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- Divieto di revoca automatica dei fidi bancari per proteggere le imprese.
- Nuove regole per sospensioni o revoche delle linee di credito con motivazioni specifiche.
- Aumento delle soglie minime di soddisfacimento per cram down fiscale al 60% e 70%.
Il Consiglio dei Ministri ha recentemente approvato in via definitiva una serie di modifiche al Codice della crisi d’impresa, originariamente introdotto con il decreto legislativo 12 gennaio 2019, numero 14. Questi cambiamenti, noti come “correttivo-ter”, mirano a risolvere le problematiche interpretative e di coordinamento emerse dall’applicazione pratica del Codice, introducendo nuove misure per agevolare la ristrutturazione aziendale e proteggere le imprese in difficoltà.
Obiettivi e Principali Modifiche
L’obiettivo principale delle modifiche è facilitare gli accordi tra imprese e fisco, negoziare il debito tributario e previdenziale, e garantire la continuità aziendale. Tra le novità più rilevanti, vi è il divieto di revoca automatica dei fidi bancari e la complessità aumentata per il taglio delle linee di credito e delle segnalazioni a “sofferenza”. Questo provvedimento mira a proteggere le imprese dal potere eccessivo del sistema finanziario, che potrebbe altrimenti distruggere aziende in difficoltà.
Un altro cambiamento rilevante riguarda la possibilità di ricorrere a finanziamenti esterni da parte delle aziende in crisi, una pratica che ricorda il precedente “concordato in bianco”.
Nuove Regole per la Composizione Negoziata della Crisi
Una delle modifiche più importanti riguarda la composizione negoziata della crisi. La notizia dell’accesso a questa procedura e il coinvolgimento nelle trattative non costituiranno più causa di sospensione o revoca delle linee di credito concesse all’imprenditore. La classificazione del credito sarà valutata in base al piano proposto ai creditori e alle norme di vigilanza prudenziale, piuttosto che sulla base del semplice avvio della composizione negoziata da parte dell’imprenditore.
Inoltre, le banche e gli intermediari finanziari sono ora tenuti a notificare eventuali sospensioni o revoche delle linee di credito agli organi amministrativi e di controllo dell’azienda, spiegando specificamente le motivazioni alla base della loro scelta. Questo garantisce maggiore trasparenza e responsabilità da parte delle banche e degli intermediari finanziari.
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Stralcio dei Debiti e Nuove Soglie per il Cram Down
Il correttivo-ter introduce anche nuove regole per lo stralcio dei debiti tributari e previdenziali. Ora è possibile sanare questi debiti senza necessità del consenso dei creditori anche nel contesto dei piani di concordato con continuità aziendale. Tuttavia, negli accordi di ristrutturazione dei debiti, la procedura per la riduzione dei debiti fiscali e previdenziali si complica, con un raddoppio delle soglie minime di soddisfacimento richieste.
Per quanto riguarda il cram down fiscale, cioè la cancellazione forzata del debito senza accordo con gli enti pubblici, le nuove normative impongono una soddisfazione minima del 60% se almeno un quarto degli altri creditori accetta, oppure del 70% in caso di un’adesione minore da parte di creditori diversi da fisco e enti previdenziali.
Ruolo dei Professionisti e Prededucibilità dei Crediti
I professionisti diventano figure chiave nella gestione delle crisi aziendali, avendo la sicurezza che i loro compensi professionali godranno nuovamente della prededucibilità, anche quando le loro prestazioni sono richieste dal debitore per l’efficacia dello strumento impiegato. La formazione e i criteri per l’ammissione all’albo dei gestori della crisi sono stati resi più accessibili per avvocati, commercialisti e consulenti del lavoro appartenenti ai rispettivi albi professionali.
Inoltre, la composizione negoziata della crisi è stata ampliata per includere anche gli imprenditori commerciali e agricoli già in stato di crisi e insolvenza. Il trasferimento dell’azienda o di rami di essa deve consentire di preservare, nella misura possibile, i posti di lavoro, rafforzando così il presupposto della ragionevole perseguibilità del risanamento.
Bullet Executive Summary
Le recenti modifiche al Codice della crisi d’impresa rappresentano un passo significativo verso una maggiore protezione delle aziende in difficoltà e una gestione più trasparente e responsabile delle crisi aziendali. Queste misure non solo facilitano la ristrutturazione del debito e la continuità aziendale, ma offrono anche nuove opportunità di finanziamento e protezione per i professionisti coinvolti.
In economia e finanza, la nozione di continuità aziendale è fondamentale per garantire che un’impresa possa operare nel lungo termine senza interruzioni significative. Le nuove regole introdotte dal correttivo-ter mirano proprio a preservare questa continuità, riducendo il rischio di fallimento e proteggendo i posti di lavoro.
Un concetto avanzato correlato è quello del cram down, che permette di imporre un piano di ristrutturazione del debito anche senza il consenso di tutti i creditori. Questo strumento può essere cruciale per superare le resistenze dei creditori pubblici e garantire una soluzione equa e sostenibile per tutte le parti coinvolte.
In conclusione, queste modifiche rappresentano un’importante evoluzione nel panorama economico e finanziario italiano, offrendo nuove speranze e strumenti per le imprese in difficoltà.
- Comunicato ufficiale del Consiglio dei Ministri sul recepimento della direttiva UE 2022/2557 relativa alla resilienza dei soggetti critici e abrogazione della direttiva 2008/114/CE del Consiglio
- Fonte ufficiale del Ministero della Giustizia per informazioni sulle modifiche al codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza
- Sito ufficiale della Banca d'Italia sulla risoluzione e gestione delle crisi bancarie