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- Solo il 1,7% delle auto nei 27 paesi dell'UE è completamente elettrico.
- Le case automobilistiche perdono in media 6.000 dollari per ciascun veicolo elettrico venduto a un prezzo di 50.000 dollari.
- Le proiezioni indicano che entro il 2030, tra il 55% e il 60% delle auto vendute saranno ibride o completamente elettriche.
- Il regolamento UE stabilisce il divieto di vendita di nuove auto a combustione interna dal 2035.
L’Europa sta affrontando una questione complessa nel settore dei veicoli elettrici. Sebbene in Norvegia le auto elettriche abbiano ormai soppiantato quelle tradizionali, nel resto del Continente questo traguardo sembra ancora lontano. Allo stato attuale, nei 27 paesi dell’Unione Europea, solo l’1,7% delle auto è completamente elettrico, e sorprendentemente le vendite hanno registrato un calo rispetto all’anno precedente. Questo crea inquietudine considerando che, a partire dal 2035, le normative europee vieteranno la commercializzazione di nuovi veicoli con motori a combustione interna. Tra le principali difficoltà del mercato dei veicoli elettrici figurano la concorrenza proveniente dalla Cina, i costi d’acquisto elevati e una rete infrastrutturale non adeguata. Questi problemi sono il fulcro del progetto Emove, una cooperazione tra vari quotidiani europei, coordinata da Arte e finanziata dall’Unione Europea.
Le Perdite Economiche delle Case Automobilistiche
Anche con la crescente spinta a livello globale per una mobilità più green, le case automobilistiche fronteggiano perdite considerevoli nella vendita di auto elettriche. Secondo un’analisi di Boston Consulting Group, le compagnie subiscono una perdita media di 6.000 dollari per ciascun veicolo elettrico venduto a un prezzo di 50.000 dollari, al netto dei crediti fiscali. Ciò è principalmente dovuto ai costi di manifattura, con le batterie che costituiscono il 30-35% del costo complessivo di un veicolo. Entro il 2030, è atteso un calo nei costi delle batterie, ma per ora restano un significativo ostacolo alla redditività. Inoltre, secondo un sondaggio BCG, il 40% degli americani sarebbe disposto ad acquistare un’auto elettrica solo a condizione che il tempo di ricarica non superi i 30 minuti, l’autonomia offerta si aggiri intorno ai 550 km e il prezzo non superi gli stessi 50.000 dollari. Le proiezioni indicano che entro il 2030, tra il 55% e il 60% delle auto vendute saranno ibride o completamente elettriche, per poi salire ulteriormente tra il 75% e l’80% entro il 2035.
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Regolamenti Europei e Impatti sul Mercato
Le normative europee adottate nel 2023 stabiliscono l’obbligo di una riduzione delle emissioni di anidride carbonica e il divieto di vendita per nuove automobili con propulsione a combustibili fossili dopo il 2035. Tuttavia, questa scadenza è stata messa in discussione da alcuni stati membri, Italia inclusa, in quanto la ritengono troppo immediata per consentire una transizione organizzata verso la neutralità climatica. Il pacchetto “Fit for 55” lanciato dall’UE nel 2021 include misure quale l’installazione di punti di ricarica e investimenti per l’Alleanza delle Batterie. La forte competitività cinese e la crisi di giganti occidentali come Volkswagen e Stellantis rendono ancora più complessa la questione. Il regolamento dell’UE 2023/851 include una clausola di elasticità per rivedere i progressi fatti nel 2026. Ciononostante, alcuni stati membri preferirebbero anticipare questa verifica al 2025. Tuttavia, apportare modifiche alla data prevede un iter normativo complesso che potrebbe ostacolare ulteriormente il processo.
Un Futuro Sostenibile: Opportunità e Sfide
La transizione verso veicoli elettrici è una sfida molto rilevante ma nello stesso tempo un’opportunità per tutto il continente europeo. La pressione di ridurre l’impronta di CO2 e di arrivare alla neutralità climatica entro il 2050 richiede un impegno concertato da governi, imprese e cittadini. Tuttavia, le difficoltà economiche e le lacune nelle infrastrutture richiedono risposte innovative e sostenibili. È fondamentale che le aziende automobilistiche trovino metodi per abbattere i costi di produzione e garantire la sostenibilità economica, mentre i governi devono destinare risorse adeguate per favorire l’espansione delle infrastrutture necessarie al settore delle auto elettriche.
In aggiunta, un principio cardine in economia e finanza quale la diversificazione degli investimenti può essere applicato anche nella transizione verso la mobilità elettrica. È cruciale non focalizzarsi esclusivamente su una sola tecnologia o strategia, ma considerare varie soluzioni per risolvere i problemi ambientali ed economici.
Un tema più avanzato e connesso è quello dell’economia circolare, che incoraggia l’uso sostenibile delle risorse e la riduzione degli sprechi. Nell’ambito automobilistico elettrico, ciò si tradurrebbe nel riciclo delle batterie e nell’ottimizzazione dei processi produttivi per limitare l’impatto ambientale. Riflettendo su questi concetti, possiamo valutare come le nostre scelte quotidiane influenzano il benessere del nostro pianeta e come possiamo impegnarci per un futuro più sostenibile.