Company name: Dynamic Solutions s.r.l.
Address: VIA USODIMARE 3 - 37138 - VERONA (VR) - Italy

E-Mail: [email protected]

Importante: il decreto che rivoluziona la ricerca delle materie prime critiche in Italia

Scopri come il nuovo decreto del governo italiano sta semplificando la ricerca e l'estrazione di metalli essenziali per la transizione energetica e tecnologica.
  • 20 giugno 2024: Approvazione del decreto per le materie prime critiche.
  • Entro il 24 maggio 2025: Completamento del programma esplorativo.
  • Nuovo sistema di royalties: Tassa del 5%-7% sui prodotti estratti per finanziare il fondo nazionale del Made in Italy.

Il 20 giugno 2024, il governo italiano ha approvato un decreto per sostenere la ricerca delle “materie prime critiche”, un gruppo di metalli necessari per il settore tecnologico e la transizione energetica. Questi metalli, tra cui rame, litio, silicio, nichel, bismuto, boro, cobalto, gallio, germanio, magnesio, manganese, grafite naturale, titanio e tungsteno, sono essenziali per l’industria dei microchip e la produzione di batterie per veicoli elettrici. Fino a qualche decennio fa, in Italia esistevano diversi giacimenti di questi metalli, ma le miniere furono abbandonate a causa dei costi insostenibili delle importazioni.

L’aumento della domanda di metalli rari ha invertito questa tendenza, rendendo più vantaggioso e strategico sfruttare i vecchi giacimenti o trovarne di nuovi. Il decreto prevede la semplificazione delle procedure per consentire alle compagnie minerarie di cercare nuovi giacimenti e finanziare una mappatura completa delle aree con studi geologici. L’obiettivo è spingere le compagnie a investire nella ricerca di nuovi giacimenti. Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha dichiarato che il programma esplorativo sarà pronto entro il 24 maggio 2025.

La Corsa all’Oro del Terzo Millennio

La corsa all’oro del terzo millennio è iniziata con la caccia alle terre rare e alle materie prime critiche strategiche come cobalto, litio, nichel e grafite. Questi minerali, fondamentali per l’industria globale del futuro, sono necessari per produrre microchip, semiconduttori, batterie e pannelli solari. Il governo italiano ha dato il via libera con un decreto che semplifica le norme e le autorizzazioni, incentivando progetti di recupero e riuso e istituendo comitati ministeriali e un fondo strategico per favorire la crescita e il rafforzamento delle filiere.

L’Unione Europea, con il “Critical Raw Materials Act”, ha individuato 34 materie prime strategiche e ha definito un quadro di interventi per garantire un approvvigionamento sicuro e sostenibile, liberandosi dalla dipendenza da Cina, Russia, Cile e Sud Africa. Entro il 2030, l’UE punta a estrarre sul proprio territorio il 10% delle materie prime critiche consumate dalle industrie, lavorarne direttamente il 40% e coprire il 25% dei consumi con il riciclo, limitando al 65% la dipendenza da ogni paese produttore.

In Italia, ci sono circa 1.000 siti minerari dismessi, localizzati nell’arco alpino, in Liguria, nella fascia tirrenica tosco-campana, in Calabria e in Sardegna. Molte di queste miniere potrebbero tornare in attività grazie alle nuove tecnologie e agli incentivi governativi. Il decreto prevede un nuovo sistema di “royalties” per le concessioni minerarie, sul modello del petrolio in Basilicata, con una tassa del 5% al 7% sui prodotti estratti, che finanzierà il fondo nazionale del Made in Italy per sostenere nuovi investimenti nella ricerca di materie prime critiche.

I Piani dei Big Four dell’UE

Il 24 maggio 2024, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea l’European Critical Raw Materials Act (EU CRMs Act). La velocità dell’iter legislativo, completato in un anno dalla proposta della Commissione, conferma la rilevanza del “dossier materie prime” nel contesto della transizione verde e digitale. Il regolamento stabilisce obiettivi ambiziosi: garantire il 10% del consumo annuale dell’UE di materie prime strategiche da depositi europei, il 40% di raffinazione e il 25% di riciclo, riducendo la dipendenza extra-UE al 65% entro il 2030.

Francia, Germania, Italia e Spagna sono i paesi più proattivi nell’implementazione dell’EU CRMs Act. La Francia ha giocato d’anticipo con il France Plan 2030, finanziando la creazione dell’Observatoire Français des Ressources Minérales (OFREMI) e istituendo un fondo dedicato gestito da società di private equity. La Germania ha incluso il dossier delle materie prime critiche nella sua Strategia di sicurezza nazionale del 2023 e ha avviato dialoghi bilaterali con Australia e Canada per la cooperazione nel settore minerario. La Spagna ha dichiarato le risorse di litio nell’Extremadura “di interesse pubblico” e ha concesso finanziamenti pubblici per progetti di estrazione.

In Italia, il governo ha presentato il Decreto-legge Materie Prime, con l’obiettivo di rilanciare l’esplorazione geologica nazionale e incentivare progetti in linea con le esigenze dell’industria italiana. È stato istituito un Comitato tecnico per le materie prime critiche strategiche, con responsabilità di monitoraggio e coordinamento delle politiche legate all’offerta e alla domanda. L’ISPRA sarà responsabile dell’aggiornamento della carta mineraria nazionale, risalente al 1973.

La Ricerca Italiana sulle Materie Prime Critiche

La contesa per le materie prime critiche ha un teatro internazionale ma anche palcoscenici locali, dove è possibile fare ricerca e sviluppo d’eccellenza. La Società chimica italiana e il Consorzio interuniversitario nazionale per la scienza e la tecnologia dei materiali hanno scattato una fotografia della salute della ricerca nazionale nel settore. La chimica svolge un ruolo centrale nello sviluppo di tecnologie per riciclare materie prime critiche e nella ricerca di materiali sostitutivi che riducano la dipendenza.

Un’indagine ha raccolto 537 risposte, fornendo uno spaccato delle opinioni e delle priorità delle comunità scientifiche. Le materie prime critiche più ricorrenti tra le attività di ricerca sono risultate rame, cobalto e nichel, seguite da litio, silicio e metalli del gruppo del platino. Circa un terzo dei ricercatori è impegnato nella ricerca di alternative per sostituire i materiali critici. Le attività riguardano settori rilevanti per la transizione energetica, come la produzione di batterie, magneti, celle solari e idrogeno.

Il recupero e il riciclo delle materie prime critiche, come le terre rare, tramite strategie avanzate come lo sfruttamento delle “miniere urbane” di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), rappresentano un nervo scoperto per l’economia circolare italiana. Nonostante le agevolazioni, la raccolta dei RAEE rimane oltre 30 punti percentuali sotto l’obiettivo europeo del 65%. È importante anche il recupero del fosforo, elemento critico per gli equilibri sociali e lo sviluppo del pianeta, principalmente dalle acque reflue.

Bullet Executive Summary

L’articolo ha esplorato in dettaglio le recenti iniziative del governo italiano e dell’Unione Europea per garantire un approvvigionamento sicuro e sostenibile delle materie prime critiche. Questi metalli sono essenziali per la transizione energetica e tecnologica, e l’Italia sta adottando misure significative per sfruttare i propri giacimenti e ridurre la dipendenza dalle importazioni. La ricerca e lo sviluppo nel settore sono cruciali per trovare alternative sostenibili e migliorare il riciclo delle risorse.

Una nozione base di economia e finanza correlata al tema è il concetto di supply chain management, che riguarda la gestione efficiente della catena di approvvigionamento per garantire la disponibilità di materie prime e prodotti finiti. Una nozione avanzata è il risk management, che implica l’identificazione, la valutazione e la mitigazione dei rischi associati all’approvvigionamento di materie prime critiche, come la volatilità dei prezzi e le tensioni geopolitiche.

In conclusione, il tema delle materie prime critiche è di fondamentale importanza per il futuro economico e tecnologico dell’Italia e dell’Unione Europea. La capacità di gestire efficacemente queste risorse e di sviluppare tecnologie sostenibili sarà determinante per affrontare le sfide della transizione energetica e digitale.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
0 0 votes
Article Rating
Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments
0
Ci interessa la tua opinione, lascia un commento!x