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La ripresa dell’intramoenia nella sanità italiana: cosa c’è da sapere

Analisi dettagliata della crescita dell'attività intramoenia post-Covid, con focus su disparità regionali e sostenibilità del sistema sanitario
  • La ripresa dell'attività intramoenia ha registrato un incremento del 33% nel 2021, con ricavi totali di 1,087 miliardi di euro.
  • Nel 2022, l'intramoenia ha visto un ulteriore aumento dell'8%, raggiungendo 1,177 milioni di euro di ricavi.
  • Disparità regionali significative: spesa pro-capite massima in Emilia-Romagna (34,8 euro/anno) e minima in Molise (4,4 euro/anno).

La sanità pubblica italiana sta assistendo a una significativa ripresa dell’attività intramoenia, un fenomeno che sta riportando i numeri ai livelli pre-Covid. Le visite cardiologiche, ginecologiche e ortopediche, insieme a prestazioni diagnostiche come l’elettrocardiogramma e l’eco (color) doppler cardiaca, sono tra le più richieste. Secondo la Relazione annuale del Ministero della Salute sullo stato di attuazione dell’esercizio dell’attività libero-professionale intramuraria per l’anno 2022, circa il 56% delle prenotazioni ha un tempo di attesa inferiore ai 10 giorni, mentre il 30% viene fissato tra gli 11 e i 30-60 giorni. Solo per il 14% delle prenotazioni si deve attendere oltre i 30-60 giorni.

Dopo una flessione del 28% nel 2020, l’attività intramoenia ha ripreso a crescere nel 2021, con ricavi totali che hanno raggiunto quota 1,087 miliardi di euro, segnando un incremento del 33% rispetto all’anno precedente. Anche il 2022 ha visto un consistente aumento dell’8%, portando i ricavi a 1,177 milioni di euro.

Disparità Regionali nella Spesa Pro-Capite

In termini di spesa pro-capite, l’intramoenia nel 2022 vale 20 euro per ogni cittadino residente in Italia. Tuttavia, la situazione varia notevolmente sul territorio nazionale, con forti discrepanze tra Nord e Sud. I picchi maggiori si registrano in Emilia-Romagna (34,8 euro/anno), Valle d’Aosta (32,2 euro/anno), Piemonte (29,9 euro/anno) e Toscana (28,6 euro/anno). Al contrario, la spesa pro-capite è minima in Molise (4,4 euro/anno), Calabria (5,5 euro/anno) e nella provincia di Bolzano (6,5 euro/anno).

Il report del Ministero della Salute evidenzia che otto regioni e province autonome (Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Molise, Bolzano, Trento, Toscana, Valle d’Aosta, Veneto) dispongono di spazi sufficienti per tutti i dirigenti medici. Tuttavia, nella maggior parte delle altre regioni, le Aziende sanitarie hanno dovuto ricorrere all’attivazione del programma sperimentale (81,5%), alla stipula di convenzioni con altre strutture pubbliche (7,4%) o alla locazione in strutture sanitarie autorizzate e non accreditate (11,1%).

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Guadagni e Costi dell’Attività Intramoenia

A livello nazionale, la parte più consistente dei ricavi per l’attività di intramoenia proviene dalle prestazioni specialistiche, che rappresentano oltre il 68%. La quota legata all’area ospedaliera rappresenta il 19,5%. I guadagni sono cresciuti da 235 milioni di euro a 256 milioni, con un aumento dell’8,5%, in linea con l’aumento dei costi sostenuti dalle aziende sanitarie, che ammontano a 921 milioni di euro.

Nonostante la crescita dei ricavi, il numero di medici che esercitano l’intramoenia è diminuito di 8.209 unità dal 2014 al 2022, con una riduzione di oltre 15 punti percentuali. Questo dato solleva interrogativi sulla sostenibilità a lungo termine dell’attività intramoenia e sulla capacità del sistema sanitario di mantenere livelli di servizio adeguati.

Bullet Executive Summary

La ripresa dell’attività intramoenia nella sanità pubblica italiana rappresenta un segnale positivo per il settore, ma evidenzia anche significative disparità regionali e una crescente pressione sui medici. La spesa pro-capite varia notevolmente tra Nord e Sud, e il numero di medici coinvolti continua a diminuire. Questo scenario solleva importanti questioni sulla sostenibilità e l’equità del sistema sanitario.

In termini di economia e finanza, è utile ricordare il concetto di economia di scala, che si riferisce alla riduzione del costo medio di produzione ottenibile aumentando la quantità di produzione. Nel contesto sanitario, questo potrebbe tradursi in una maggiore efficienza e riduzione dei costi attraverso l’ottimizzazione delle risorse e la centralizzazione dei servizi.

Un concetto avanzato correlato è quello di efficienza allocativa, che si verifica quando le risorse sono distribuite in modo tale che non è possibile migliorare la situazione di un individuo senza peggiorare quella di un altro. Nel contesto dell’intramoenia, raggiungere l’efficienza allocativa significherebbe garantire che le risorse sanitarie siano utilizzate nel modo più efficace possibile, riducendo le disparità regionali e migliorando l’accesso ai servizi per tutti i cittadini.

In conclusione, la ripresa dell’attività intramoenia è un segnale positivo, ma richiede una riflessione profonda e un’azione concertata per affrontare le sfide emergenti e garantire un sistema sanitario equo e sostenibile per tutti.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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