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Come influenzerà l’inflazione USA le prossime decisioni della Federal Reserve?

Scopri come il nuovo rapporto sull'inflazione americana potrebbe determinare la direzione delle politiche monetarie della Federal Reserve e influenzare i tassi d'interesse.
  • Il rapporto sull'inflazione potrebbe influenzare la riunione della Fed del 17-18 dicembre, con una probabilità superiore all'85% di procrastinare i tagli ai tassi d'interesse.
  • L'inflazione USA è prevista in rialzo al 2,7%, mentre l'indice core dei prezzi al consumo dovrebbe mantenersi stabile al 3,3%.
  • Goldman Sachs prevede per il 2025 un'inflazione CPI core al 2,7% e un PCE core al 2,4% su scala annuale.

C’è fermento nei mercati finanziari man mano che si avvicina la pubblicazione del nuovo rapporto sull’inflazione americana. Gli investitori sono in attesa di capire come questo documento potrebbe influenzare la direzione delle politiche monetarie adottate dalla Federal Reserve. Previsto alla vigilia della cruciale riunione della Fed dei giorni 17-18 dicembre, tale rapporto potrebbe risultare determinante nel decidere la sorte dei tassi d’interesse. Gli esperti ipotizzano un rialzo dell’inflazione fino al 2,7%, e prevedono stabilità nell’indice core dei prezzi al consumo attorno al 3,3%. Dato il loro peso considerevole per le decisioni future sulla politica economica statunitense, eventuali dati peggiori delle aspettative potrebbero procrastinare con notevole probabilità superiore all’85%, i tagli ai tassi d’interesse già programmati.

Il mantenimento costante dell’indice core al valore del 3,3% per tre mesi consecutivi indica una certa durezza dell’inflazione nel diminuire verso il traguardo del 2% voluto dalla Federal Reserve. Sebbene si prospetti un lieve rallentamento nel comparto degli alloggi questo può essere compensato da nuove dinamiche positive emergenti tra beni e servizi chiave; parallelamente le stime relative allo sviluppo del PCE core mostrano una prevista impennata fino al livello annuo del 2,9% durante novembre secondo i dati prediletti dall’autorità centrale federale statunitense.

Le Previsioni di Goldman Sachs e le Implicazioni per il 2025

Goldman Sachs ha formulato prospettive che riflettono il sentiment prevalente nel mercato finanziario: attende una crescita mensile pari allo 0,28% per l’indice core e un incremento annuo stimato al 3,27%. Tre sono le tendenze principali individuate dalla banca d’affari: una crescita del 2% nei costi delle auto usate, una salita dell’1% nelle tariffe dei voli aerei e un timido risveglio delle assicurazioni automobilistiche. Nel contesto del futuro prossimo fino al 2025, Goldman prospetta continui segnali di disinflazione dovuti a riequilibri dei mercati automobilistico, immobiliare e lavorativo; tuttavia, tale processo potrebbe subire parziali contraccolpi dati da politiche tariffarie più stringenti. Le proiezioni di dicembre per l’anno venturo stimano un’inflazione CPI core al livello di riferimento del 2,7%, mentre il PCE core viene previsto stabilizzarsi attorno al 2,4% su scala annuale.

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  • 🤔 E se l'inflazione fosse una leva strategica non considerata abbastanza......

Wall Street e le Tensioni Geopolitiche

Il mercato azionario di Wall Street sta vivendo un periodo contrassegnato da cautela dovuta alle tensioni tra Stati Uniti e Cina e all’instabilità del Medio Oriente. La produttività nel terzo trimestre ha segnato un aumento positivo; contemporaneamente, il costo unitario del lavoro è cresciuto meno rispetto alle previsioni, indicando così pressioni inflazionistiche contenute. Sul versante aziendale, Nvidia è oggetto di verifiche in Cina per potenziali infrazioni relative alla normativa antimonopolio. Il Dow Jones ha segnato una diminuzione dello 0,39%, mentre l’S&P-500 e il Nasdaq 100 mantengono maggiore stabilità.

Prospettive Future e Riflessioni Economiche

Il dossier sull’andamento dell’inflazione potrebbe avere implicazioni significative sulle decisioni prese dalla Federal Reserve. Un forte aumento nei dati relativi all’inflazione potrebbe rendere irrealizzabile l’atteso taglio dei tassi di interesse. Ultimamente, le statistiche riguardanti il mercato occupazionale hanno mostrato dinamiche contrastanti: un miglioramento nei salari si accompagna a un aumento del livello di disoccupati arrivato al 4,2%. Tale situazione potrebbe condizionare la fiducia degli investitori nei prossimi tempi, specialmente se ci fosse uno stallo nel calo dell’inflazione.

In questo complesso contesto economico diventa vitale padroneggiare le nozioni fondamentali dell’economia e della finanza. Ad esempio, l’inflazione riflette una crescita globale dei prezzi su base temporale e può decurtare il potere d’acquisto se non viene gestita con efficacia. Capire come le manovre monetarie influiscono sull’andamento inflazionistico è cruciale per fare scelte finanziarie ben informate.

Un tema più avanzato da esaminare riguarda la politica monetaria contrattiva, impiegata dagli istituti centrali per tenere sotto controllo l’inflazione incrementando i tassi d’interesse. Un simile scenario può avere un impatto sui costi legati al credito e, di conseguenza, influire sulle spese dei consumatori e sugli investimenti societari. Esaminare come queste dinamiche influenzano la scena economica internazionale è essenziale per acquisire una visione più dettagliata delle forze che orchestrano i mercati finanziari.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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