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- Aston Martin ha posticipato il lancio della sua prima auto elettrica di nuova generazione al 2026.
- Ford ha ridotto il budget annuale per i veicoli elettrici dal 40% al 30%.
- Le normative europee richiedono che i valori medi delle emissioni per le nuove auto raggiungano meno di 93,6 grammi per chilometro nel prossimo anno.
Negli ultimi mesi, il settore automobilistico ha assistito a un significativo rallentamento nella transizione verso la mobilità elettrica. Diverse case automobilistiche globali stanno rivedendo i loro ambiziosi piani di elettrificazione, a causa di una domanda di veicoli elettrici (EV) meno robusta del previsto e nonostante i tanti Ecobonus attivati per sollecitare l’acquisto di un auto elettrica. Questo fenomeno ha portato a una serie di ripercussioni strategiche e operative che meritano un’analisi approfondita.
Le retromarce del settore automotive sull’auto elettrica
Molti dei principali produttori di automobili hanno annunciato modifiche sostanziali ai loro piani di elettrificazione. Ad esempio:
- Aston Martin ha posticipato il lancio della sua prima auto elettrica di nuova generazione al 2026, citando una domanda inferiore alle aspettative. Audi, invece, ha deciso di rallentare la sua strategia di transizione, mantenendo i motori termici fino al 2033, con una flessibilità nei tempi di transizione.
- Bentley ha rinviato il suo piano di diventare un marchio completamente elettrico entro il 2030, concentrandosi maggiormente sui modelli ibridi plug-in. Ford ha tagliato il budget annuale previsto per i veicoli elettrici dal 40% al 30%, spostando risorse verso l’ibrido e abbandonando l’idea di un SUV elettrico che era già in programma.
- General Motors ha diminuito le sue previsioni di produzione per le auto elettriche per il 2024 e non ha confermato l’obiettivo di produrre 1 milione di veicoli a batteria in Nord America entro la fine del 2025. Inoltre GM ha subito una pesante multa da Environmental Protection Agency (EPA) e Department of Transportation (DOT) per un eccesso di emissioni di CO2 su 6 milioni di veicoli negli Stati Uniti.
- Maserati ha sospeso lo sviluppo della quattroporte completamente elettrica.
- Mercedes ha spostato l’obiettivo di raggiungere il 50% di veicoli elettrificati dal 2025 al 2030.
- Porsche ha rivisto verso il basso i suoi obiettivi sull’elettrico, affermando che non riuscirà ad arrivare all’80% di auto elettriche vendute entro il 2030.
- Renault ha dichiarato l’intenzione di proseguire con la produzione di veicoli elettrici affiancati da quelli a combustione per oltre i prossimi 10 anni, oltre il 2030.
- Toyota ha negato di aver diminuito i piani di produzione per veicoli elettrici, ma ha chiarito che numeri e obiettivi sono solo parametri di riferimento per gli investitori.
- Volkswagen ha confermato i suoi obiettivi per l’elettrico, ma ha annunciato che i piani per nuove fabbriche di batterie dipendono dalla domanda di EV.
- Volvo non avrà in gamma solo auto elettriche dal 2030, puntando invece ad avere vendite composte da oltre il 90% di vetture alla spina, quindi elettriche ma anche plug-in.
- 🔋 Grande passo indietro: le aziende non sono pronte......
- ⚠️ Problematiche serie con le richieste europee di emissioni......
- 🔍 Interessante osservare le implicazioni economiche della domanda debole......
Le normative europee e le sfide per i costruttori di auto elettriche
L’Unione Europea ha imposto limiti stringenti sulle emissioni di CO2 dei veicoli, con diverse tappe previste fino al 2035.
Nella prossima annualità (2025), i valori medie delle emissioni per le nuove auto dovranno raggiungere meno di 93,6 grammi per chilometro, marcando una diminuzione del 19% dall’obiettivo di 116 grammi per chilometro stabilito nel 2014.
I veicoli commerciali leggeri fino a 3,5 tonnellate dovranno abbassare le emissioni da 185 a 154 grammi per chilometro.
Il 2030 sarà una soglia critica, richiedendo una riduzione ulteriore del 55% delle emissioni, con il 2035 destinato a eliminare i motori benzina e diesel convenzionali.
Le aziende che non si conformeranno a questi standard rischiano sanzioni considerevoli, calcolate a 95 euro moltiplicati per ogni grammo di CO2 extra per chilometro e per il numero di veicoli venduti.
Questo potrebbe tradursi in ammende dell’ordine di centinaia di milioni di euro, con effetti potenzialmente devastanti sui costi delle vetture e sui livelli occupazionali.
Le richieste di flessibilità e le conseguenze economiche
Luca de Meo, CEO del gruppo Renault e presidente dell’Acea, ha lanciato un allarme sull’andamento delle vendite di auto elettriche, chiedendo alle istituzioni europee “più flessibilità” nel percorso della transizione ecologica. De Meo ha sottolineato che fissare scadenze e multe senza possibilità di flessibilità è molto pericoloso, con il rischio di multe per circa 15 miliardi di euro nel solo 2025.
Il brusco calo delle vendite di veicoli elettrici a batteria ha anche altre implicazioni, tra cui il rischio di dover sospendere molte iniziative correlate alla transizione, come la costruzione di impianti di batterie. De Meo ha citato il drastico calo delle vendite in Germania dopo lo stop alle agevolazioni deciso da Berlino lo scorso dicembre, sottolineando la necessità di “stabilità, visibilità” e “una certa coerenza” a livello legislativo.
Bullet Executive Summary
In conclusione, il rallentamento della transizione verso la mobilità elettrica rappresenta una sfida complessa per l’industria automobilistica. Le case automobilistiche stanno rivedendo i loro piani di elettrificazione a causa di una domanda inferiore alle aspettative e delle stringenti normative europee sulle emissioni di CO2. Questo scenario richiede una riflessione approfondita sulle dinamiche economiche e finanziarie in gioco.
Una nozione base di economia e finanza correlata al tema è il concetto di domanda e offerta. La domanda di veicoli elettrici è influenzata da vari fattori, tra cui il prezzo, le infrastrutture di ricarica e gli incentivi governativi. Quando la domanda è inferiore alle aspettative, le aziende devono rivedere le loro strategie per evitare perdite finanziarie.
Una nozione avanzata correlata è il costo opportunità. Le case automobilistiche devono valutare il costo opportunità di investire in veicoli elettrici rispetto ad altre tecnologie, come gli ibridi plug-in o i motori a combustione migliorati. Questo implica una valutazione approfondita dei potenziali ritorni sugli investimenti e delle dinamiche di mercato a lungo termine.
Riflettendo su questi concetti, è evidente che la transizione verso la mobilità elettrica non è solo una questione tecnologica, ma anche economica e strategica. Le decisioni prese oggi avranno un impatto significativo sul futuro dell’industria automobilistica e sull’economia globale.
- Rapporto di sostenibilità di Aston Martin Lagonda, utile per approfondire le strategie e i piani della casa automobilistica sulla transizione elettrica e sulla sostenibilità
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- Sito ufficiale di General Motors, sezione dedicata alla produzione e consegna dei veicoli, utili per approfondire le informazioni sulla produzione di veicoli elettrici della casa automobilistica
- Sito ufficiale di Mercedes-Benz sulla sua strategia di elettrificazione e sviluppo di tecnologie elettriche
- Piano di accelerazione della strategia di elettrificazione di Renault Group
- Comunicato stampa ufficiale di Volkswagen sul progetto di fabbrica di batterie in Canada