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- Pil globale: crescita del 3,2% nel 2024, 3,1% nel 2025.
- Ocse: stime riviste al ribasso dello 0,2% per il 2025.
- Usa: crescita rallenta dal +2,8% al 2,2% nel 2025.
- Eurozona: Pil previsto all'1% nel 2025 e all'1,2% nel 2026.
- Italia: crescita stimata allo 0,7% nel 2025, sotto l'1%.
Oggi, 24 marzo 2025, ore 08:44, il contesto economico mondiale si trova in un momento di fragile equilibrio, con segnali di espansione ancora visibili, ma oscurati dalle ombre delle barriere tariffarie e dalle crescenti tensioni a livello geopolitico. Malgrado la capacità dimostrata da molte economie di superare le difficoltà causate dalla pandemia e dai conflitti, il pericolo di una decelerazione prolungata è reale.
Tenuta Mondiale e Difficoltà Inedite
L’autorevole Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), punto di riferimento nel campo economico, ha recentemente pubblicato il suo Rapporto interinale sulle previsioni economiche.
Il rapporto evidenzia una crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) globale del 3,2% nel 2024, con stime del 3,1% per il 2025 e del 3% per il 2026. Nonostante il mantenimento di una crescita superiore al 3% rappresenti un segnale positivo, le valutazioni sono state corrette al ribasso rispetto alle previsioni di dicembre, con una diminuzione dello 0,2% per il 2025 e dello 0,3% per il 2026.
Questo rallentamento è principalmente riconducibile all’effetto dei dazi e delle dispute geopolitiche, che minacciano di consumare la resilienza economica del pianeta. Gli Stati Uniti, in particolare, stanno implementando una nuova serie di imposte doganali, con possibili conseguenze sul commercio internazionale e sull’espansione economica.

Le Conseguenze dei Dazi sull’Economia Statunitense
Paradossalmente, gli Stati Uniti, promotori di una politica commerciale aggressiva, stanno già sperimentando i primi contraccolpi negativi dei dazi. I dati più recenti mostrano un affievolimento delle spese dei consumatori, un decremento nella fiducia delle aziende e un calo nel comparto industriale. L’indice manifatturiero Empire State di New York, ad esempio, è precipitato a -20,0 a marzo, raggiungendo il livello più basso da maggio 2023.
Questi indicatori suggeriscono che il conflitto sui dazi sta diffondendo incertezza e scetticismo tra i protagonisti del mercato, con la possibilità di un aumento generalizzato dei costi e un freno all’allargamento economico.
L’OCSE prevede una forte decelerazione della crescita americana, che dovrebbe diminuire dal +2,8% del 2024 al 2,2% nel 2025 e all’1,6% nel 2026.
Effetti a Catena sull’Eurozona e Altri Paesi
Anche l’Eurozona patisce le conseguenze delle tensioni commerciali mondiali. L’OCSE stima una crescita del PIL pari all’1% nel 2025 e all’1,2% nel 2026, sottolineando come “l’incertezza crescente mantiene la crescita contenuta”. La Germania, la principale potenza economica dell’area, ha sperimentato una recessione nel 2024 con un -0,2%, ma si prevede una crescita moderata dello 0,4% nel 2025 e dell’1,1% nel 2026. L’Italia, al contrario, resta al di sotto della soglia dell’1%, con una crescita stimata dello 0,7% nel 2025 e dello 0,9% nel 2026.
Il Canada e il Messico, partner commerciali degli Stati Uniti, sono particolarmente esposti all’impatto dei dazi. L’OCSE prevede un rallentamento della crescita canadese dall’1,5% nel 2024 allo 0,7% sia nel 2025 che nel 2026, mentre per il Messico si prevede una contrazione economica, con una produzione in flessione dell’1,3% nel 2025 e dello 0,6% nel 2026.
Quale Futuro per l’Economia Globale? Riflessioni sul Commercio Internazionale
L’attuale situazione pone interrogativi cruciali sul futuro del commercio internazionale e sulla capacità delle economie di resistere alle spinte protezionistiche. L’aumento della disputa sui dazi tra Stati Uniti ed Unione Europea, con la minaccia di tariffe pari al 200% sui liquori provenienti dal vecchio continente, potrebbe avere ripercussioni disastrose per gli scambi commerciali transatlantici, che ammontano a *9,5 trilioni di dollari tra commercio e investimenti reciproci*.
È fondamentale che i governi adottino un approccio multilaterale e cooperativo per affrontare le sfide economiche globali, evitando di ricorrere a misure protezionistiche che rischiano di danneggiare la crescita e la prosperità di tutti.
Amici, in questo scenario complesso, è essenziale comprendere alcuni concetti chiave per navigare al meglio le nostre scelte finanziarie.
Diversificazione del portafoglio: Non mettere tutte le uova nello stesso paniere! Distribuire i propri investimenti su diverse asset class (azioni, obbligazioni, immobili, ecc.) riduce il rischio complessivo. Se un settore va male, gli altri possono compensare le perdite.
Teoria del vantaggio comparato: Un concetto avanzato, ma fondamentale. Ogni paese dovrebbe specializzarsi nella produzione di beni e servizi in cui è più efficiente, anche se potrebbe produrre tutto. Questo porta a una maggiore efficienza globale e benefici per tutti attraverso il commercio. I dazi, in questo senso, distorcono questo meccanismo virtuoso.
Riflettiamo: siamo davvero disposti a rinunciare ai benefici del commercio internazionale per proteggere temporaneamente alcuni settori? La storia ci insegna che l’apertura e la cooperazione sono le chiavi per una crescita duratura.
Ecco, bravi, parlate di dazi e geopolitica quando il vero problema è che la gente non arriva a fine mese! Pensate prima alle famiglie e poi al resto!
Ma è ovvio! Trump ha iniziato la guerra dei dazi e Biden non ha fatto altro che peggiorare la situazione. Gli USA pensano solo a proteggere i loro interessi a scapito del resto del mondo.
Interessante l’analisi dell’OCSE, ma mi sembra un po’ troppo pessimistica. La resilienza delle economie occidentali è superiore a quella che viene dipinta. Forse si stanno esagerando gli effetti dei dazi per spaventare i governi.
Io non capisco perché si continua a parlare di PIL. Il PIL non misura la felicità delle persone! Dovremmo concentrarci su indicatori di benessere sociale e ambientale, non solo sulla crescita economica.
Diversificare il portafoglio? Certo, se uno avesse un portafoglio! Con quello che costa la vita, a malapena si arriva a pagare le bollette. Queste sono le solite raccomandazioni per chi sta già bene.