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Scopri le ultime novità della riforma fiscale e come influenzeranno professionisti e aziende

Una guida completa sulle recenti modifiche tributarie: dall'IRPEF all'IRES, esploriamo come la legge n. 111 del 2023 sta ridefinendo il panorama fiscale italiano.
  • Ampliamento delle componenti escluse dalla formazione del reddito di lavoro dipendente, introducendo contributi e premi esenti e una indennità di 100 euro per redditi fino a 28.000 euro dal gennaio 2025.
  • Introduzione di un nuovo criterio di determinazione del reddito per professionisti basato sull'onnicomprensività e la possibilità di conferire lo studio in STP in regime di neutralità fiscale.
  • Implicazioni per il mercato del lavoro e le aggregazioni professionali con incentivi come il regime fiscale sostitutivo per la tredicesima mensilità e l'indennità di 100 euro per sostenere il potere d'acquisto.

Nel contesto della riforma fiscale, introdotta dalla legge 9 agosto 2023, n. 111, il Governo ha portato avanti significative modifiche al sistema tributario italiano, incidendo profondamente sulla tassazione dei redditi delle persone fisiche (IRPEF) e delle società (IRES). Queste modifiche, approvate nella seduta n. 79 del Consiglio dei Ministri il 30 aprile 2024, rappresentano un punto di svolta per lavoratori dipendenti, autonomi e per le società, introducendo nuovi criteri di determinazione del reddito, esclusioni specifiche e un regime fiscale sostitutivo per determinate componenti di reddito.

Una delle novità più rilevanti è l’ampliamento delle componenti escluse dalla formazione del reddito di lavoro dipendente, come i contributi e i premi versati dai datori di lavoro per i familiari a carico dei dipendenti per prestazioni assicurative, rischio di non autosufficienza nella vita quotidiana e rischio di gravi patologie. Inoltre, è stata introdotta una indennità di 100 euro per i lavoratori dipendenti con reddito complessivo non superiore a 28.000 euro, a partire da gennaio 2025.

Il Nuovo Regime per Professionisti e Società

Per i professionisti, la riforma prevede un criterio di determinazione del reddito da lavoro autonomo basato sul principio di onnicomprensività, analogamente ai lavoratori dipendenti. Questo significa che il reddito sarà costituito dalla differenza tra le somme e i valori percepiti nel periodo d’imposta in relazione all’attività artistica o professionale e le spese sostenute nello stesso periodo. Viene confermato il principio di cassa per l’imputazione temporale dei componenti di reddito, con specifiche deroghe per ammortamenti, canoni di leasing e quote di TFR.

Una delle innovazioni più significative riguarda il conferimento dello studio professionale nelle Società tra Professionisti (STP) in regime di neutralità fiscale, come previsto dall’art. 177-bis del TUIR. Questo permette ai professionisti di aggregarsi in forme societarie senza realizzare plusvalenze o minusvalenze, facilitando così le operazioni di aggregazione e riorganizzazione degli studi professionali.

Implicazioni per il Mercato del Lavoro e le Aggregazioni Professionali

Le modifiche introdotte dalla riforma fiscale hanno un impatto significativo sul mercato del lavoro e sulle aggregazioni professionali. L’introduzione di un regime fiscale sostitutivo per la tredicesima mensilità e l’indennità di 100 euro per i lavoratori dipendenti con reddito complessivo non superiore a 28.000 euro sono misure che mirano a sostenere il potere d’acquisto dei lavoratori.

Per i professionisti, la possibilità di conferire lo studio professionale in STP senza realizzare plusvalenze o minusvalenze rappresenta un incentivo significativo alle aggregazioni professionali, considerato un “risultato storico” per i commercialisti. Questo aspetto è particolarmente rilevante in un contesto in cui la collaborazione e l’integrazione tra professionisti diventano sempre più cruciali per rispondere efficacemente alle esigenze di un mercato in continua evoluzione.

Bullet Executive Summary

In conclusione, la riforma fiscale introdotta dal Governo rappresenta un cambiamento significativo nel panorama tributario italiano, con implicazioni profonde per lavoratori dipendenti, professionisti e società. Le modifiche all’IRPEF e all’IRES, insieme all’introduzione di nuovi regimi fiscali e incentivi, mirano a semplificare il sistema tributario, a sostenere il potere d’acquisto dei lavoratori e a incentivare le aggregazioni professionali. Da un punto di vista finanziario, la nozione base di finanza correlata a questo tema è l’importanza della pianificazione fiscale per massimizzare l’efficienza fiscale sia per individui che per entità aziendali. A livello più avanzato, la riforma evidenzia l’importanza della strutturazione societaria e delle operazioni di aggregazione in regime di neutralità fiscale, aspetti cruciali per la gestione finanziaria delle attività professionali in un contesto di mercato competitivo. Queste modifiche stimolano una riflessione sulla necessità di adattarsi a un ambiente fiscale in evoluzione, senza mai perdere di vista le opportunità di ottimizzazione fiscale e di crescita professionale.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano.(scopri di più)

Un commento

  1. Ma come si puo credere che questa riforma sia davvero utile? Tutto fumo e niente arrosto. A fine giornata, siamo sempre noi piccoli contribuenti a pagare di piu’.

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