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Aumento dell’inflazione di luglio: ecco come sta impattando le famiglie italiane

Scopri come l'inflazione di luglio 2024, con un incremento dello 0,4%, sta influenzando il costo della vita in Italia, specialmente per i beni energetici e le bollette.
  • Aumento dell'inflazione dello 0,4% a luglio rispetto a giugno.
  • Crescita annuale dell'inflazione dell'1,3%.
  • Prezzi di beni energetici aumentati del 2,9% su base mensile.
  • Parma tra le città più care con un'inflazione del +1,9% e una spesa aggiuntiva di 516 euro annui per famiglia.

L’inflazione in Italia continua a crescere, con un aumento dello 0,4% nel mese di luglio rispetto a giugno, portando l’incremento su base annua all’1,3%. Questo dato conferma un trend di crescita iniziato all’inizio dell’estate, sebbene con un ritmo più lento rispetto al mese precedente, quando l’inflazione era aumentata dello 0,8%. La crescita dei prezzi dei beni e dei servizi al consumo si avvicina sempre di più all’inflazione di fondo, che si attesta sull’1,9%.

Il contributo principale a questa crescita viene dai beni energetici. La diminuzione dei prezzi di energia elettrica e gas si sta ormai fermando, e il costo delle bollette è in assestamento dopo un 2022 di rapida ascesa e un 2023 di altrettanto rapida discesa.

I dati dell’Istat: conferme e dettagli

L’Istat ha diffuso i dati sui prezzi al consumo di luglio, che misurano l’inflazione. Rispetto a giugno, i prezzi sono cresciuti dello 0,4%, portando l’aumento rispetto a maggio all’1,2%. Questo rappresenta un balzo significativo rispetto alla stagnazione dei prezzi vista nella prima parte dell’anno, quando l’inflazione era rimasta sempre sotto il punto percentuale. Ora, invece, i costi sono tornati a crescere a un ritmo sostenuto, segnalando una domanda interna in salute.

Rispetto al 2023, in media i prezzi al consumo sono aumentati dell’1,3%. L’inflazione di fondo, che non considera i beni energetici e quelli alimentari, molto volatili sia a livello stagionale che annuale, si conferma stabile all’1,9%.

Nonostante l’aumento dell’inflazione venga spesso visto come un dato negativo, per l’Italia queste cifre rappresentano notizie piuttosto buone. Le principali teorie economiche sostengono infatti che un’inflazione attorno al 2% sia sintomo di una domanda sana e quindi di un’economia in crescita, in cui il benessere dei consumatori spinge la produzione di beni e alimenta la crescita economica.

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  • 📈 L'aumento dell'inflazione è un segnale positivo per l'economia......
  • 😟 Il rincaro dei prezzi energetici sta mettendo a dura prova le famiglie......
  • 🔍 Osservando la curva di Phillips, notiamo una dinamica interessante......

Quali prezzi sono aumentati di più

L’aumento dell’inflazione a luglio è trainato principalmente dalle variazioni nei prezzi dei beni energetici, come dimostra il fatto che l’inflazione di fondo è rimasta fondamentalmente invariata. Il costo di elettricità e gas sta infatti smettendo di diminuire per tornare ai livelli precedenti alla crisi del 2022, causata dalla guerra tra Ucraina e Russia. Le nuove tensioni nella regione di Kursk potrebbero però cambiare presto questo scenario.

A luglio, i beni che sono cresciuti maggiormente di prezzo sono quindi quelli che ricadono nella dicitura statistica “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili”. Nella loro variazione si nota quanto siano fuori scala rispetto al resto dei prezzi. Su base mensile, sono infatti aumentati del 2,9% contro un’inflazione media dello 0,4%. Su base annuale sono invece calati del 2,2%, ma se si paragona questo dato a quello di giugno si nota un netto rallentamento. Il calo tendenziale riferito allo scorso mese superava infatti il 6%.

Altri dati che non concordano con il resto dell’inflazione sono quelli della ristorazione, che cresce su base annua del 4,3%, e delle comunicazioni, che al contrario scendono di prezzo di oltre il 5%. Lenta crescita per i mobili e gli articoli per la casa, che si assestano un punto percentuale sotto l’inflazione media.

Il carrello della spesa e le città più care

A luglio, il “carrello della spesa” è cresciuto dello 0,7% su base annua, in rallentamento rispetto al +1,2% del mese precedente. A eccezione degli energetici e di altri beni, si segnala un rallentamento dei prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona. Frenano anche i prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto, che passano da +2,0% a +1,8%.

Un sostegno all’inflazione deriva inoltre dall’andamento dei prezzi dei tabacchi, che sono aumentati dal +3,4% al +4,1%, e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona, che sono cresciuti dal +4,0% al +4,4%.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) diminuisce dello 0,9% su base mensile, a causa dei saldi estivi di cui il Nic non tiene conto, e aumenta dell’1,6% su base annua, in accelerazione rispetto al +0,9% di giugno.

In termini di costo della vita, Parma è la quarta città più cara d’Italia. L’inflazione nella provincia è stata del +1,9%, con una spesa aggiuntiva su base annua equivalente a 516 euro in più a famiglia. In testa alla classifica delle città più care d’Italia troviamo Siena, con un’inflazione del +2,6% e una spesa aggiuntiva di 663 euro a famiglia. Seguono Bolzano, con un’inflazione del +2% e un incremento di spesa annuo pari a 579 euro, e Rimini, con un’inflazione del +2,1% e una spesa supplementare di 571 euro annui.

Bullet Executive Summary

L’inflazione è un fenomeno economico complesso che può avere diverse cause e conseguenze. In questo contesto, è fondamentale comprendere che un’inflazione moderata, attorno al 2%, è generalmente considerata un segnale di una domanda interna sana e di un’economia in crescita. Tuttavia, l’aumento dei prezzi dei beni energetici e delle bollette può rappresentare una sfida per molte famiglie.

In termini di economia e finanza, è utile ricordare il concetto di inflazione di fondo, che esclude i beni energetici e alimentari per fornire un quadro più stabile dell’andamento dei prezzi. Questo indicatore è particolarmente utile per comprendere le tendenze di lungo periodo e per prendere decisioni informate in ambito economico.

Una nozione avanzata correlata è quella della curva di Phillips, che descrive la relazione inversa tra inflazione e disoccupazione. Secondo questa teoria, un basso tasso di disoccupazione tende a essere associato a un’alta inflazione e viceversa. Questo concetto può aiutare a comprendere le dinamiche economiche più profonde e a formulare politiche economiche efficaci.

In conclusione, l’inflazione è un tema che tocca da vicino la vita di tutti noi, e comprenderne le dinamiche può aiutarci a navigare meglio nel complesso mondo dell’economia moderna.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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