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Moody’s Conferma il Rating dell’Italia: Implicazioni per l’Economia del 2024

Scopri come la recente revisione di Moody’s influisce sul quadro economico italiano e quali sono le prospettive future per il governo Meloni.
  • Conferma del rating Baa3 da parte di Moody’s con outlook stabile per l’Italia.
  • Il governo Meloni apprezzato per basso indebitamento del settore privato e la ricchezza delle famiglie italiane.
  • Moody’s prevede un calo del deficit italiano al 5,6% nel 2024 dal 7,6% del 2023.

Moody’s ha recentemente completato la revisione periodica dei rating dell’Italia, confermando il giudizio Baa3 con outlook stabile. Questo risultato è stato accolto positivamente dal governo italiano, in particolare dalla deputata di Fratelli d’Italia Ylenja Lucaselli, che ha sottolineato come la conferma del rating contenga elementi importanti per il quadro economico del Paese. Tra questi elementi, spiccano l’ampia diversificazione, il basso indebitamento del settore privato e la ricchezza delle famiglie italiane.

Tuttavia, permangono criticità legate al debito pubblico e ai rischi connessi. Nonostante ciò, emerge uno scenario dinamico con i conti sotto controllo, grazie all’operato del governo Meloni, che continua a dimostrare affidabilità ed equilibrio. Lucaselli ha evidenziato come questa conferma rappresenti una risposta ai “sfaceli” della sinistra.

Anche Marco Osnato, deputato di Fratelli d’Italia e presidente della Commissione Finanze, ha espresso soddisfazione per l’esito della revisione periodica di Moody’s, sottolineando come il governo Meloni stia riconquistando la fiducia degli investitori internazionali. Osnato ha inoltre evidenziato che l’attuazione del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) contribuirà a un discreto miglioramento della crescita economica fino al 2026, garantendo la sostenibilità del debito.

Il confronto con la Francia: S&P declassa il rating

Mentre l’Italia riceve una conferma positiva da Moody’s, la Francia subisce un declassamento da parte di Standard & Poor’s (S&P). L’agenzia ha tagliato il rating della Francia da ‘AA’ a ‘AA-‘ per la prima volta dal 2013, a causa del deterioramento della posizione fiscale del Paese. S&P ha spiegato che il deficit di bilancio della Francia nel 2023 è stato più alto del previsto e prevede che non scenderà sotto il 3% del Pil entro il 2027.

A Roma, il governo di destra ha accolto con favore la conferma del rating da parte di Moody’s, che ha completato la revisione periodica del giudizio sull’Italia senza rappresentare alcuna azione sul rating. Il comitato interno di Moody’s ha valutato come appropriato il giudizio precedente, affermando che la traiettoria del debito e la sostenibilità rimangono invariate per il prossimo decennio.

Moody’s ha avvertito che potrebbero esserci pressioni al rialzo sul rating se l’economia italiana dimostrerà di poter crescere a una velocità maggiore. Tuttavia, l’agenzia potrebbe assumere un’azione negativa sul rating se si anticipasse un significativo indebolimento della forza economica e di bilancio dell’Italia.

Le dichiarazioni del ministro Giorgetti

Il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha commentato la conferma del rating da parte di Moody’s durante una visita a Prato. Giorgetti ha sottolineato come questa conferma indichi che il governo stia lavorando bene, nonostante le difficoltà globali e le turbolenze di carattere politico ed economico. Ha citato, ad esempio, la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina.

Rispondendo a un monito del governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, riguardo al debito come “zavorra”, Giorgetti ha affermato di essere attento alla dinamica del debito e alla politica di finanza pubblica sana, apprezzata anche dal governatore.

Prospettive future e sfide

Secondo Moody’s, il deficit italiano nel 2023 ha superato il target del governo, spinto dal Superbonus, raggiungendo il 7,6% del Pil. Tuttavia, l’agenzia prevede un calo del deficit al 5,6% nel 2024, al 4,2% nel 2025 e al 3,2% nel 2026. Il giudizio di Moody’s riflette un equilibrio tra la diversificazione economica, gli elevati livelli di ricchezza delle famiglie e il ridotto indebitamento del settore privato, con un debole potenziale di crescita e alti livelli di debito pubblico.

Nel contesto di elevati tassi di interesse, aumentare il potenziale di crescita e avere un surplus dell’avanzo primario sarà essenziale per prevenire un ulteriore aumento del debito pubblico.

In Francia, S&P prevede che il rapporto debito/Pil aumenterà al 122% entro il 2027, rispetto al 109% del 2023. Il deficit di bilancio francese nel 2023 è stato più elevato del previsto, raggiungendo il 5,5% del Pil. Nonostante le riforme economiche e di bilancio, S&P prevede che il deficit rimarrà al di sopra del 3% del Pil fino al 2027.

Bullet Executive Summary

In conclusione, la conferma del rating dell’Italia da parte di Moody’s rappresenta un segnale positivo per l’economia italiana, evidenziando la fiducia degli investitori internazionali nel governo Meloni e nelle sue politiche economiche. Tuttavia, permangono sfide significative legate al debito pubblico e alla necessità di sostenere la crescita economica.

Una nozione base di economia e finanza correlata a questo tema è il concetto di rating del credito, che rappresenta una valutazione della capacità di un paese di onorare i propri impegni finanziari. Un rating più alto indica una maggiore affidabilità creditizia, mentre un rating più basso segnala un rischio maggiore per gli investitori.

Una nozione avanzata di economia e finanza applicabile a questo tema è il concetto di avanzo primario, che rappresenta il saldo di bilancio di un paese al netto degli interessi sul debito pubblico. Un avanzo primario positivo è essenziale per ridurre il rapporto debito/Pil e garantire la sostenibilità del debito nel lungo termine.

Questi concetti sono fondamentali per comprendere le dinamiche economiche e finanziarie che influenzano le decisioni degli investitori e la stabilità economica di un paese.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano.(scopri di più)

Un commento

  1. Non capisco tutta questa soddisfazione del governo Meloni. Il debito pubblico è sempre lì, a livelli altissimi! Moody’s ha solo detto che non peggiora, non vedo il miracolo.

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