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- Le attività illegali nel turismo generano un giro d'affari di 3,3 miliardi di euro, con la 'ndrangheta al vertice con 1,65 miliardi.
- In Campania, 67 strutture turistiche sono state confiscate, rappresentando il 21,8% del totale nazionale.
- Le regioni più a rischio includono la Campania con 122 punti, seguita da Lombardia e Lazio.
L’economia italiana ha sempre potuto contare sul settore turistico come uno dei suoi pilastri fondamentali; tuttavia ora questo stesso settore è minacciato da un fenomeno inquietante: l’infiltrazione della criminalità organizzata. Demoskopika ha pubblicato uno studio rivelando che le attività illegali in questione producono un giro d’affari stimato intorno ai 3,3 miliardi di euro. La ‘ndrangheta si pone in testa alla classifica delle organizzazioni coinvolte con un business del valore di 1,65 miliardi di euro – ciò costituisce metà degli introiti totali derivanti dal crimine organizzato nel turismo. La camorra genera invece profitti pari a 950 milioni di euro (28,8%), seguita da Cosa Nostra che guadagna circa 400 milioni di euro (12,1%). Quasi settemila aziende operanti nel turismo risultano particolarmente esposte al fallimento imminente per via della crisi finanziaria ed eccessivo indebitamento, un dato che comprende ben il 14,2% delle attività vulnerabili all’insolvenza.
Le Regioni più a Rischio di Infiltrazione
Demoskopika ha rivelato attraverso una sua analisi che nove aree turistiche regionali sono notevolmente esposte alla possibilità di infiltrazioni da parte della criminalità organizzata. Capolista in questo preoccupante scenario è la Campania con un punteggio di 122 punti seguita dalla Lombardia con 119,3 punti; segue poi il Lazio a quota 117,7 punti. Nelle successive posizioni troviamo la Puglia con i suoi 106,9 punti e la Sicilia che chiude con un punteggio pari a 103,5. Le suddette regioni mostrano una forte incidenza di strutture alberghiere confiscate dalle autorità giudiziarie e operazioni finanziarie considerate dubbie; significative anche le sanzioni interdittive contro attività mafiose emesse nei loro confronti. Specificamente in Campania emergono dati impressionanti: ben 67 tra hotel e ristoranti sono stati requisiti al crimine organizzato – corrispondendo al possesso del 21,8% nazionale relativo ai beni immobiliari turistici recuperati; mentre le operazioni bancarie segnalate come sospette ammontano quasi a sedicimila solamente nel corso dell’anno corrente.
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Il Welfare Criminale: Una Minaccia per l’Economia Legale
Fenomeni come l’infiltrazione mafiosa nel settore turistico vanno oltre il semplice controllo delle attività economiche, arrivando a costruire una sorta di “sistema di benessere illegale”. Le organizzazioni criminali forniscono assistenza economica alle imprese in crisi, coprendo passività e fornendo liquidità, ma in cambio esercitano un dominio o acquisiscono interamente le aziende. Questo ciclo non solo accresce il potere delle organizzazioni criminali, ma alimenta un ciclo insidioso di riciclaggio di denaro, usura ed estorsioni che strangola l’economia regolare. Manifestazioni di portata internazionale come i Giochi Olimpici del 2026 a Milano-Cortina e il Giubileo del 2025 potrebbero aggravare il problema delle infiltrazioni criminali.
Un Appello alla Vigilanza e alla Prevenzione
In risposta a tale emergenza, risulta cruciale intensificare gli strumenti istituzionali e territoriali dedicati alla prevenzione e al controllo. Il sostegno al settore turistico non si limita alla dimensione economica; costituisce piuttosto una mossa strategica per preservare la legalità e assicurare la sostenibilità dell’assetto socio-economico italiano. Un’azione decisa appare necessaria per difendere sia la stabilità delle imprese che l’affidabilità della nazione a livello internazionale.
Per concludere, risulta vitale riconoscere che affrontare l’infiltrazione criminale nel turismo richiede un piano concertato e integrato. Un concetto economico-finanziario fondamentale applicabile in tale circostanza è quello della diversificazione del rischio. Le organizzazioni dovrebbero implementare piani che diminuiscano il loro affidamento su mercati o fonti finanziarie specifiche, riducendo così la vulnerabilità alle influenze esterne. Sul versante avanzato, costruire sistemi di compliance efficaci può assistere le imprese nel rilevare e contenere i rischi associati all’infiltrazione criminale, garantendo contemporaneamente adesione alle norme legali vigenti. Valutando attentamente queste metodologie, è fattibile partecipare attivamente alla formazione di un ecosistema economico che si distingua per la sua sicurezza e capacità di adattamento.