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- I prezzi delle case sono scesi al ritmo più sostenuto dal 2014, con una diminuzione dello 0,73% per le case nuove e dello 0,95% per quelle usate.
- La produzione industriale ha registrato un aumento del 4,5% rispetto all'anno precedente, inferiore al 5,1% di luglio.
- Il tasso di disoccupazione è cresciuto al 5,3%, rispetto al precedente 5,2% di luglio, in parte a causa del nuovo afflusso di neolaureati nel mercato del lavoro.
La Cina e l’Obiettivo di Crescita del 5%: Una Sfida Impegnativa
L’economia cinese sta attraversando un periodo di notevole difficoltà, mettendo a rischio l’obiettivo di crescita del 5% fissato per il 2024. I dati di agosto hanno evidenziato una serie di segnali preoccupanti, tra cui la flessione dei prezzi delle case e una debolezza nei consumi interni. I prezzi delle case sono scesi al ritmo più sostenuto dal 2014, con una diminuzione dello 0,73% per le case nuove e dello 0,95% per quelle usate. Questo trend negativo è indicativo di una crisi nel settore immobiliare, nonostante gli sforzi del governo per stimolare la domanda attraverso tagli ai tassi sui mutui e la rimozione di alcune restrizioni per gli acquirenti.
La produzione industriale ha registrato un aumento del 4,5% rispetto all’anno precedente, ma è comunque inferiore al 5,1% di luglio. Gli investimenti fissi sono cresciuti del 3,4% tra gennaio e agosto, rispetto al 3,6% del periodo gennaio-luglio. Le vendite al dettaglio, un indicatore chiave della domanda interna, sono aumentate solo del 2,1% ad agosto, rispetto al 2,7% di luglio e al 2,5% previsto dagli economisti. Questo rallentamento è un campanello d’allarme per la domanda interna, che rimane insufficiente.
Il tasso di disoccupazione è cresciuto al 5,3%, dall precedente 5,2% di luglio, in parte a causa del nuovo afflusso di neolaureati nel mercato del lavoro. L’istituto di statistica cinese ha descritto l’economia come “generalmente stabile” ad agosto, ma ha avvertito che gli effetti avversi derivanti dai cambiamenti nell’ambiente esterno sono in aumento, e che la domanda reale resta insufficiente a livello domestico.
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La Crisi dei Consumi e le Prospettive di Ripresa
La Cina sta affrontando una crisi dei consumi che potrebbe richiedere molti anni per essere risolta. Secondo un rapporto del Carnegie, i cinesi continuano a spendere meno di quanto producono, riversando l’eccesso di produzione sui mercati esteri. Per riequilibrare l’economia e stimolare una crescita sostenibile, sarà necessario aumentare i livelli di consumo interno. Attualmente, il consumo rappresenta solo il 53-54% del PIL, mentre un livello sostenibile sarebbe del 63-64%. Secondo le stime, ci vorrebbero circa dodici anni per raggiungere questo obiettivo.
Questo scenario implica che l’economia cinese rimarrà anemica nel medio termine, con un eccesso di produzione che continuerà a essere scaricato sui mercati esteri. Gli economisti sottolineano che il problema di fondo è il rallentamento dell’economia, che spinge le famiglie a ridurre la spesa e limitare i loro desideri, abbattendo ulteriormente i consumi.
Il Peso delle Banche Cinesi: Perdite e Sofferenze
Le quattro maggiori banche cinesi, tutte a controllo statale, stanno affrontando una situazione critica. Agricultural Bank of China, China Construction Bank, Bank of China e Industrial and Commercial Bank of China devono accantonare decine di miliardi di dollari per colmare un deficit di 100 miliardi di dollari, necessario per raggiungere gli obiettivi di capacità totale di assorbimento delle perdite. Secondo Standard & Poor’s, questi istituti bancari dovranno mettere da parte capitali equivalenti al 20% delle loro attività ponderate per il rischio entro il 1° gennaio 2025.
Attualmente, le banche cinesi siedono su 3,3 trilioni di yuan (circa 460 miliardi di dollari) di crediti deteriorati, a cui si aggiungono altri 670 miliardi di dollari di prestiti “meno problematici ma ancora pesanti”. Questo include il credito concesso alle società del settore immobiliare, molte delle quali sono in difficoltà finanziarie. Per far fronte a questa situazione, Pechino ha predisposto un fondo di assicurazione dei depositi, che raccoglierà denaro principalmente dalle aziende del settore finanziario e sarà utilizzato per il salvataggio delle banche in caso di emergenza.
Bullet Executive Summary
In conclusione, la Cina sta affrontando una serie di sfide economiche che potrebbero avere ripercussioni significative sia a livello nazionale che globale. La debolezza della domanda interna, la crisi del settore immobiliare e le difficoltà delle principali banche cinesi sono tutti fattori che contribuiscono a un quadro economico complesso e incerto. La nozione di base di economia e finanza correlata a questo tema è il concetto di domanda aggregata, che rappresenta la somma della domanda di beni e servizi in un’economia. Quando la domanda aggregata è debole, come nel caso della Cina, l’economia può entrare in una fase di stagnazione o recessione.
Una nozione avanzata di economia e finanza applicabile a questo contesto è il moltiplicatore fiscale, che misura l’effetto di un cambiamento nella spesa pubblica o nelle tasse sul prodotto interno lordo (PIL). In un’economia come quella cinese, dove la domanda interna è debole, un aumento della spesa pubblica potrebbe avere un effetto moltiplicatore significativo, stimolando la crescita economica e aiutando a raggiungere gli obiettivi di crescita.
In definitiva, la situazione economica della Cina è un promemoria della complessità e dell’interconnessione delle economie moderne. Le sfide che il Paese deve affrontare richiedono soluzioni articolate e un approccio strategico per garantire una ripresa sostenibile e duratura.