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Crollo storico della Borsa di Tokyo: il peggior calo dal 1987

La Borsa di Tokyo subisce un crollo del 12,4%, il peggior calo dal Black Monday del 1987, innescando reazioni a catena sui mercati asiatici ed europei.
  • La Borsa di Tokyo crolla del 12,4%, il peggior calo dal 1987.
  • Il Nikkei 225 chiude a 31.458,42 punti, perdendo 4.458,42 punti.
  • Il Bitcoin scende sotto i 55.000 dollari, con una perdita del 10%.
  • Lo spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni aumenta a 153 punti base.

La giornata del 5 agosto 2024 segna un momento storico per i mercati finanziari globali. La Borsa di Tokyo ha registrato un crollo del 12,4%, il peggior calo dal “Black Monday” del 19 ottobre 1987. Questo drammatico ribasso ha avuto un effetto domino sulle altre borse asiatiche e, successivamente, sui mercati europei.

Il Nikkei 225 ha chiuso a 31.458,42 punti, con una perdita di 4.458,42 punti. Anche l’indice Topix ha subito un calo significativo, perdendo il 10,49% e chiudendo a 2.271,33 punti. Questo crollo è stato alimentato da una serie di fattori, tra cui la ripresa dello yen e i pessimi dati sull’occupazione negli Stati Uniti, che hanno sollevato timori di una recessione imminente.

Le altre borse asiatiche non sono state immuni: Hong Kong ha visto l’indice Hang Seng scendere dell’1,59%, mentre il Kospi di Seul ha subito un tracollo dell’8,77%. Anche la Borsa di Singapore ha aperto con un calo del 2,5%.

Effetti a catena sui mercati europei

Il crollo delle borse asiatiche ha avuto un impatto immediato sui mercati europei. A metà giornata, le principali piazze del Vecchio Continente registravano forti cali. Milano è stata tra le più colpite, con l’indice Ftse Mib che ha perso quasi il 4%, trascinato soprattutto dal settore bancario. Tra i titoli più penalizzati, Bper e Mps hanno subito le flessioni maggiori.

Parigi ha chiuso in calo del 1,7%, Francoforte del 2%, Londra del 2% e Madrid del 2,1%. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni è aumentato a 153 punti base, rispetto ai 146 punti della chiusura di venerdì, con il rendimento del decennale italiano al 3,61%.

Le criptovalute non sono state risparmiate: il Bitcoin ha perso il 10%, scendendo sotto i 55.000 dollari, mentre il mercato delle criptovalute ha visto evaporare 313 miliardi di dollari in tre giorni.

Cosa ne pensi?
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Le cause del crollo

Il crollo dei mercati è stato innescato da una serie di fattori macroeconomici e geopolitici. In primo luogo, i dati macroeconomici negativi provenienti dagli Stati Uniti hanno alimentato i timori di una recessione. L’indice Ism manifatturiero di luglio è sceso a 46,6 punti, sotto le attese, mentre il tasso di disoccupazione è aumentato dal 4,1% al 4,3%. Questi dati hanno messo in discussione la narrativa del “soft landing” dell’economia statunitense, sostenuta fino a pochi giorni fa dal governatore della Fed, Jerome Powell.

Inoltre, la situazione geopolitica ha contribuito ad aumentare l’incertezza. L’attesa di un possibile attacco militare dell’Iran a Israele ha ulteriormente destabilizzato i mercati. Gli investitori, già esposti al rischio, hanno reagito vendendo in massa, in un classico esempio di panic selling.

Il differenziale dei tassi Usa a 10-2 anni ha lanciato un ulteriore allarme, avvicinandosi alla disinversione, un movimento che storicamente anticipa contrazioni del Pil. Questo ha alimentato una forte rotazione dall’azionario all’obbligazionario, con il mercato dei bond che prevede ora quattro-cinque tagli dei tassi entro la fine dell’anno e dieci nei prossimi 18 mesi.

Impatto sui settori e sulle valute

Il settore tecnologico è stato particolarmente colpito. I titoli di Nvidia, simbolo del mercato rialzista dell’intelligenza artificiale, sono scesi del 30% dai massimi di giugno, finendo sotto i 100 dollari. Anche i titoli bancari hanno subito pesanti perdite: Intesa Sanpaolo ha perso il 3,11%, Unicredit il 3,72% e Banca Mediolanum il 2,99%.

Nel mercato delle valute, lo yen giapponese si è rafforzato, superando la soglia dei 145 yen per dollaro, mentre l’euro è rimasto stabile contro il dollaro a 1,0906. L’oro, tradizionale bene rifugio, è rimasto stabile a 2.434 dollari l’oncia.

Il petrolio ha subito un netto calo, con il Wti sceso a 72,78 dollari al barile e il Brent a 76,11 dollari. Anche i prezzi del gas sono rimasti stabili, con il mercato di Amsterdam che ha visto i future sul metano consegna a settembre attestarsi attorno ai 36,5 euro al Megawattora.

Bullet Executive Summary

La giornata del 5 agosto 2024 sarà ricordata come una delle più nere nella storia dei mercati finanziari globali. Il crollo della Borsa di Tokyo del 12,4% ha innescato una reazione a catena che ha coinvolto le borse asiatiche ed europee, con Milano che ha perso quasi il 4%. I fattori scatenanti sono stati molteplici: dai dati macroeconomici negativi provenienti dagli Stati Uniti ai timori di una recessione globale, passando per le tensioni geopolitiche.

In economia e finanza, il concetto di panic selling si riferisce a una situazione in cui gli investitori vendono in massa i loro asset, spesso a prezzi molto bassi, a causa di paure o incertezze. Questo fenomeno può portare a crolli significativi dei mercati, come quello osservato oggi.

Un concetto più avanzato è quello della disinversione della curva dei rendimenti. Storicamente, una curva dei rendimenti invertita (dove i tassi a breve termine sono superiori a quelli a lungo termine) è stata un indicatore di recessione. La disinversione della curva, che si verifica quando i tassi a lungo termine tornano a essere superiori a quelli a breve termine, può indicare che una recessione è imminente o già in corso.

In conclusione, la giornata di oggi ci ricorda quanto siano interconnessi i mercati globali e quanto rapidamente possano reagire a notizie economiche e geopolitiche. È un invito a riflettere sulla volatilità dei mercati e sull’importanza di una gestione del rischio oculata. La finanza moderna è complessa e richiede una comprensione profonda dei meccanismi che la governano, ma anche una capacità di adattamento e di risposta rapida agli eventi imprevisti.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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