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Perché le PMI italiane faticano a trovare lavoratori green?

La transizione energetica e ambientale richiede oltre 828.300 lavoratori green, ma le PMI italiane sono in difficoltà a causa della carenza di personale qualificato.
  • Necessari 828.300 lavoratori con competenze green per le PMI italiane.
  • Il 45,8% del fabbisogno di lavoratori green riguarda le PMI.
  • Circa il 38,9% delle PMI dell'UE segnala una carenza di competenze green.

La Carenza di Lavoratori Green: Una Sfida per le PMI Italiane

La transizione energetica e ambientale rappresenta una delle sfide più significative per le piccole e medie imprese (PMI) italiane. Secondo una recente rilevazione di Confartigianato, oltre 828.300 lavoratori con competenze green sono necessari per soddisfare la domanda del mercato. Questo dato rappresenta il 51,9% del totale della manodopera richiesta con queste caratteristiche, che si aggira intorno a quasi 1,6 milioni di unità. Le PMI sono particolarmente colpite, con un fabbisogno di personale green che riguarda il 45,8% dei lavoratori richiesti, un dato significativamente superiore rispetto al 35% delle imprese medio-grandi.

La carenza di personale con competenze green non è un problema esclusivamente italiano, ma riguarda anche l’Europa. Il 38,9% delle PMI dell’UE segnala che la scarsità di competenze green impedisce all’impresa di essere più sostenibile. Questo problema è particolarmente accentuato in Francia (44,9%) e in Italia (42,9%), rispetto a Germania (39,4%) e Spagna (34,8%).

Marco Granelli, presidente di Confartigianato Imprese, sottolinea l’importanza di nuove politiche formative e di un rapporto più stretto tra scuola e imprese per preparare i giovani ad entrare nel mondo del lavoro con le competenze adatte. La transizione energetica e ambientale, infatti, si realizza anche attraverso la formazione di personale qualificato.

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  • 🌍 Transizione verde: una grande opportunità per le PMI italiane......
  • ⚠️ Mancanza di lavoratori qualificati: un serio problema per l'Italia......
  • 🔍Hai mai pensato a come le metropoli possano guidare la transizione?...

La Transizione Verde e la Mancanza di Specialisti

La transizione verde è inevitabile, ma l’Italia appare impreparata per quanto riguarda le figure professionali necessarie. Per il periodo dal 2023 al 2027, secondo un’analisi di Unioncamere-Anpal, saranno cruciali circa 4 milioni di professionisti con vari livelli di competenza, ma è previsto un disallineamento del 50%. Questo divario è legato sia all’assenza di un’adeguata offerta formativa sia al dubbio, da parte dei nuovi lavoratori, che la transizione verde possa rappresentare una bolla economica.

Un altro fronte critico è rappresentato dalla mancanza di geologi qualificati, necessari per dare seguito al decreto minerali strategici (d.l. n. 84 del 2024 convertito in legge n. 115). La mancanza di attenzione alla geologia da parte della politica ha condotto a risultati preoccupanti in tema di dissesto idrogeologico e fenomeni siccitosi. Ad esempio, in Sicilia, l’ordine regionale dei geologi si è lamentato dell’assenza di geologi nella cabina di regia costituita dalla regione per trovare soluzioni alla siccità.

Green Jobs nelle Metropoli Globali

Le grandi metropoli urbane possono essere un incubatore di cambiamento verso la sostenibilità, creando milioni di posti di lavoro nei cosiddetti green jobs. Secondo la ricerca “Green job revolution: How C40 cities are leading the way”, realizzata da C40 e Circle Economy, le politiche a difesa del clima nelle metropoli di tutto il mondo potrebbero creare fino a 50 milioni di green jobs entro il 2030. In questo momento, nelle principali città esaminate, i lavori promuovendo la transizione ecologica sono vicino ai 16 milioni.

I settori più performanti dal punto di vista ambientale includono il trasporto pubblico, la gestione dei rifiuti, l’elettricità e l’edilizia. Ad esempio, circa il 30% degli impieghi nei settori dell’energia elettrica e dei trasporti è attualmente green, e il 25% nei settori dell’edilizia e delle costruzioni. Le città europee come Milano, Amsterdam e Oslo stanno implementando programmi di efficienza energetica che mirano a superare gli obiettivi nazionali, fungendo da modelli nella pianificazione urbana verde.

Nelle città del Sud del mondo, l’America Latina e l’Africa stanno vedendo una crescita significativa nella domanda di green jobs. Ad esempio, a San Paolo, si pianifica di creare almeno 10.000 green jobs attraverso l’espansione dello spazio verde urbano. In Africa, città come Accra stanno migliorando la raccolta dei rifiuti urbani e il compostaggio, coinvolgendo oltre 850 persone.

Transizione Energetica ed Economia Circolare

La transizione energetica e l’economia circolare richiederanno la formazione di 100 milioni di nuovi lavoratori a livello mondiale. Tuttavia, si prevede anche una perdita di 78 milioni di posti di lavoro nei settori ad alta intensità di risorse naturali e basati sui combustibili fossili. Ad esempio, il settore dell’energia negli Stati Uniti potrebbe perdere 1,7 milioni di posti di lavoro, mentre in Europa potrebbero andare persi da 54.000 a 112.000 posti di lavoro diretti a causa della graduale eliminazione dei sistemi di produzione di energia da carbone.

Riqualificare questi lavoratori sarà fondamentale per attenuare l’impatto sociale della transizione verde. Tuttavia, le imprese sembrano mostrare poco interesse nella ricerca di nuovo personale a causa della mancanza di fondi e incentivi. Il progetto “Training for Circularity. Borse di Studio (Weee Edition)” ha permesso ai giovani laureati di acquisire competenze nel campo dell’economia circolare, con specifico riferimento al settore dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee).

Bullet Executive Summary

La carenza di lavoratori con competenze green rappresenta una sfida significativa per le PMI italiane e per l’intera Europa. La transizione energetica e ambientale richiede nuove politiche formative e un rapporto più stretto tra scuola e imprese. Le grandi metropoli urbane possono fungere da incubatori di cambiamento, creando milioni di green jobs. Tuttavia, la transizione verde comporterà anche una perdita significativa di posti di lavoro nei settori tradizionali, rendendo essenziale la riqualificazione dei lavoratori.

In conclusione, la transizione energetica e l’economia circolare non sono solo una necessità ambientale, ma anche una grande opportunità economica. Tuttavia, per cogliere appieno questa opportunità, sarà fondamentale investire nella formazione di nuove competenze e nella riqualificazione dei lavoratori. Solo così sarà possibile garantire una transizione giusta e sostenibile per tutti.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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