Rivoluzione politica: l’ascesa delle destre trasforma l’economia europea

L’ascesa delle destre nelle recenti elezioni europee ha avuto un impatto significativo sulle politiche di bilancio dell’Unione Europea. Per decenni, i leader europei hanno parlato del deficit democratico dell’Unione e dell’indifferenza dei cittadini verso le istituzioni di Bruxelles. Tuttavia, le elezioni europee del 2024 hanno segnato un cambiamento. Per la seconda volta, dopo il 2019, l’affluenza alle elezioni per il Parlamento di Bruxelles e Strasburgo è in aumento, sebbene in Italia sia in calo, dopo che alcuni partiti hanno condotto campagne per scoraggiare i cittadini dal voto.

Il risultato delle elezioni europee è chiaro: l’Unione Europea è ora riconosciuta come uno spazio politico europeo. L’Europa è attraversata da comuni ondate di opinione e gruppi politici che competono attraverso le frontiere nazionali. Il deficit democratico non esiste più. Centinaia di milioni di europei capiscono che scegliere i propri eurodeputati è importante. Tuttavia, lo spazio politico europeo non assomiglia a quello immaginato da coloro che hanno lavorato per la democrazia europea. Oggi, a vincere sono coloro che non volevano questo spazio: le estreme destre, i sovranisti, le destre storicamente antieuropee e i nazionalisti.

Questi gruppi, che volevano abbandonare l’euro e l’Unione Europea, hanno cambiato strategia e ora preferiscono cambiare il sistema dall’interno. Le possibili conseguenze economiche di questo terremoto politico sono molteplici e di grande rilevanza.

Scenari sul Debito e le Politiche di Bilancio

Per competere nel secolo attuale, l’Europa e l’Italia avrebbero bisogno di grandi progetti e forti investimenti comuni in aree strategiche. Secondo Draghi e Panetta, sarebbero necessarie emissioni comuni di debito europeo, un grande conferimento di risorse dai governi nazionali a Bruxelles, nuove tasse europee e una maggiore capacità di agire dell’Unione. Sarebbero necessari mercati finanziari più integrati: un’unica grande piazza di scambi azionari e un unico grande regolatore, anziché piccoli mercati nazionali dei capitali.

Senza queste misure, l’Unione non avrà le risorse per gli investimenti necessari – almeno 500 miliardi di euro all’anno – e l’Europa è destinata a diventare un vaso di coccio nel mondo. Tuttavia, i risultati delle elezioni rendono queste svolte improbabili. Le forze nazionaliste riusciranno a realizzare questa visione o si rifugeranno nel rancore e nel revanchismo del declino delle piccole patrie?

L’Italia di Giorgia Meloni è a favore di più debito europeo, il che ovvierebbe al problema del debito pubblico nazionale. Tuttavia, è difficile immaginare che il governo olandese dell’ultra-nazionalista Geert Wilders accetti proposte sulla competitività come quelle di Draghi. Wilders protestava in strada con un cartello: “Non un centesimo di euro all’Italia”. È altrettanto improbabile che l’estrema destra belga o i liberali di Berlino, terrorizzati dall’idea di perdere voti a favore dei post-nazisti di Alternative für Deutschland, accettino uno scenario di maggiore integrazione europea.

Il Futuro del Green Deal e le Implicazioni Geopolitiche

Una terza conseguenza del voto di ieri è che le destre, a sfavore dei verdi in Europa, porteranno a una revisione e allentamento dei vincoli del “Green Deal”. Questo potrebbe avere un impatto significativo sulle politiche ambientali e sui progetti di sostenibilità dell’Unione Europea.

Le implicazioni geopolitiche sono altrettanto rilevanti. Le destre vincitrici della tornata europea condividono una diffidenza verso Donald Trump e il suo stile di leadership. Matteo Salvini della Lega e Alternative für Deutschland gli hanno dato credito, mentre altri, come Meloni e Le Pen, sono rimasti in silenzio. Capiscono che un ritorno di Trump alla Casa Bianca metterebbe l’Europa spalle al muro. Come possiamo difendere la nostra crescita se gli Stati Uniti impongono dazi al 10% sull’export europeo?

Con quali risorse assicuriamo la nostra sicurezza, se Trump ritirasse la tradizionale garanzia americana sul continente? La destra nazionalista è destinata a essere tale anche contro governi affini ideologicamente. Meloni e Le Pen devono essere preoccupate come Macron o il cancelliere tedesco Olaf Scholz.

Infine, qualcuno a Mosca deve aver stappato champagne ai risultati elettorali in Francia o all’affermazione di Alternative für Deutschland in Germania. Vladimir Putin, al Cremlino, potrebbe vedere in questi risultati un’opportunità per destabilizzare ulteriormente l’Europa.

Le Reazioni dei Mercati Finanziari

L’avvio della giornata è stato negativo per le Borse europee dopo le elezioni per il Parlamento Ue. Il listino peggiore è stato il Cac di Parigi, con un calo dell’1,85%. Il presidente Emmanuel Macron ha annunciato lo scioglimento del Parlamento e la convocazione di elezioni legislative per il 30 giugno e il 7 luglio, a seguito del trionfo dell’estrema destra Rassemblement National di Marine Le Pen.

Piazza Affari ha lasciato sul terreno l’1%, con il partito del premier Giorgia Meloni che ha guadagnato consensi, mentre il Pd di Elly Schlein è stato premiato dal voto. Il Dax di Francoforte ha arretrato dello 0,66%, con gli estremisti di destra di Afd che sono diventati il secondo partito dopo i popolari Cdu/Csu. Anche l’Aex di Amsterdam è in calo, con il Partito per la Libertà (Pvv) di Geert Wilders, estrema destra anti-immigrazione, come principale vincitore della tornata. L’Ibex di Madrid ha lasciato sul terreno lo 0,97%, con il Partito Popolare che è diventato la prima forza politica nelle elezioni europee, superando il Psoe di Pedro Sanchez, mentre l’estrema destra di Vox è salita al 9,62%.

Sul fronte obbligazionario, si è allargato il differenziale di rendimento (spread) tra Btp e Bund, superando i 140 punti, contro i 130 di venerdì. Il rendimento del decennale italiano ha superato il 4%, rispetto al 3,9% di venerdì, mentre quello tedesco è al 2,64%.

Bullet Executive Summary

Le recenti elezioni europee hanno avuto un impatto significativo sull’economia e sulla finanza dell’Unione Europea. L’ascesa delle destre ha portato a una revisione delle politiche di bilancio e del Green Deal, con implicazioni geopolitiche rilevanti. Le Borse europee hanno reagito negativamente, con cali significativi nei principali listini. Il futuro dell’Unione Europea è incerto, con sfide significative da affrontare.

In economia e finanza, è importante comprendere il concetto di debito pubblico e come esso influisce sulla stabilità economica di un paese. Il debito pubblico rappresenta l’ammontare totale dei prestiti che un governo ha contratto per finanziare le sue attività. Un alto livello di debito pubblico può limitare la capacità di un governo di investire in progetti futuri e può portare a un aumento dei tassi di interesse.

Una nozione avanzata correlata è quella del quantitative easing (QE), una politica monetaria non convenzionale utilizzata dalle banche centrali per stimolare l’economia. Il QE comporta l’acquisto di titoli di stato e altri asset finanziari per aumentare la liquidità nel sistema economico. Tuttavia, l’uso prolungato del QE può portare a distorsioni nei mercati finanziari e a un aumento dell’inflazione.

Riflettendo su questi concetti, è chiaro che le decisioni politiche ed economiche prese oggi avranno un impatto duraturo sul futuro dell’Unione Europea. È essenziale che i leader europei trovino un equilibrio tra le esigenze immediate e la sostenibilità a lungo termine.