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I sussidi di disoccupazione Usa sorprendono: ecco come reagiscono le Borse europee

I dati sui sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti, inferiori alle attese, influenzano positivamente Wall Street e le Borse europee, riportando fiducia nei mercati.
  • I sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono calati di 17.000 unità, raggiungendo quota 233.000.
  • Il Nasdaq è avanzato dell'1,5%, il Dow Jones dell'1,3% e l'S&P 500 dello 0,7%.
  • Il rendimento dei Treasury decennali negli Usa è salito di 5 punti base, avvicinandosi al 4%.

Milano – La giornata è partita all’insegna della debolezza per le Borse europee, dopo il recupero di ieri. Tuttavia, segnali positivi arrivano dai dati settimanali sui sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti, inferiori alle attese, che hanno contribuito a spingere Wall Street in avvio, riportando il sereno anche sugli indici europei. In Asia, la seduta è stata contrastata, con Tokyo che ha terminato in calo dello 0,74%.

L’Europa recupera con Wall Street

L’avvio deciso di Wall Street, rinfrancata dal dato sui sussidi di disoccupazione americani, ha aiutato le Borse europee a ridurre le perdite della mattinata. Francoforte è girata in positivo, con il Dax che è salito dello 0,1%, mentre Londra e Milano hanno limato i ribassi allo 0,5% e Parigi allo 0,4%. Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione, inferiori alle attese, hanno contribuito a calmare le palpitazioni del mercato, in ambasce per i timori di una recessione Usa. A New York, il Nasdaq è avanzato dell’1,5%, il Dow Jones dell’1,3% e l’S&P 500 dello 0,7%.

Deboli invece i titoli di Stato, che scontano il calo delle aspettative per un intervento deciso delle banche centrali sui tassi. Negli Usa, i rendimenti dei Treasury decennali sono saliti di cinque punti base, a un passo dal 4%, mentre in Europa Btp e Bund sono poco mossi, con il rendimento delle obbligazioni italiane fermo al 3,69% e lo spread con il Bund che oscilla attorno ai 133 punti base.

Sul listino milanese, arrancano Erg (-2,4%), Fineco (-2,3%), Ferrari (-2%), Campari (-2%), Moncler (-1,9%) e Stm (-1,8%), mentre si muovono in controtendenza Nexi (+1,5%), A2A (+0,7%), Generali (+0,9%) e Unipol (+0,4%), con le due compagnie che domani pubblicheranno i risultati semestrali.

Sul fronte energetico, il petrolio è poco mosso, con il Wti in rialzo dello 0,3% a 75,43 dollari al barile, mentre il gas ha superato i 40 euro al megawattora per la prima volta quest’anno, in scia ai timori che l’attacco ucraino in Russia possa avere ripercussioni sul gas russo diretto in Europa attraverso la stazione di Sudzha.

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Wall Street apre in rialzo

Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,48% a 39.092,00 punti, il Nasdaq è avanzato dell’1,42% a 18.221,00 punti, mentre lo S&P 500 ha registrato un aumento dello 0,98% a 5.278,75 punti. Migliorano leggermente le Borse europee dopo i dati sui sussidi di disoccupazione americani, cresciuti meno delle attese. Parigi e Francoforte hanno ceduto lo 0,6%, Milano lo 0,7% e Londra lo 0,8%.

Le richieste di sussidi alla disoccupazione negli Stati Uniti la scorsa settimana sono calate di 17.000 unità a quota 233.000, mentre gli analisti scommettevano su 240.000. In un contesto di volatilità ancora alta, l’attenzione degli investitori è rivolta all’andamento della crescita economica americana e alle prossime mosse delle banche centrali.

L’indice europeo Stoxx 600 ha ceduto lo 0,8%. Nel Vecchio continente, la maglia nera è stata Milano (-1,2%). In flessione anche Londra e Parigi (-0,9%), Madrid (-0,8%) e Francoforte (-0,5%). Verso un avvio debole per Wall Street, dove i future sono in lieve calo.

I principali listini europei sono stati appesantiti dal settore tecnologico (-1,7%), con gli investimenti per i microprocessori e le prospettive per l’intelligenza artificiale. Peggiora il lusso (-1,5%), con il rallentamento della Cina. Riduce il calo il comparto finanziario con le banche che cedono lo 0,8% e le assicurazioni lo 0,1%.

A Piazza Affari, Stm è scivolata del 2,6%. Male anche Amplifon e Ferrari (-2,5%). Vendite sulle banche, anche alla luce delle indiscrezioni di stampa sull’ipotesi di tassi più alti sui conti correnti. In calo Banco Bpm (-2%), Popolare Sondrio (-1,6%), Intesa (-1,4%), Bper e Unicredit (-1,3%) e Mps (-0,4%). Giù il lusso, dove Moncler ha ceduto il 2% e Cucinelli l’1,9%. In controtendenza A2a (+0,2%) e Enel (+0,1%).

Lo spread tra Btp e Bund è stabile a 144 punti, con il rendimento del decennale italiano in calo al 3,67%.

Siemens: utile in crescita nel terzo trimestre

Siemens, una delle più grandi aziende manifatturiere in Europa, ha registrato un aumento dell’utile netto e dei ricavi per il terzo trimestre. Nel terzo trimestre fiscale, la società ha registrato un utile netto di 2,1 miliardi di euro (2,29 miliardi di dollari), superiore a 1,4 miliardi di euro per lo stesso periodo dell’anno scorso.

“Siamo cresciuti in modo redditizio nel terzo trimestre, continuando a beneficiare dell’elevata domanda di elettrificazione,” ha affermato l’amministratore delegato Roland Busch. “Un altro motore di crescita è stata la nostra attività particolarmente forte di software industriale, che si è aggiudicata diversi importanti contratti di licenza. L’attività di automazione industriale rimane impegnativa. Confermiamo le prospettive per l’intero anno della nostra azienda.”

Bullet Executive Summary

In conclusione, i dati sui sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti hanno avuto un impatto significativo sui mercati finanziari globali, contribuendo a un recupero delle Borse europee e a un’apertura positiva di Wall Street. Tuttavia, la volatilità rimane alta, con settori come il tecnologico e il lusso particolarmente colpiti. Siemens ha riportato risultati positivi, dimostrando la resilienza di alcune grandi aziende europee.

Una nozione base di economia e finanza correlata al tema principale dell’articolo riguarda il concetto di ciclo economico. Il ciclo economico è l’andamento dell’economia nel tempo, caratterizzato da periodi di espansione e contrazione. I dati sui sussidi di disoccupazione e la crescita del PIL sono indicatori chiave per comprendere in quale fase del ciclo economico ci troviamo.

Una nozione avanzata correlata è il soft landing e hard landing. Il soft landing si verifica quando le banche centrali riescono a rallentare l’economia per ridurre l’inflazione senza causare una recessione. L’hard landing, al contrario, si verifica quando le misure restrittive portano a una grave recessione. La capacità delle banche centrali di bilanciare questi due scenari è cruciale per la stabilità economica globale.

Riflettendo su questi temi, emerge l’importanza di monitorare attentamente gli indicatori economici e le politiche delle banche centrali per anticipare le tendenze future. La storia ci insegna che l’equilibrio tra crescita economica e controllo dell’inflazione è delicato e richiede decisioni ponderate e tempestive.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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