Quali sono i fattori chiave dietro la striscia positiva di Wall Street?

Le borse globali stanno vivendo un periodo di notevole ripresa, con Wall Street in testa. Lo S&P500 ha registrato un incremento dello 0,97% nella giornata di ieri, segnando l’ottavo giorno consecutivo di rialzi, la striscia più lunga dell’anno. Questo recupero ha permesso ai titoli americani di recuperare ben 3.000 miliardi di dollari dai minimi di inizio mese. Secondo Goldman Sachs, i momentum traders e l’impennata dei buyback aziendali sono i principali fattori che stanno sostenendo questo rally e promettono di continuare a farlo nelle prossime settimane.

L’effetto positivo di Wall Street si è trasferito anche ai mercati asiatici ed europei. L’indice globale MSCI ACWI, che monitora sia i titoli azionari emergenti che quelli sviluppati, si avvia verso un nono giorno di rialzi, il più lungo da dicembre. Nell’Eurozona, i dati definitivi dell’inflazione di luglio mostrano un tasso annuale del 2,6%, in aumento rispetto al 2,5% di giugno, ma significativamente inferiore rispetto al 5,3% dello stesso periodo dell’anno precedente.

Il Rally dell’Oro e il Calo del Petrolio

Il prezzo dell’oro continua a salire, con il contratto spot che ha raggiunto i 2.523,90 dollari l’oncia, mentre i futures di dicembre hanno toccato i 2.562,30 dollari, superando il precedente record di 2.549,9 dollari. Questo rally è attribuito principalmente alle incertezze geopolitiche, come il conflitto russo-ucraino e quello in Medio Oriente, e alle aspettative di un taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. Da inizio anno, i futures sull’oro sono saliti di circa il 18%.

Parallelamente, il prezzo del petrolio continua a calare. Il Brent è sceso a circa 77 dollari al barile, mentre il WTI viene scambiato a 73,08 dollari al barile. Questo nonostante i dati economici positivi degli Stati Uniti, che hanno rafforzato la fiducia nell’economia. I mercati continuano a monitorare i potenziali rischi per l’approvvigionamento di petrolio nel contesto del conflitto mediorientale.

La Banca Centrale Svedese e le Borse Asiatiche

La banca centrale svedese ha tagliato il tasso d’interesse di riferimento per la seconda volta quest’anno, portandolo dal 3,75% al 3,5%. Questo taglio è stato motivato da un’economia vacillante che minaccia di spingere l’inflazione ulteriormente al di sotto dell’obiettivo. La Riksbank ha indicato che potrebbero esserci ulteriori tagli nel corso dell’anno, se le prospettive d’inflazione rimarranno invariate.

Le borse asiatiche hanno chiuso in modo misto. Tokyo ha registrato un rialzo dell’1,8%, mentre Hong Kong e Shanghai hanno chiuso in calo rispettivamente dello 0,5% e dello 0,9%. Seul ha invece guadagnato lo 0,8%. Gli operatori guardano con attenzione ai dati sull’inflazione giapponese, che saranno pubblicati venerdì, per avere ulteriori indicazioni sul percorso di politica monetaria della Banca del Giappone.

Il Debito Globale e le Aspettative per la Fed

Il debito globale ha raggiunto i 335.000 miliardi di dollari, un aumento di 1.300 miliardi negli ultimi tre mesi, portando il rapporto debito/PIL mondiale al 333%. Questo scenario preoccupa molti, ma il capo della Federal Reserve, Jerome Powell, non sembra intenzionato a discutere del debito globale nel prossimo simposio di Jackson Hole.

Le aspettative sono invece concentrate sulla probabile conferma di un taglio dei tassi di un quarto di punto a settembre. L’indebolimento del Superindice USA in luglio (-0,6%) e altri segnali come la risalita della disoccupazione e il raffreddamento dell’inflazione supportano questa previsione. Il debito degli Stati Uniti ha superato i 35.000 miliardi di dollari e sta crescendo al ritmo di 3.600 miliardi l’anno, una traiettoria insostenibile che richiede interventi urgenti.

Bullet Executive Summary

In conclusione, il panorama economico e finanziario globale è caratterizzato da una serie di dinamiche complesse e interconnesse. Da un lato, assistiamo a un robusto recupero dei mercati azionari, trainato da Wall Street e sostenuto da momentum traders e buyback aziendali. Dall’altro, il prezzo dell’oro continua a salire, alimentato da incertezze geopolitiche e aspettative di tagli dei tassi di interesse. Nel frattempo, il petrolio vede un calo dei prezzi, nonostante i dati economici positivi degli Stati Uniti.

Una nozione base di economia e finanza correlata a questi eventi è il concetto di ciclo economico, che rappresenta le fluttuazioni dell’attività economica nel tempo. I cicli economici sono caratterizzati da periodi di espansione e contrazione. In questo contesto, le decisioni delle banche centrali, come i tagli dei tassi di interesse, giocano un ruolo cruciale nel determinare la fase del ciclo economico.

Una nozione avanzata è il Quantitative Easing (QE), una politica monetaria non convenzionale utilizzata dalle banche centrali per stimolare l’economia quando i tassi di interesse sono già vicini allo zero. Il QE comporta l’acquisto di titoli di Stato e altri titoli finanziari per aumentare la liquidità nel sistema finanziario. Questo strumento è stato ampiamente utilizzato durante la crisi finanziaria del 2008 e la pandemia di COVID-19 per sostenere l’economia globale.

Riflettendo su questi temi, è evidente come le decisioni di politica monetaria e le dinamiche del debito globale abbiano un impatto profondo e duraturo sull’economia mondiale. La comprensione di questi concetti è essenziale per navigare con consapevolezza nel complesso panorama finanziario odierno.