E-Mail: [email protected]
- Dal 2005, i negozi di vicinato in provincia di Bergamo sono diminuiti da 12.566 a 9.968, una perdita di 2.598 esercizi.
- Circa 140.000 imprese del commercio al dettaglio hanno chiuso in tutta Italia negli ultimi dieci anni, colpendo oltre 3,8 milioni di persone.
- Le medie superfici di vendita sono attualmente 1.068 nella provincia di Bergamo, mentre le grandi superfici sono scese a 40.
Negli ultimi due decenni, il volto del commercio al dettaglio in Italia ha subito una trasformazione significativa, con un impatto particolarmente evidente nella provincia di Bergamo. Secondo i dati dell’Osservatorio Regionale del Commercio di Regione Lombardia, aggiornati al 30 giugno 2024, si è registrata una drastica riduzione dei negozi di vicinato. Dal 2005, il numero di queste attività è sceso da 12.566 a 9.968, con una perdita netta di 2.598 esercizi. Questo declino, iniziato nel 2008, ha visto una temporanea stabilità fino al 2015, per poi proseguire in modo costante. Anche se le tempistiche differiscono leggermente, a livello regionale si nota una tendenza simile: inizialmente un aumento delle attività, seguito poi da un decremento graduale. Sono state proprio le attività commerciali nel settore alimentare e quelle miste a far registrare una crescita, mentre le attività non alimentari hanno subito una contrazione più significativa.
La Desertificazione Commerciale e le Sue Implicazioni
La desertificazione commerciale è un fenomeno che ha colpito duramente l’Italia, con la chiusura di circa 140.000 imprese del commercio al dettaglio in sede fissa negli ultimi dieci anni. Questo ha lasciato molte città e paesi con vie e piazze deserte, privando oltre 3,8 milioni di persone della possibilità di acquistare beni di prima necessità vicino a casa. Le tabaccherie e le farmacie sono tra le poche attività che hanno visto una crescita nei piccoli centri, trasformandosi spesso in centri di servizi. La presidente di Confesercenti, Patrizia De Luise, ha sottolineato la necessità di passare dalla ‘rottamazione’ del commercio alla rigenerazione delle economie urbane, proponendo misure come una flat tax per chi apre nelle aree desertificate e la creazione di un Fondo per la rigenerazione urbana.
- La trasformazione del commercio porta innovazione e opportunità... 😊...
- Purtroppo, la chiusura dei negozi locali è un triste declino... 😢...
- Commercializzazione periferica: una rivoluzione economica inaspettata... 🤔...
Le Dinamiche delle Medie e Grandi Superfici
Le medie superfici di vendita nella provincia di Bergamo hanno mostrato un andamento variegato negli ultimi anni. Dal 2005, il numero di queste strutture è aumentato fino al 2010, per poi diminuire fino al 2017 e risalire successivamente. Attualmente, le medie strutture sono 1.068. Anche a livello regionale, c’è stata una dinamica simile, con numeri in crescita fino a un periodo, seguiti da una contrazione, e infine un progresso continuo fino al 2024. Le grandi superfici, invece, hanno mantenuto un trend pressoché stabile, con una leggera crescita fino al 2012 e una successiva diminuzione fino alle 40 strutture attuali. Questo riflette una saturazione delle grandi strutture e un’espansione delle medie superfici nelle aree periferiche.
Una Nuova Visione per il Futuro del Commercio
Il panorama commerciale in Italia, secondo i dati dell’Osservatorio Regionale del Commercio, sta attraversando un metamorfosi significativa, con il graduale ritiro dei negozi di vicinato e l’evoluzione delle flessibilità nelle logiche delle medie e grandi superfici. Questo andamento evidenzia i mutamenti nelle preferenze dei consumatori e l’aumentato fascino delle aree periferiche per le nuove aperture commerciali. Il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha manifestato la disponibilità a lavorare su provvedimenti a favore delle piccole e micro imprese, annunciando novità attese dalle imprese del settore commerciale nel piano Transizione 5.0.
Nel contesto economico attuale, è fondamentale comprendere l’importanza della diversificazione degli investimenti. Questo concetto, sebbene basilare, è essenziale per mitigare i rischi e garantire una maggiore stabilità finanziaria. Investire in una varietà di asset riduce l’impatto negativo che un singolo investimento potrebbe avere sul portafoglio complessivo. Inoltre, un approccio avanzato alla gestione finanziaria suggerisce l’importanza di monitorare costantemente le tendenze economiche e di adattare le strategie di investimento di conseguenza. Questo richiede una comprensione approfondita dei mercati e delle dinamiche economiche globali, un’abilità che può essere affinata attraverso l’educazione continua e l’analisi critica delle informazioni disponibili. Queste nozioni non solo migliorano la capacità di prendere decisioni informate, ma stimolano anche una riflessione personale su come affrontare le sfide economiche future.