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- Le piattaforme asiatiche hanno importato circa 350 milioni di articoli nell'aprile 2023.
- Nel 2023, le segnalazioni di merci pericolose nell'UE sono aumentate di oltre il 50%, con più di 3.400 casi identificati.
- Una nuova imposta potrebbe essere applicata sugli acquisti sotto i 150 euro per contrastare l'assenza di dazi doganali.
Le crescenti importazioni di articoli a costo contenuto hanno suscitato allarme in merito alla sicurezza del prodotto. Il numero di segnalazioni di merci pericolose nell’Unione Europea ha registrato un incremento superiore al 50% nel 2023, raggiungendo oltre 3.400 casi identificati. Tra i beni con più criticità figurano cosmetici, giocattoli ed elettrodomestici. La Commissione Europea ha chiarito come il prezzo basso degli oggetti venduti attraverso piattaforme quali Temu e Shein sia frequentemente collegato alla scadente qualità dei materiali utilizzati nella loro realizzazione, svantaggiando gli operatori europei obbligati ad aderire a norme qualitative più stringenti. In aggiunta, le società cinesi usufruiscono anche di tariffe postali agevolate che rendono economicamente vantaggiose le spedizioni via aerea delle loro merci.
Prospettive Future e Considerazioni Conclusive
Entro febbraio prossimo, la Commissione Europea ha l’intenzione di svelare una proposta strutturata volta a fortificare le misure destinate a bloccare l’accesso al mercato dell’UE per i prodotti non conformi. Nonostante ciò, occorreranno forse anni prima che queste nuove regolazioni vengano effettivamente applicate; nel frattempo, il mondo delle piattaforme di commercio elettronico continua il suo processo d’espansione. Questa complessa situazione genera dubbi sulla capacità dell’Unione Europea di mantenere un giusto equilibrio tra la difesa dei consumatori e delle imprese domestiche rispetto al contesto del commercio mondiale.
Nell’attuale contesto economico globalizzato, diviene cruciale comprendere le regole che governano lo scambio commerciale fra nazioni. Un principio basilare nelle discipline economiche è quello della concorrenza perfetta, dove numerosi venditori offrono merce simile garantendo prezzi concorrenziali sul mercato. Tuttavia, nel caso specifico delle piattaforme asiatiche dedicate al commercio online, si potrebbe definire questa competizione come sleale, laddove non vi sia equità nelle condizioni operative per tutti i soggetti partecipanti al mercato stesso. Per coloro che intendono approfondire il tema, il concetto di barriere all’entrata, suddiviso in categorie come quelle economiche, legali e tecnologiche, offre uno spunto interessante. Piattaforme del calibro di Temu e Shein sfruttano i bassi costi operativi insieme alle sovvenzioni postali per infrangere tali ostacoli, mettendo così in difficoltà le imprese locali vincolate da norme più severe. Questa situazione stimola una riflessione su come le strategie economiche potrebbero evolversi al fine di creare un contesto di mercato equo e sostenibile per tutti i partecipanti.