E-Mail: [email protected]
- Il tasso di interesse attuale è nel range del 5,25-5,50%, il massimo dal 2001.
- La probabilità di un taglio dei tassi a settembre è inferiore all'80%, secondo i trader.
- Il tasso di disoccupazione è aumentato leggermente, sebbene rimanga basso al 4,1%.
Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha recentemente dichiarato che sono necessari ulteriori dati positivi per confermare che l’inflazione negli Stati Uniti stia tornando verso l’obiettivo del 2%. Durante la sua audizione al Senato, Powell ha sottolineato che, nonostante i recenti progressi, la Fed ha bisogno di più conferme prima di procedere con un taglio dei tassi di interesse. Tagliare i tassi troppo presto potrebbe invertire l’andamento discendente dell’inflazione, mentre un allentamento tardivo della politica monetaria potrebbe indebolire l’attività economica e l’occupazione.
Powell ha evidenziato il complesso compito della Fed di raffreddare la crescita dei prezzi post-pandemia senza gravare sull’economia e sull’occupazione. Il mercato del lavoro statunitense ha dimostrato una grande resilienza rispetto al livello restrittivo dei tassi di interesse, che attualmente si trovano nel range del 5,25-5,50%, il massimo dal 2001. Tuttavia, gli ultimi dati mostrano un lieve aumento del tasso di disoccupazione e segnali positivi di crescita salariale, che potrebbero giustificare un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve.
Segnali di riequilibrio nel mercato del lavoro USA
Il mercato del lavoro negli Stati Uniti ha mostrato segni di riequilibrio, con un lieve aumento del tasso di disoccupazione e segnali positivi di crescita salariale. Il numero di persone in cerca di occupazione da 15 settimane è aumentato a giugno al livello più alto dall’inizio del 2022. Powell ha definito il mercato del lavoro “forte, ma non surriscaldato”, indicando che la posizione restrittiva della banca centrale mira a riportare domanda e offerta in una situazione equilibrata.
Gli economisti ravvisano un rallentamento nel mercato del lavoro, che potrebbe peggiorare. Tuttavia, la resilienza del mercato del lavoro rispetto ai tassi di interesse elevati suggerisce che la Fed potrebbe essere in grado di procedere con un taglio dei tassi senza causare un eccessivo danno all’economia.
Taglio tassi Fed, ipotesi settembre
Le parole di Powell hanno reso improbabile una riduzione dei tassi di interesse entro la fine di questo mese, durante il meeting del 30-31 luglio. Tuttavia, i trader scontano una probabilità inferiore all’80% che la Fed tagli i tassi per la prima volta a settembre, due mesi prima delle elezioni americane. Entro la fine dell’anno è prevista un’altra riduzione dei costi di finanziamento, verosimilmente a dicembre, con un allentamento complessivo di 50 punti base a fine 2024.
I listini azionari sono rimasti in territorio positivo dopo l’intervento di Powell, con l’S&P 500 e il Nasdaq che si avviano a registrare nuovi record. I rendimenti dei Treasury sono in lieve rialzo rispetto al giorno precedente, con il titolo di Stato decennale che viaggia in area 4,3% e il biennale al 4,64%. Il cambio euro/dollaro è rimasto poco mosso in area 1,0815.
Occhi su Powell, inflazione e mercato azionario
Nei prossimi giorni, i riflettori saranno puntati sulla seconda testimonianza di Powell alla Camera e sui dati relativi ai prezzi al consumo, previsti per giovedì. L’indice CPI è previsto in rallentamento dal 3,3% al 3,1% su base annua, mentre il dato core è atteso stabile al 3,4%. Il focus sarà anche sulle richieste di sussidi di disoccupazione, che sono in rialzo da nove settimane consecutive, segnalando difficoltà nel trovare lavoro. La disoccupazione, sebbene bassa al 4,1%, è aumentata negli ultimi tre mesi.
A maggio, il core PCE, una misura dell’inflazione preferita dalla Fed, si è attestato al 2,6% annuo, in frenata dal 2,8% precedente, rispetto al 7,1% di giugno 2022. Questi progressi lenti e discontinui della Fed sui prezzi alimentano la speranza per un prossimo taglio dei tassi.
Bullet Executive Summary
In conclusione, l’audizione di Jerome Powell al Senato ha evidenziato la necessità di ulteriori dati positivi per confermare la discesa dell’inflazione verso l’obiettivo del 2%. Il mercato del lavoro statunitense ha mostrato segni di riequilibrio, ma la Fed rimane cauta nel procedere con un taglio dei tassi di interesse. I trader scontano una probabilità inferiore all’80% di un taglio dei tassi a settembre, con un ulteriore allentamento previsto entro la fine dell’anno.
Una nozione base di economia e finanza correlata a questo tema è il concetto di inflazione, che rappresenta l’aumento generale dei prezzi dei beni e dei servizi in un’economia. La gestione dell’inflazione è cruciale per mantenere il potere d’acquisto e la stabilità economica.
Una nozione avanzata correlata è il tasso di interesse reale, che è il tasso di interesse nominale corretto per l’inflazione. Questo tasso è fondamentale per comprendere il costo effettivo del denaro e l’impatto delle politiche monetarie sull’economia reale. Riflettendo su questi concetti, i lettori possono meglio comprendere le sfide che la Fed affronta nel bilanciare la crescita economica e la stabilità dei prezzi.