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Come le elezioni francesi potrebbero innescare una nuova crisi del debito europeo?

Le politiche populiste di Marine Le Pen e l'instabilità finanziaria della Francia potrebbero avere ripercussioni significative sui mercati obbligazionari europei, coinvolgendo anche l'Italia.
  • Il debito pubblico francese è pari al 110% del Pil, con un deficit di bilancio del 5,5%.
  • In Italia, il debito pubblico è al 134% del Pil e il deficit al 7,4%.
  • Lo spread dei titoli di stato francesi rispetto ai titoli tedeschi ha toccato un massimo vicino a +30 punti base.

A poche settimane dalle elezioni, l’estrema destra di Marine Le Pen potrebbe andare al governo in Francia. Tra le analisi della situazione francese dalla stampa internazionale, il lettore italiano potrebbe avvertire una sensazione di déjà vu. Un esempio significativo è l’articolo di Gideon Rachman sul Financial Times, intitolato: «La Francia potrebbe innescare la prossima crisi dell’euro». Il sommario dell’articolo recita: «Deficit di bilancio e contrapposizione a Bruxelles e Berlino sono una ricetta per combinare guai».

Rachman sottolinea che «La Francia si trova in una situazione finanziaria disastrosa. Il debito pubblico è pari al 110% del Pil e l’anno scorso l’attuale governo ha registrato un deficit di bilancio del 5,5%. Sia l’estrema destra che l’estrema sinistra promettono aumenti di spesa e tagli fiscali che gonfierebbero debito e deficit, violando le regole dell’Ue».

In Italia, il debito è al 134% del Pil e il deficit l’anno scorso è stato del 7,4%, ben al di sopra del 5,5% francese. Gli effetti sul bilancio pubblico di un sistema bipopulista, dominato dalla competizione tra populisti di destra e di sinistra, sono evidenti in due esempi: quota cento e superbonus. Guardando alle preoccupazioni dell’articolo del Financial Times, «un parlamento dominato dalle forze estreme farebbe precipitare la Francia in una prolungata instabilità. Nel peggiore dei casi, porterebbe all’adozione di politiche di spesa pubblica incontrollata e nazionalistiche che provocherebbero una crisi economica e sociale in Francia».

Le conseguenze italiane del bipopulismo alla francese sarebbero immediate. Se tale scenario si verificasse in un Paese della grandezza della Francia, le conseguenze si avvertirebbero immediatamente in tutta Europa. I primissimi in Europa ad avvertirle saremmo noi italiani.

Bond, la Francia trascinerà l’Ue in una nuova crisi del debito?

Il warning di Allianz e Generali AM è chiaro: la situazione francese potrebbe avere ripercussioni significative sui mercati obbligazionari europei. La domanda che molti si pongono è se la Francia trascinerà l’Unione Europea in una nuova crisi del debito. Le preoccupazioni sono fondate, considerando che il debito pubblico francese ha raggiunto il 110% del Pil e il deficit di bilancio è al 5,5%.

In Italia, il debito pubblico è ancora più elevato, al 134% del Pil, e il deficit è stato del 7,4% l’anno scorso. Le politiche populiste, sia di destra che di sinistra, promettono aumenti di spesa e tagli fiscali che potrebbero ulteriormente gonfiare debito e deficit. Questo scenario violerebbe le regole dell’Unione Europea e potrebbe innescare una crisi economica e sociale.

Le ripercussioni sui mercati obbligazionari sarebbero immediate. I titoli di stato francesi hanno già visto un aumento dello spread rispetto ai titoli tedeschi, toccando un massimo vicino ai +30 punti base e restando al di sopra dei +20 punti base oggi. Questo effetto contagio ha coinvolto anche i titoli di stato di Grecia, Spagna e Italia, che hanno registrato aumenti simili.

La possibilità di un effetto contagio è reale e potrebbe mettere in discussione la stabilità dell’intera Unione Europea. Non è solo Parigi a rischiare, ma l’intera area euro potrebbe essere coinvolta in una nuova crisi del debito.

Il costo salato del populismo

Il populismo non muore «gratis» e costa caro. Il 7 luglio, data delle elezioni anticipate in Francia, potrebbe segnare una svolta storica non solo per la Francia, ma per tutta l’Europa. Non possiamo compiacerci dei guai dei nostri cugini francesi, poiché il futuro della Francia riguarda da vicino anche l’Italia.

Marine Le Pen, la giovane futura Primo Ministro, propone un programma difficile da ignorare. Non si parla più di abbandonare l’euro, ma di misure che sembrano da sogno: tagliare le tasse per tutti, ridurre l’Iva sull’energia, esentare dalle imposte i giovani sotto i 30 anni, e offrire prestiti a tasso zero di 100 mila euro per l’acquisto della prima casa, senza obbligo di restituzione se la famiglia ha tre figli. Il costo stimato di queste misure è di 120 miliardi di euro.

La sinistra, dal canto suo, gioca al rialzo con un costo stimato di 280 miliardi di euro. Propone una sesta settimana di ferie pagate, l’innalzamento del salario minimo a 1600 euro per legge, mense gratuite nelle scuole e il divieto di staccare luce e riscaldamento in caso di mancato pagamento.

Le motivazioni lepeniste per trovare i miliardi necessari includono la «lotta alle frodi», il patriottismo per le aziende miste e i tagli ai sussidi per i migranti, compresi gli italiani regolari. Il populismo non è mai stato sconfitto e la sua apoteosi si vedrà negli Usa a novembre, per la gioia di Putin, grande finanziatore di movimenti che indeboliscono l’Europa.

Il disastro di bilancio evocato dai competenti non sembra fare alcun effetto. Macron, considerato antipatico come Renzi, parla in cattedra alla Sorbona, ma pochi politici di qualità sono ascoltati. Gli elettori non sono stupidi e sanno che il Paese di Bengodi non esiste, ma perché non profittare del ristorante gratuito?

Se il populismo finisce e gli estremisti si «melonizzano», qualcosa resterà. Occhio alla Francia: se salta un caposaldo, l’anno 2024 potrebbe diventare un incubo. In caso di crisi finanziaria, potrebbe intervenire il salvataggio della BCE, ma solo a condizione che non ci siano procedure di infrazione in corso. Francia e Italia sono già alla sbarra.

Le elezioni francesi spaventano i mercati

L’annuncio delle elezioni anticipate in Francia ha preso tutti di sorpresa, mercati inclusi. Nella prima settimana, la Borsa francese ha perso il 6% prima di un parziale recupero, attestandosi a un -4% a oggi. Anche i titoli di stato ne hanno risentito. Lo spread rispetto ai titoli tedeschi è aumentato, toccando un massimo vicino ai +30 punti base e restando al di sopra dei +20 punti base oggi.

La possibilità di un effetto contagio è concreta, con i titoli di stato di Grecia, Spagna e Italia che hanno registrato aumenti simili a quelli francesi. Le politiche che mettono in discussione l’Unione Europea spaventano i mercati e potrebbero non essere solo Parigi a rischiare.

Il contesto politico ed economico francese è quindi di estrema rilevanza per l’intera area euro. Le elezioni anticipate hanno creato un clima di incertezza che si riflette sui mercati finanziari, con possibili ripercussioni su scala europea.

Bullet Executive Summary

In conclusione, le elezioni francesi e l’ascesa del bipopulismo rappresentano una minaccia significativa per la stabilità economica dell’Europa. Con un debito pubblico al 110% del Pil e un deficit di bilancio al 5,5%, la Francia si trova in una situazione finanziaria precaria. Le politiche populiste, sia di destra che di sinistra, promettono aumenti di spesa e tagli fiscali che potrebbero ulteriormente aggravare la situazione.

Una nozione base di economia e finanza correlata al tema è il concetto di deficit di bilancio, che si verifica quando le spese di un governo superano le entrate. Questo può portare a un aumento del debito pubblico, come visto nei casi di Francia e Italia.

Una nozione avanzata è il rischio di contagio finanziario, che si verifica quando la crisi economica di un paese si diffonde ad altri paesi attraverso i mercati finanziari. Questo è particolarmente rilevante nel contesto dell’Unione Europea, dove le economie sono strettamente interconnesse.

In definitiva, la situazione in Francia è un campanello d’allarme per tutta l’Europa. Le politiche populiste possono sembrare attraenti a breve termine, ma i loro costi a lungo termine possono essere devastanti. È fondamentale che i leader europei lavorino insieme per garantire la stabilità economica e prevenire una nuova crisi del debito.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano.(scopri di più)

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