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- Il PIL tedesco è calato dello 0,1% nel secondo trimestre del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023.
- La disoccupazione in Germania è aumentata con oltre 82 mila nuovi disoccupati nel mese scorso, raggiungendo un totale di 2,8 milioni.
- Gli investimenti pubblici sono stati insufficienti, rappresentando solo il 2,5% del PIL tra il 2018 e il 2022, uno dei dati peggiori in Europa.
La Germania, la principale economia europea, sta attraversando un periodo di profonda crisi economica e politica. La situazione è aggravata dalla crescente frammentazione geoeconomica mondiale, che ha un impatto significativo su un paese fortemente orientato all’export. Il cancelliere Olaf Scholz si trova paralizzato dalle risse interne alla maggioranza, composta da socialdemocratici, verdi e liberali. In questo contesto, la Germania ha visto una nuova contrazione della sua economia nel secondo trimestre del 2024, con un calo del PIL dello 0,1% rispetto allo stesso periodo del 2023.
Un’economia in contrazione
I dati economici del secondo quarto di luglio indicano che la Germania, la prima economia d’Europa, è in stallo e si sta restringendo. L’indice Ifo, che misura la fiducia degli imprenditori e le aspettative a sei mesi, è sceso all’87% in luglio dall’88,6% di giugno. Questo calo è accompagnato da un aumento della disoccupazione, con oltre 82 mila persone che hanno perso il lavoro nel mese scorso, il secondo dato peggiore degli ultimi 20 anni. Attualmente, la Germania ha 2,8 milioni di disoccupati, pari al 6% della popolazione attiva.
La domanda che molti si pongono è se la Germania, come negli anni Novanta, sia nuovamente il “grande malato d’Europa”. Senza importanti aggiustamenti strutturali e di mentalità, il paese sembra destinato a oscillare tra speranze e delusioni, con piccoli segnali di ripresa seguiti da cadute, in un percorso di crescita debole. Questo è un problema non solo per la Germania, ma per tutta l’Europa, che ha bisogno di Berlino come locomotiva economica e faro politico.
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Cinque fattori negativi
La Germania subisce l’impatto di cinque fattori negativi principali:
1. *Contrazione della forza-lavoro: Il numero delle persone di età compresa tra i 15 e i 64 anni è in diminuzione.
2. Investimenti pubblici insufficienti: Tra il 2018 e il 2022, la Germania ha registrato un’infima percentuale di investimenti pubblici rispetto al PIL, pari al 2,5%, secondo dati OCSE-IMF. Solo la Spagna ha fatto peggio con il 2,4%, mentre l’Italia, terz’ultima, ha registrato il 2,6%.
3. Ritardo nell’economia digitale: Durante gli anni di Angela Merkel, non sono stati fatti investimenti strategici nell’economia digitale.
4. Crescente frammentazione geoeconomica: Le politiche protezioniste hanno gravi conseguenze per un’economia orientata all’export e dipendente dal commercio mondiale come quella tedesca.
5. Raffreddamento delle economie americana e cinese: Con l’economia americana in rallentamento e quella cinese che mostra poche prospettive di forte ripartenza, le possibilità di una ripresa trainata dall’export per la Germania sono limitate.
Olaf Scholz: il cancelliere “senza qualità”
Uno dei più gravi catalizzatori dell’instabilità è la scena politica berlinese. Il governo guidato da Olaf Scholz è paralizzato dalle risse interne alla maggioranza del semaforo, composta da socialdemocratici, verdi e liberali. Un esempio emblematico è la lettera del ministro liberale dei Trasporti Volker Wissing a Ursula von der Leyen, in cui chiede di modificare le norme sui limiti alle emissioni diesel, che rischiano di mettere fuori servizio in Germania 8 milioni di veicoli. Non è chiaro se Wissing parli a nome dell’intero governo, dato che gli alleati verdi hanno posizioni opposte sul tema della transizione ecologica.
La madre di tutte le questioni è il bilancio. La coalizione berlinese è lacerata sul tema del mantenimento dello Schuldenbremse, il freno di bilancio che limita l’indebitamento annuale. Questo meccanismo è considerato anacronistico e dannoso da molti economisti, ma è difeso strenuamente dai liberali come questione di identità e sopravvivenza. In giugno, è stato raggiunto un accordo sulla manovra senza toccare il meccanismo, ma a Berlino gli accordi valgono il tempo di un ciclo di notizie, poche settimane. Dopo la pausa estiva, a settembre, con le elezioni regionali in Turingia, Sassonia e Brandeburgo, il tema del bilancio esploderà nuovamente, e questa volta potrebbe essere ancora più contundente.
Bullet Executive Summary
In conclusione, la Germania si trova in una situazione di stallo economico e politico che richiede urgenti aggiustamenti strutturali e di mentalità. La contrazione della forza-lavoro, gli investimenti pubblici insufficienti, il ritardo nell’economia digitale, la crescente frammentazione geoeconomica e il raffreddamento delle economie americana e cinese sono tutti fattori che contribuiscono a questa crisi. Il governo di Olaf Scholz è paralizzato dalle risse interne, e la questione del bilancio potrebbe esplodere nuovamente a settembre, con conseguenze ancora più gravi.
Nozione base di economia e finanza: Il PIL (Prodotto Interno Lordo) è una misura della produzione economica totale di un paese. Un calo del PIL indica una contrazione economica, che può portare a un aumento della disoccupazione e a una diminuzione del reddito pro capite.
Nozione avanzata di economia e finanza*: La frammentazione geoeconomica si riferisce alla divisione del mondo in blocchi economici separati, spesso a causa di politiche protezioniste. Questo può avere gravi conseguenze per le economie orientate all’export, come quella tedesca, che dipendono dal commercio mondiale per la loro crescita.
In questo contesto, è essenziale riflettere su come le politiche economiche e le decisioni politiche possano influenzare non solo l’economia di un singolo paese, ma anche l’intero panorama economico globale. La Germania, come locomotiva economica d’Europa, ha un ruolo cruciale da svolgere, e le sue scelte avranno ripercussioni ben oltre i suoi confini.