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- L'Ispra ha mappato 76 miniere attive in Italia, di cui 20 producono feldspato e 2 fluorite.
- Il Molise conta 5 giacimenti minerari di materie prime critiche, con risorse come bentonite e minerali del manganese.
- La Sardegna possiede depositi di fluorite per 3 milioni di tonnellate, rendendola la zona mineraria più ricca d'Italia.
L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) ha recentemente pubblicato il database Gemma (Geologico, Minerario, Museale e Ambientale), mappando i punti di estrazione di materiali fondamentali per il Paese. Questo aggiornamento ha acceso i riflettori sulle materie prime critiche, materiali essenziali per la produzione di beni indispensabili per il progresso umano. Le materie prime critiche sono diventate sempre più importanti a causa della transizione energetica e dell’aggiornamento delle tecnologie digitali.
Le materie prime critiche (o Crms) sono elementi alla base della produzione di beni essenziali. Il termine “critiche” è stato utilizzato dagli anni 2000 per sottolineare l’elevata domanda di approvvigionamenti, dovuta a fattori politici, commerciali e ambientali. Questi materiali hanno un’enorme importanza economica in settori strategici e possono mettere in difficoltà la fornitura se l’approvvigionamento si interrompesse. Sono considerate imprescindibili per sostenere la competitività economica e l’innovazione tecnologica. Tuttavia, la dipendenza da queste materie prime è un problema poiché molti materiali vengono importati da regioni politicamente instabili o con infrastrutture di approvvigionamento fragili.
Quali sono le materie prime critiche?
Dal 2011, l’Unione Europea revisiona ogni tre anni la lista delle Crms. L’elenco ufficiale è stilato per comprendere e affrontare le dinamiche globali di approvvigionamento e sicurezza delle risorse per le tecnologie avanzate e le energie rinnovabili. Le materie prime critiche sono quasi 50, tra cui afnio, alluminio, antimonio, arsenico, barite, berillio, bismuto, boro, carbone da coke, cerio, cobalto, disprosio, elio, erbio, europio, feldspato, fluorite, fosforite, fosforo, gadolinio, gallio, germanio, grafite naturale, iridio, itterbio, ittrio, lantanio, litio, lutezio, magnesio, manganese, neodimio, nichel, niobio, olmio, palladio, platino, praseodimio, rame, rodio, rutenio, samario, scandio, silicio, stronzio, tantalio, terbio, titanio, tulio, tungsteno e vanadio.
Molte di queste materie prime, come le terre rare, sono spesso importate da Paesi fuori dall’Europa, con la Cina che domina la produzione, rendendo il mercato vulnerabile a interruzioni geopolitiche.
Il database Gemma dell’Ispra
Il database Gemma dell’Ispra, presentato il 24 luglio 2024, ha mappato 76 miniere attive in Italia. Di queste, 20 producono feldspato, utilizzato nell’industria ceramica, e 2 fluorite, impiegata nell’industria dell’elettronica e della refrigerazione. La miniera più importante di fluorite è quella di Genna Tres Montis, nel Sud della Sardegna, che potrebbe diventare una delle più importanti d’Europa.
L’Italia è impegnata nello sviluppo di soluzioni innovative per gestire e ridurre la dipendenza dall’estero, puntando sull’urban mining e sul riciclo. L’urban mining si concentra sul recupero di materiali preziosi da apparecchiature elettroniche a fine vita e da rifiuti complessi, che contengono metalli preziosi e critici come oro, argento, rame, terre rare e cobalto.
La mappa aggiornata dell’Ispra sottolinea i dati sui giacimenti sfruttati in passato, documentando la presenza di numerose materie prime critiche, dalla Sicilia alla Lombardia. Nei prossimi mesi e anni verranno avviate tavole rotonde per trovare soluzioni che riducano la dipendenza dai prodotti esteri.
Il tesoro nascosto del Molise e altre regioni italiane
Il Molise, con cinque giacimenti minerari di materie prime critiche, rappresenta una potenziale strada di sviluppo. I siti di Montorio nei Frentani, Collecalcabove, Santa Croce di Magliano, La Foce e Masseria Janiri contengono bentonite, silicati idratati, alluminio e minerali del manganese. La mappa dell’Ispra ha identificato 76 miniere attive in Italia, ma il Paese estrae solo due materie prime critiche: feldspato e fluorite.
In Lombardia, l’attività mineraria è ferma. Dei 294 siti minerari censiti, la maggior parte è dismessa e nessuna estrae materie prime critiche. Tuttavia, la Lombardia potrebbe dire la sua sui materiali critici non metalliferi, con depositi significativi di barite, importante per l’industria cartaria, chimica e meccanica, localizzati nel Bergamasco e Bresciano.
L’Italia possiede 17 dei 34 materiali definiti critici dal Crma, tra cui depositi di rame nell’Appennino ligure-emiliano, Alpi occidentali, Trentino, Carnia e Sardegna. Liguria e Toscana contengono giacimenti di manganese, mentre le province di Cosenza e Reggio Calabria ospitano tungsteno, associato a piombo e zinco. La Sardegna, in particolare, è la zona mineraria più ricca d’Italia, con depositi di fluorite per 3 milioni di tonnellate.
Bullet Executive Summary
L’aggiornamento del database Gemma dell’Ispra rappresenta un passo fondamentale per la mappatura delle risorse minerarie italiane. Le materie prime critiche sono essenziali per la produzione di beni indispensabili per il progresso umano e la transizione energetica. Tuttavia, la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento di queste materie prime rappresenta una sfida significativa. L’Italia possiede giacimenti di numerose materie prime critiche, ma l’attività estrattiva è limitata. È necessario investire nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni innovative per ridurre la dipendenza dall’estero e garantire un flusso costante e sostenibile di materie prime critiche.
Una nozione base di economia e finanza correlata al tema principale dell’articolo è il concetto di supply chain (catena di approvvigionamento). La supply chain è l’insieme delle attività, delle risorse e delle tecnologie coinvolte nella produzione e distribuzione di un prodotto. Nel contesto delle materie prime critiche, una supply chain robusta e diversificata è essenziale per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento e ridurre la dipendenza da fonti esterne.
Una nozione avanzata di economia e finanza applicabile al tema dell’articolo è il concetto di economia circolare. L’economia circolare è un modello economico che mira a ridurre al minimo gli sprechi e a massimizzare l’uso delle risorse attraverso il riciclo, il riutilizzo e la rigenerazione dei materiali. Nel contesto delle materie prime critiche, l’adozione di pratiche di economia circolare può contribuire a ridurre la dipendenza dalle importazioni e a garantire un approvvigionamento sostenibile di materiali essenziali per la produzione industriale e tecnologica.
In conclusione, la mappatura delle risorse minerarie italiane e l’adozione di pratiche di economia circolare rappresentano passi fondamentali per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento di materie prime critiche e sostenere la competitività economica e l’innovazione tecnologica del Paese.
- Sito ufficiale ISPRA, sezione dedicata al progetto REMI e al database GeMMA, fonte primaria per approfondire le informazioni sulle risorse minerarie italiane
- Sito ufficiale della Commissione Europea sui materiali critici strategici e avanzati
- Database ufficiale dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) sul patrimonio geologico e minerario italiano