La sfida per il futuro di TIM: tra governance e innovazione

L’assemblea di TIM prevista per il 23 aprile si preannuncia come un evento chiave per il futuro dell’azienda, con una partecipazione stimata tra il 60% e il 65% del capitale. Questo elevato tasso di partecipazione non è motivato tanto dall’approvazione del bilancio quanto dalla lotta per il controllo della governance dell’azienda. La principale incognita riguarda il comportamento di Vivendi, il maggiore azionista con una quota del 23,75%, che non ha presentato candidati per il consiglio di amministrazione. La sua decisione potrebbe avere un impatto significativo sull’esito dell’assemblea.

Le Liste in Campo e le Proposte per il Futuro di TIM

Due liste principali si contendono la governance di TIM: la lista del consiglio uscente, sostenuta dai grandi fondi istituzionali e da Assogestioni, e due liste “attiviste” presentate dai fondi Merlyn e Bluebell. La lista del consiglio propone un piano incentrato sulla cessione della rete a KKR, con Pietro Labriola come amministratore delegato e la candidatura di Alberta Figari alla presidenza. D’altra parte, il fondo Merlyn, guidato da Umberto Paolucci e Stefano Siragusa, propone una visione alternativa per TIM, puntando a trasformarla in una “TechCo” attraverso la dismissione di attività non-core come TIM Brasil e TIM Consumer, e investendo in settori con vantaggi competitivi. Bluebell, con una proposta focalizzata sulla riduzione del numero dei consiglieri, mira a ottenere la maggioranza senza specificare l’amministratore delegato.

Il Piano TValue e la Visione di Crescita per TIM

Il piano TValue, sostenuto da Merlyn, mira a trasformare TIM in un’azienda tecnologica e infrastrutturale ad alta crescita, focalizzata sui clienti delle imprese e della pubblica amministrazione. Questa trasformazione si baserebbe sulla vendita di TIM Brasil già nel 2024 e di TIM Consumer entro la metà del 2025, generando la liquidità necessaria per investire in TechCo. La nuova TIM, secondo il piano TValue, diventerebbe un leader europeo nel settore tecnologico, supportando l’Italia nel raggiungimento degli obiettivi di digitalizzazione e stimolando l’economia nazionale.

Bullet Executive Summary

La battaglia per la governance di TIM rappresenta un momento decisivo per l’azienda, con implicazioni significative per il suo futuro e per il panorama finanziario e tecnologico italiano. La decisione di Vivendi e il comportamento degli azionisti istituzionali e degli hedge fund saranno determinanti per l’esito dell’assemblea. Il confronto tra la visione tradizionale del consiglio uscente e le proposte innovative dei fondi Merlyn e Bluebell mette in luce diverse strategie per affrontare le sfide del settore e per posizionare TIM come leader nella trasformazione digitale.

Dal punto di vista della finanza di base, questo evento sottolinea l’importanza della governance aziendale e del coinvolgimento degli azionisti nelle decisioni strategiche. In termini più avanzati, riflette le dinamiche del mercato delle telecomunicazioni e l’importanza delle scelte strategiche in termini di dismissioni e investimenti per il rilancio e la crescita aziendale. La situazione di TIM stimola una riflessione sulla gestione del cambiamento in un settore in rapida evoluzione e sull’importanza di una visione a lungo termine che concili gli interessi degli azionisti con quelli dell’azienda e del contesto economico nazionale.