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- Accordo segreto tra Google e Meta per pubblicità mirata agli adolescenti, nonostante le regole di Google proibiscano tali pratiche.
- Campagna di marketing lanciata da Spark Foundry nel 2023, mirata a utenti di età compresa tra 13 e 17 anni.
- Test della campagna condotto in Canada a febbraio e ampliato negli Stati Uniti a maggio 2023.
Alphabet (Google e YouTube) e Meta (Facebook, Instagram e WhatsApp) hanno stretto un accordo segreto per indirizzare le pubblicità dirette agli adolescenti di Instagram su YouTube, aggirando così le regole fissate dalla stessa Alphabet per il trattamento dei dati dei minori. Lo rivela un’inchiesta del Financial Times, che ha avuto modo di visionare documenti relativi all’intesa e di parlare con persone informate dei fatti.
Secondo quanto riportato, Google stava lavorando a un progetto di marketing per Meta, focalizzato sugli utenti di YouTube di età compresa tra 13 e 17 anni, con annunci pubblicitari che promuovevano l’app di Instagram. La campagna è stata indirizzata a un gruppo di utenti etichettati come “sconosciuti” nel suo sistema pubblicitario, che Google sapeva però essere orientato verso i minori di 18 anni. Questo escamotage permetteva di aggirare le regole di Google, che proibiscono di personalizzare e indirizzare gli annunci ai minori di 18 anni, inclusa la pubblicazione di annunci basati su dati demografici.
Le Reazioni delle Aziende Coinvolte
La campagna era già in fase di sviluppo quando Mark Zuckerberg si presentò davanti al Congresso degli Stati Uniti e chiese scusa alle famiglie dei bambini vittime di sfruttamento e abusi sessuali sulle sue piattaforme. Contattata dal Financial Times, Google ha avviato un’indagine sulle accuse. Il progetto è stato quindi bloccato, ha affermato una persona a conoscenza della decisione. Google ha dichiarato: “Proibiamo che gli annunci pubblicitari siano personalizzati per persone di età inferiore ai 18 anni, punto. Queste norme vanno ben oltre quanto richiesto e sono supportate da misure di sicurezza tecniche”. Tuttavia, Google non ha negato di aver utilizzato una scappatoia “sconosciuta”, aggiungendo: “Adotteremo anche misure aggiuntive per ribadire ai rappresentanti di vendita che non devono aiutare gli inserzionisti o le agenzie a gestire campagne che tentano di aggirare le nostre norme”.
Meta, dal canto suo, ha affermato di non essere d’accordo sul fatto che la selezione del pubblico “sconosciuto” costituisse una personalizzazione o un’elusione di qualsiasi regola, aggiungendo di aver rispettato le proprie politiche e quelle dei suoi pari quando pubblicizzava i suoi servizi.
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Il Contesto Normativo e le Implicazioni
La scorsa settimana, il Senato degli Stati Uniti ha approvato un disegno di legge, il Kids Online Safety Act, che imporrebbe alle piattaforme dei social media un obbligo di protezione dei bambini dai contenuti online dannosi. “Non ci si può fidare delle grandi aziende tecnologiche per proteggere i nostri figli”, ha detto la senatrice repubblicana Marsha Blackburn quando è stata contattata in merito all’intesa segreta Google-Meta.
Meta è da tempo sotto esame per le sue politiche sui minori. È stata citata in giudizio da 33 stati che l’accusano di aver messo in atto pratiche “manipolative” nei confronti dei giovani utenti, cosa che nega. Nel 2021, ha accantonato il progetto di lanciare una versione di Instagram per bambini a seguito di una reazione negativa da parte dell’opinione pubblica e dopo che la whistleblower Frances Haugen ha fatto trapelare la ricerca condotta dalla stessa società da cui emerge che l’app è dannosa per la salute mentale delle adolescenti.
Dettagli della Campagna Pubblicitaria
Secondo i documenti, il progetto Meta-Google è nato all’inizio del 2023 quando la società pubblicitaria Spark Foundry (gruppo Publicis), che agiva per conto della società madre di Instagram, ha chiesto a una serie di partner di presentare una campagna pubblicitaria “Meta IG Connects”. Spark aveva il compito di convincere più clienti della “Gen Z” a scaricare Instagram, che stava perdendo utenti a favore di app rivali, in particolare TikTok. In un’e-mail, visionata dal Financial Times, un responsabile di Spark chiede a Google di presentare la campagna, specificando che il target demografico “primario” da raggiungere è la fascia “da 13 a 17” anni e richiedendo che venga misurato tramite dati raccolti direttamente dai profili degli utenti.
Il test sugli adolescenti è partito a febbraio in Canada ed è stato esteso agli Stati Uniti a maggio. Secondo quanto riportato dal Financial Times, il progetto ora sarebbe stato annullato. Questo un estratto della dichiarazione rilasciata al momento da Google sull’argomento: “Proibiamo che gli annunci pubblicitari siano personalizzati per le persone di età inferiore ai 18 anni, punto. Adotteremo misure aggiuntive per ribadire ai rappresentanti di vendita che non devono aiutare gli inserzionisti o le agenzie a gestire campagne che tentano di aggirare le nostre norme”.
Bullet Executive Summary
In conclusione, l’accordo segreto tra Google e Meta per indirizzare pubblicità agli adolescenti solleva importanti questioni etiche e legali. Questo caso evidenzia come le grandi aziende tecnologiche possano cercare di aggirare le normative per massimizzare i profitti, spesso a scapito della protezione dei minori. Il Kids Online Safety Act rappresenta un passo avanti nella regolamentazione, ma la fiducia nelle grandi aziende tecnologiche rimane un tema controverso.
*Nozione base di economia e finanza: La pubblicità mirata è una strategia di marketing che utilizza i dati degli utenti per creare annunci personalizzati. Questo approccio può aumentare significativamente l’efficacia delle campagne pubblicitarie, ma solleva anche preoccupazioni riguardo alla privacy e alla sicurezza dei dati.
Nozione avanzata di economia e finanza*: Il concetto di “capitalismo della sorveglianza”, introdotto da Shoshana Zuboff, descrive un nuovo ordine economico in cui il profitto è derivato dalla sorveglianza e dalla manipolazione del comportamento umano. Questo caso di Google e Meta è un esempio di come le aziende possano sfruttare i dati degli utenti per fini commerciali, sollevando questioni etiche e legali che richiedono una regolamentazione più rigorosa.
Riflettendo su queste dinamiche, è evidente che la protezione dei minori online deve essere una priorità, e che le normative devono evolversi per affrontare le nuove sfide poste dalla tecnologia e dal capitalismo della sorveglianza.