dei risultati di ricerca online possono portare a fenomeni di echo chambers e confirmation bias, amplificando i messaggi e polarizzando le posizioni. Questo rappresenta un rischio per il pluralismo informativo e la diversità delle opinioni, elementi essenziali per una società democratica.

In definitiva, queste indagini e regolamentazioni sono cruciali per garantire un equilibrio tra innovazione tecnologica e protezione dei diritti dei consumatori, stimolando una riflessione personale su come i dati personali vengono utilizzati e gestiti nel mondo digitale.