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- Taglio dei tassi previsto di almeno 25 punti base nella riunione del 18 settembre.
- Possibilità di ulteriori tagli per un totale di 200 basis point entro l'estate del 2025.
- Aumento della disoccupazione negli Stati Uniti dal 3,7% al 4,3% tra gennaio e agosto.
- Il dollaro ha perso il 0,7% contro l'euro e il 4% contro la sterlina dall'inizio di agosto.
La Federal Reserve statunitense (Fed) si trova al centro dell’attenzione economica globale, con imminenti decisioni sui tassi di interesse che potrebbero segnare una svolta significativa. Dopo un lungo periodo di attesa e rinvii, il mercato prevede che il comitato di politica monetaria della Fed, nella riunione programmata per il 18 settembre, possa annunciare un taglio dei tassi. Secondo Alexis Bienvenu, Fund Manager di La Financière de l’Echiquier (LFDE), il mercato dà per scontato un taglio di almeno 25 punti base, portando il limite superiore della forbice dei tassi al 5,25% rispetto all’attuale 5,50%. Non è escluso un ribasso di 50 punti base.
Secondo le previsioni dei mercati, questo primo intervento potrebbe essere seguito da ulteriori due o tre tagli di 25 punti base entro la fine del 2024 e altri quattro entro l’estate del 2025, per un totale di 200 basis point in un anno. Tuttavia, un percorso di riduzione dei tassi troppo rapido o brusco potrebbe essere dovuto a un forte rallentamento dell’economia, una brusca frenata dell’inflazione, instabilità del sistema economico, contrazione della domanda, forte calo dei margini delle imprese, apprezzamento del dollaro e concorrenza dei prodotti cinesi.
Implicazioni per l’Economia Statunitense
Il ritmo sostenuto di riduzione dei tassi segnerebbe la fine dell’euforia che ha caratterizzato i mercati nell’ultimo anno, trainati da un soft landing. La Fed, per evitare di amplificare tendenze preoccupanti, deve gestire con attenzione il processo di riduzione dei tassi. L’aumento della disoccupazione negli Stati Uniti, passata dal 3,7% di gennaio al 4,3% ad agosto, è stato attribuito alle condizioni meteorologiche sfavorevoli. Il rallentamento del ritmo di creazione di nuovi posti di lavoro, pari a 170.000 nuovi occupati a luglio, rappresenta il livello più basso dalla fine del 2019, escludendo il periodo di emergenza Covid.
Mantenere l’economia nella “soft zone” è arduo con tassi reali elevati, corretti per l’inflazione. Con un’inflazione rolling su tre mesi al 3%, i tassi reali toccano quasi il 2,5% nel breve termine e superano l’1% nel lungo termine, con il tasso nominale a 10 anni che ha sfiorato il 4% nell’ultimo mese. La Fed tiene l’economia frenata, mentre le dinamiche di occupazione e inflazione perdono slancio. Il rischio di un inasprimento eccessivo è evidente.
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Il Declino del Dollaro e le Prospettive Future
Parallelamente, il dollaro statunitense ha registrato una discesa ai minimi dal 2022 contro la sterlina e l’euro. Nelle ultime settimane, il biglietto verde è calato in attesa delle decisioni della Federal Reserve e della conferma del presidente della banca centrale, Jerome Powell. Il dollaro ha perso il 0,7% contro l’euro, scendendo sotto quota 0,9 (rapporto di 0,892), con un calo totale del 3,6% da inizio agosto e oltre il 5% da giugno. Contro la sterlina, la discesa è stata ancora più marcata, con un calo del 4% dal 7 agosto, raggiungendo un minimo di 0,755.
L’attesa per il voto presidenziale negli Stati Uniti, con la possibilità di una candidatura di Donald Trump, ha ulteriormente accentuato la debolezza del dollaro. Secondo Mark Haefele, Chief Investment Officer di UBS Global Wealth, il dollaro resterà sotto pressione, mentre i prezzi dell’oro e del franco svizzero guadagneranno terreno. L’oro, nel future con consegna a tre mesi, ha chiuso la settimana a quota 2.548 dollari l’oncia, toccando un massimo storico martedì a quota 2.570.
Bullet Executive Summary
In conclusione, la Federal Reserve si trova di fronte a una sfida complessa: gestire un possibile taglio dei tassi di interesse senza destabilizzare l’economia. Il mercato prevede una serie di riduzioni che potrebbero influenzare significativamente l’andamento economico e il valore del dollaro. La disoccupazione in aumento e la creazione di nuovi posti di lavoro in rallentamento sono segnali che richiedono una gestione attenta per evitare un hard landing.
Nozione base di economia e finanza: Il soft landing è una situazione in cui un’economia rallenta abbastanza da evitare un’inflazione elevata, ma non così tanto da causare una recessione. Questo è spesso l’obiettivo delle banche centrali quando aumentano o diminuiscono i tassi di interesse.
Nozione avanzata di economia e finanza: La curva di Phillips rappresenta la relazione inversa tra il tasso di disoccupazione e il tasso di inflazione. In un contesto di soft landing, le banche centrali cercano di trovare un equilibrio ottimale lungo questa curva, bilanciando la crescita economica e la stabilità dei prezzi.
Riflettendo su questi concetti, è evidente come le decisioni della Federal Reserve possano avere un impatto profondo non solo sull’economia statunitense, ma anche sui mercati globali. La capacità di gestire con successo un soft landing potrebbe determinare la stabilità economica per gli anni a venire.