La distribuzione della ricchezza in Italia: come monitorare l’impatto economico

Secondo un recente rapporto di Boston Consulting Group (BCG), l’Italia conta 457 mila milionari, rappresentando meno dell’1% della popolazione. Questi individui detengono il 47% della ricchezza complessiva del Paese. Tra questi, i cosiddetti Ultra-High Net Worth (UHNW), ovvero coloro che possiedono un patrimonio superiore ai 100 milioni di dollari, sono 2.300. La ricchezza finanziaria italiana ha superato quota 6.200 miliardi di dollari nel 2023, registrando una crescita annua del 4,4% a partire dal 2018.

Distribuzione della Ricchezza e Prospettive Future

Il patrimonio economico italiano è concentrato in gran parte nelle mani dei milionari, mentre il 53% rimanente viene suddiviso tra i cosiddetti clienti affluent e mass, vale a dire persone con un patrimonio inferiore a un milione di dollari. Nei prossimi cinque anni, si prevede che il gruppo di milionari con patrimonio compreso tra 1 e 100 milioni di dollari rimanga stabile, mentre il numero di coloro con patrimonio superiore ai 100 milioni di dollari crescerà dell’1%. Al contrario, si stima una diminuzione del 3% nella fascia media.

Nel 2023, la ricchezza globale ha registrato una netta ripresa del 4,3% dopo un calo subito nel 2022. Questo recupero è stato tra l’altro influenzato dall’aumento del patrimonio finanziario, cresciuto di quasi il 7% dopo una flessione del 4% avvenuta l’anno precedente. Secondo il rapporto “Global Wealth 2024: The GenAI Era Unfolds” di BCG, entro i prossimi cinque anni si prevede la creazione complessiva di 92.000 miliardi di dollari di ricchezza finanziaria a livello mondiale.

Il Potere d’Acquisto e le Disuguaglianze Economiche

Nonostante la crescita della ricchezza finanziaria, il potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti italiani è diminuito del 4,5% negli ultimi dieci anni. Tra il 2021 e il 2023, i prezzi al consumo sono aumentati del 17,3%, mentre i salari sono cresciuti solo del 4,7%. Questo ha portato a una diminuzione del reddito reale delle famiglie italiane, accentuando il divario con le altre economie dell’UE27.

Le remunerazioni contrattuali orarie sono aumentate a una velocità nettamente inferiore rispetto ai prezzi, con una discrepanza particolarmente evidente nel 2022, quando i prezzi al consumo sono saliti del 7,6% contro un rialzo delle retribuzioni del 4,7%. Questo ha ulteriormente contribuito ad aumentare il divario economico, con gli ingenti patrimoni cresciuti di 42.000 miliardi di dollari nel corso degli ultimi dieci anni.

Asset Reali e Passività in Italia

In Italia, gli asset reali hanno registrato una crescita dell’1% annuo dal 2018 al 2023, raggiungendo la cifra di 7.700 miliardi di dollari. Si stima che questi asset aumenteranno dello 0,9% annuo, raggiungendo gli 8.000 miliardi di dollari entro il 2028. Le passività, invece, sono cresciute dell’1,8% annualmente, arrivando a 900 miliardi di dollari, con una crescita prevista dell’1,5% annuo fino al 2028.

Investimenti in azioni e fondi comuni rappresentano la maggiore quota di attività, costituendo il 41% della ricchezza personale totale nel 2023. Si prevede che questa classe di attività crescerà al tasso più rapido del 5,4% annuo. A livello globale, il Nord America si conferma come l’area principale, rappresentando oltre il 50% della nuova ricchezza finanziaria accumulata nel 2023, grazie a mercati azionari robusti. Tuttavia, la regione dell’Asia-Pacifico è destinata a diventare sempre più rilevante, con una crescita prevista del 5,1% annuo fino al 2028.

Bullet Executive Summary

La distribuzione della ricchezza finanziaria in Italia evidenzia un forte squilibrio, con una piccola percentuale della popolazione che detiene una parte significativa del patrimonio complessivo. Questo fenomeno è accentuato dalla crescita della ricchezza finanziaria globale e dal calo del potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti. Gli asset reali e le passività in Italia continuano a crescere, con investimenti in azioni e fondi d’investimento che rappresentano la classe di attività più rilevante.

Una nozione base di economia e finanza correlata a questo tema è il concetto di distribuzione del reddito, che si riferisce a come il reddito totale di un’economia è distribuito tra i suoi membri. Una distribuzione iniqua può portare a disuguaglianze economiche e sociali, come evidenziato dai dati sulla ricchezza finanziaria in Italia.

Una nozione avanzata correlata è il coefficiente di Gini, un indicatore statistico utilizzato per misurare la disuguaglianza nella distribuzione del reddito o della ricchezza. Un coefficiente di Gini pari a zero indica una perfetta uguaglianza, mentre un valore pari a uno indica una disuguaglianza massima. Analizzare il coefficiente di Gini può fornire una comprensione più approfondita delle dinamiche di disuguaglianza economica in un Paese.

In conclusione, riflettere sulla distribuzione della ricchezza e sulle disuguaglianze economiche è fondamentale per comprendere le dinamiche economiche e sociali del nostro tempo. La crescita della ricchezza finanziaria e il calo del potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti sono due facce della stessa medaglia, che richiedono un’attenzione particolare da parte di policy maker e cittadini.