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McDonald’s e il boicottaggio in Medio Oriente: una mossa strategica per la ripresa

La risposta di McDonald's al boicottaggio e le sue implicazioni economiche
  • La risposta di McDonald's è stata l'acquisto di tutti i suoi 225 ristoranti in franchising in Israele.
  • La perdita di circa il 9% del valore delle sue azioni da inizio anno.
  • Un incremento delle vendite di soli lo 0,7% negli ultimi tre mesi del 2023.

In un contesto geopolitico teso, caratterizzato da un conflitto in corso tra Israele e Hamas, il colosso del fast food McDonald’s si è trovato al centro di un’ampia campagna di boicottaggio. La causa scatenante è stata la distribuzione di migliaia di pasti gratuiti ai soldati israeliani da parte di Alonyal Limited, l’azienda che ha gestito i franchise di McDonald’s in Israele per oltre 30 anni. Questo gesto ha suscitato indignazione in diversi paesi a maggioranza musulmana, tra cui Kuwait, Malesia e Pakistan, portando a un calo significativo delle vendite nella regione e a proteste in tutto il mondo, inclusa l’Italia.

La risposta di McDonald’s a questa situazione è stata decisiva: l’acquisto di tutti i suoi 225 ristoranti in franchising in Israele. Questa mossa, annunciata nel contesto di una perdita di circa il 9% del valore delle sue azioni da inizio anno e di un incremento delle vendite di soli lo 0,7% negli ultimi tre mesi del 2023, mira a limitare i danni del boicottaggio e a ristabilire la reputazione dell’azienda nel Medio Oriente.

La Neutralità Rivendicata e le Ricadute Economiche

Nonostante le accuse, McDonald’s, attraverso le parole del suo CEO Chris Kempczinski, ha più volte sottolineato la neutralità dell’azienda, affermando che, in ogni paese in cui opera, inclusi quelli musulmani, è rappresentata da operatori proprietari locali. Tuttavia, la percezione di un sostegno a Israele, alimentata dalle azioni del franchising israeliano Alonyal, ha portato a un’estesa campagna di boicottaggio che ha avuto un impatto significativo sulle performance dell’azienda, non solo in Medio Oriente ma anche in altri mercati come Francia e Indonesia.

Il calo delle vendite e la perdita di valore delle azioni riflettono le sfide che McDonald’s ha dovuto affrontare in seguito a questa crisi. L’acquisto dei ristoranti in franchising in Israele rappresenta un tentativo di riprendere il controllo diretto delle operazioni e di mitigare le conseguenze negative del boicottaggio.

La Strategia di McDonald’s per il Futuro

Assumendo il controllo diretto dei ristoranti in franchising in Israele, McDonald’s si impegna a mantenere le operazioni e i dipendenti “a condizioni equivalenti”, garantendo un’esperienza positiva per dipendenti e clienti. Questa mossa è parte di una strategia più ampia volta a ristabilire la reputazione dell’azienda nel Medio Oriente e a raggiungere gli obiettivi di vendita che sono stati compromessi dall’ondata di boicottaggio.

Il gigante del fast food conta su migliaia di operatori franchising indipendenti che gestiscono la maggior parte dei suoi oltre 40.000 ristoranti in tutto il mondo. I ristoranti in Medio Oriente rappresentano una quota minore del totale, ma sono di grande importanza strategica per l’azienda, soprattutto in un contesto di saturazione dei mercati occidentali di fast food.

Bullet Executive Summary

L’acquisto da parte di McDonald’s di tutti i suoi ristoranti in franchising in Israele rappresenta una risposta strategica a un’ampia campagna di boicottaggio scatenata dalla distribuzione di pasti gratuiti ai soldati israeliani. Questa mossa, oltre a cercare di limitare le ricadute economiche negative, mira a ristabilire la reputazione dell’azienda nel Medio Oriente. Una nozione base di finanza correlata a questo tema è l’importanza della gestione della reputazione aziendale, che può avere un impatto significativo sul valore delle azioni e sulle performance di vendita. Una nozione di finanza avanzata applicabile è l’analisi del rischio politico, essenziale per le aziende che operano in contesti geopolitici complessi e volatili. Questo caso stimola una riflessione sulla delicatezza delle operazioni internazionali e sull’importanza di una strategia attenta alla percezione pubblica e alle dinamiche geopolitiche.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)

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