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Disinflazione immacolata: come il calo dei tassi sta trasformando le economie globali

Con l'inflazione in calo e una ripresa economica, le banche centrali di USA, Regno Unito ed Europa stanno adattando le loro politiche. Scopri le opportunità di investimento e i rendimenti dei titoli di Stato.
  • La Federal Reserve prevede di tagliare i tassi entro la fine dell'anno, grazie alla disinflazione immacolata.
  • Il rendimento del Bund decennale è sceso di 4 punti base al 2,12% e quello del Btp a 10 anni è calato di 5 punti base al 3,43%.
  • I titoli in dollari USA a breve termine offrono rendimenti tra il 3% e il 4,25% per scadenze fino a maggio 2025.

Recessione, inflazione e tassi d’interesse: un’analisi globale

Durante l’estate del 2024, i timori degli investitori per una possibile recessione negli Stati Uniti hanno raggiunto il culmine, portando i mercati a prevedere tagli consistenti dei tassi da parte della Federal Reserve entro la fine dell’anno. Tuttavia, con l’inflazione che ha iniziato a scendere e una ripresa della crescita economica, negli Stati Uniti si è verificato un fenomeno di “disinflazione immacolata”. Questo circolo virtuoso, dove la riduzione dell’inflazione complessiva abbassa la crescita dei salari nominali spingendo al ribasso l’inflazione core, è evidente in tutte le economie sviluppate, con benefici per sia per i consumatori che per le banche centrali.

Nel Regno Unito si assiste a una marcata ripresa economica che riduce la necessità di futuri abbassamenti dei tassi d’interesse. Al contrario, l’Europa si trova in maggiore difficoltà, con cambiamenti strutturali che frenano la crescita della Germania; la Banca Centrale Europea è quindi stata la prima a ridurre i tassi di interesse. La duratura crescita dell’economia, la discesa dell’inflazione e le prospettive di un abbassamento dei tassi d’interesse rendono allettanti sia le obbligazioni sia le azioni, anche se le valutazioni di quest’ultime rispecchiano già molti sviluppi futuri.

Cosa ne pensi?
  • 📈 Ottime notizie! La disinflazione immacolata sta favorendo sia i consumatori che le banche centrali......
  • 📉 Le valutazioni azionarie sono elevate e i rischi di recessione rimangono preoccupanti......
  • 🌐 La caduta del dollaro potrebbe rappresentare una svolta per gli investimenti globali......

Il ruolo del dollaro e le opportunità di investimento

Con il primo taglio del costo del denaro negli Stati Uniti, i titoli in dollari a breve termine hanno mostrato rendimenti interessanti, oscillando tra il 3% e il 4,25% per scadenze fino a maggio 2025. Le banche centrali, sia la BCE che la Fed, mirano a un tasso d’inflazione annuo del 2%, ma la propensione ai consumi diminuisce lentamente, frenando la corsa dell’inflazione e rallentando la politica monetaria.

Nel frattempo, il dollaro ha mostrato una lenta e costante caduta di valore rispetto all’euro, favorendo le esportazioni americane e aumentando i costi d’importazione dei prodotti dell’area euro. Questo scenario apre opportunità di investimento in titoli di Stato denominati in dollari statunitensi, con un livello di rischiosità medio-alto. Gli investitori con una propensione al rischio più elevata possono trarre vantaggio dai rendimenti superiori rispetto alle emissioni analoghe dell’Eurozona, tenendo sempre sotto controllo l’andamento del rapporto di cambio.

Rendimenti dei titoli di Stato e prospettive future

I rendimenti dei titoli di Stato europei mostrano una tendenza al ribasso, con il costo di finanziamento del Bund decennale che scende di 4 punti base al 2,12% e il rendimento del Btp a 10 anni che cala di 5 punti base al 3,43%. Lo spread Btp-Bund si restringe a 130 punti base. Gli investitori sono concentrati sulle prossime decisioni della Banca Centrale Europea, che potrebbe adottare un approccio più espansivo, soprattutto alla luce delle recenti mosse della Fed e di un euro in crescita verso 1,12 dollari.

Dall’altra parte dell`oceano, i rendimenti dei Treasury statunitensi mostrano andamenti divergenti, con il biennale in discesa dopo aver ottenuto il maggiore incremento giornaliero negli ultimi cinque settimane, e il rendimento del decennale che si riduce di 3 punti base al 3,77%. Sul fronte macroeconomico, i dati provenienti dagli USA mostrano un aumento delle spese personali dello 0,2% su base mensile ad agosto, leggermente inferiore al previsto +0,3%. Anche il deflatore dei consumi sale dello 0,1% mensile e del 2,2% annuo.

Conclusioni e prospettive per il futuro

Lo scenario delineato, caratterizzato da una crescita costante, con un calo di inflazione e tassi d’interesse in diminuzione, è favorevole sia per le obbligazioni che per le azioni. Valutiamo positivamente i titoli di Stato per via dei rendimenti attraenti, ma abbiamo ridotto la nostra sovraesposizione dopo che questi rendimenti sono diminuiti dai livelli massimi. Le valutazioni azionarie sono elevate, soprattutto negli USA; tuttavia, titoli costosi non rappresentano una ragione per vendere, poiché le azioni sono salite di prezzo solo quest’anno. Il rischio principale è legato alla possibilità di una recessione, che potrebbe provocare una calo dei titoli azionari sopravvalutati, uno scenario che considero remoto.

Manteniamo una prospettiva positiva sul mercato azionario, sebbene in modo meno marcato rispetto al passato a causa del rischio delle valutazioni elevate. Abbiamo ridistribuito riportato la nostra esposizione massima sul mercato giapponese rispetto a quello europeo, basandoci sia sulle proiezioni di utili che su considerazioni di ottimismo per il primo e pessimismo per il secondo.

In economia, il concetto di tasso d’interesse è fondamentale. Esso rappresenta il costo del denaro preso in prestito e influisce su molteplici aspetti dell’economia, dalla spesa dei consumatori agli investimenti delle imprese. Quando i tassi d’interesse sono bassi, il costo del prestito è ridotto, incentivando la spesa e gli investimenti. Al contrario, tassi elevati tendono a frenare l’attività economica.

Un concetto avanzato correlato è quello della curva dei rendimenti, che rappresenta i tassi d’interesse di obbligazioni di pari rischio ma con diverse scadenze. Una curva dei rendimenti inclinata verso l’alto indica aspettative di crescita economica e inflazione, mentre una curva invertita può segnalare una recessione imminente. La forma della curva dei rendimenti è un indicatore chiave utilizzato dagli economisti per prevedere le future condizioni economiche.

Riflettendo su questi temi, emerge quanto sia cruciale comprendere le dinamiche dei tassi d’interesse e delle politiche monetarie per prendere decisioni informate. In un mondo in cui le variabili economiche sono interconnesse, una solida base di conoscenze può fare la differenza tra successo e fallimento negli investimenti.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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