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- Tra il 2018 e il 2023, il peso medio del canone di locazione sui redditi dei lavoratori dipendenti è passato dal 31,6% al 35,2%.
- A Firenze, l'affitto incide per quasi la metà dello stipendio (46,5%), mentre a Milano l'incidenza è del 37,5% con canoni medi di 1.122 euro.
- Le città con i canoni mensili medi più alti sono Milano (1.122 euro), Firenze (967 euro) e Roma (947 euro).
- Per gli studenti universitari, la situazione è critica con affitti esorbitanti e concorrenza elevata: una stanza singola può costare fino a 700 euro.
- A Reggio Emilia, l'incidenza del canone di locazione sul reddito è aumentata del 2,5% dal 2018 al 2023, attestandosi al 24,5% con un canone medio mensile di 492 euro.
Negli ultimi anni, il costo degli affitti in Italia ha subito un incremento significativo, superando di gran lunga l’aumento degli stipendi. Secondo un’indagine del Sole 24 Ore, tra il 2018 e il 2023, il peso medio del canone di locazione sui redditi dei lavoratori dipendenti nei capoluoghi di provincia è passato dal 31,6% al 35,2%. Questo aumento è particolarmente evidente in città come Firenze, dove l’affitto porta via quasi la metà dello stipendio (46,5%), e in altre città come Roma, Venezia e Bologna, dove l’incidenza rimane sopra il 40%. Milano, pur con un’incidenza del 37,5%, rappresenta una delle città con i canoni mensili medi più alti, pari a 1.122 euro.
La Situazione nei Capoluoghi di Provincia
L’indagine del Sole 24 Ore ha evidenziato che, nei capoluoghi di provincia, il costo degli affitti è aumentato in modo significativo negli ultimi cinque anni. Nel 2018, la rata media degli affitti nei capoluoghi era di 615 euro, mentre nel 2023 è salita a 731 euro. Questo incremento ha superato l’inflazione, che avrebbe dovuto fermarsi a 715 euro. Le città con i canoni mensili medi più alti sono Milano (1.122 euro), Firenze (967 euro) e Roma (947 euro). Al contrario, le città con gli affitti più bassi sono Caltanissetta (302 euro), Enna (304 euro) e Isernia (312 euro).
A Milano, l’incidenza del costo della casa sul reddito è aumentata del 6,3% negli ultimi cinque anni, mentre a Bologna è stata preceduta solo da Vicenza, con un incremento dell’8,5%. Tuttavia, in una ventina di città, il rapporto tra valore dello stipendio e affitto è migliorato, come ad Ascoli, Campobasso, Imperia, Siracusa, Reggio Calabria e Udine. Questo miglioramento può dipendere dal fatto che le rate degli affitti sono rimaste stabili o sono diminuite, oppure che gli stipendi sono cresciuti.
Le Esperienze degli Studenti Universitari
La situazione degli affitti è particolarmente critica per gli studenti universitari, che spesso si trovano a dover affrontare un mercato immobiliare spietato. Molti studenti non riescono a trovare un alloggio negli studentati e finiscono per cercare una stanza in affitto in città. Le esperienze raccontate dagli studenti evidenziano le difficoltà incontrate: alcuni hanno vissuto in bed and breakfast, altri hanno pagato cifre esorbitanti per stanze singole o doppie. Ad esempio, Maria, una studentessa di scienze politiche, paga 700 euro per una stanza singola, mentre Lorenzo, uno studente di design, paga 435 euro per un letto in una stanza doppia.
La concorrenza per trovare una casa è altissima, con annunci che ricevono decine di commenti in pochi secondi. Molti studenti devono sottoporsi a colloqui con i proprietari o con altri inquilini per essere scelti. Inoltre, ci sono tentativi di truffa, con richieste di acconti senza mostrare la casa o incontri senza fornire l’indirizzo. La situazione è resa ancora più complicata dalla giovane età degli studenti e dalla loro mancanza di conoscenze nella città.
L’Impatto del Caro-Affitti a Reggio Emilia
Anche a Reggio Emilia, il costo dell’affitto ha un impatto significativo sugli stipendi. Tra il 2018 e il 2023, l’incidenza media del canone di locazione sul reddito dichiarato dai lavoratori dipendenti è aumentata del 2,5%, attestandosi al 24,5%. Il canone medio mensile a Reggio Emilia è di 492 euro, mentre nelle città vicine come Modena e Parma, i canoni medi sono rispettivamente di 823 euro e 628 euro, con un’incidenza sugli stipendi del 36% e del 27%.
Le città più economiche per quanto riguarda il costo medio di locazione sono Enna e Caltanissetta, con canoni medi di 304 e 302 euro e un’incidenza sugli stipendi del 18%. A Reggio Emilia, gli affitti a canone concordato hanno una quota mensile di 474 euro, con un’incidenza sullo stipendio del 23,6%, e un aumento del 1,5% negli ultimi cinque anni.
Bullet Executive Summary
Il caro-affitti rappresenta una sfida crescente per i lavoratori e gli studenti italiani. Negli ultimi cinque anni, il costo degli affitti è aumentato significativamente, superando l’incremento degli stipendi e l’inflazione. Questa situazione è particolarmente critica nelle grandi città come Milano, Firenze e Roma, dove l’incidenza del canone di locazione sui redditi è molto alta. Gli studenti universitari sono tra i più colpiti, con difficoltà a trovare alloggi a prezzi accessibili e situazioni di concorrenza elevata e tentativi di truffa. Anche a Reggio Emilia, il costo dell’affitto ha un impatto significativo sugli stipendi, sebbene in misura minore rispetto ad altre città.
Nozione base di economia e finanza: L’inflazione è l’aumento generale dei prezzi dei beni e dei servizi in un’economia. Quando l’inflazione aumenta, il potere d’acquisto del denaro diminuisce, il che significa che con la stessa quantità di denaro si possono acquistare meno beni e servizi rispetto a prima.
Nozione avanzata di economia e finanza: Il rapporto prezzo/reddito (P/R) è un indicatore utilizzato per valutare la sostenibilità dei prezzi degli immobili rispetto ai redditi delle famiglie. Un P/R elevato indica che i prezzi degli immobili sono alti rispetto ai redditi, il che può rendere difficile per le famiglie permettersi di acquistare o affittare una casa. Questo indicatore è particolarmente utile per analizzare il mercato immobiliare e le politiche abitative.