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Sorpresa: il dollaro americano potrebbe perdere il suo dominio globale — Ecco perché

L'egemonia del dollaro americano ha dominato il mercato valutario negli ultimi dieci anni, ma nuovi scenari suggeriscono un possibile indebolimento. Scopri come questo potrebbe influenzare l'economia globale.
  • Il dollaro è cresciuto nel 2024, ma è ancora al di sotto del picco del 2022.
  • Rispetto al 1971, il dollaro è solo il 10% in meno del livello storico raggiunto.
  • Il Dollar Index ha toccato quota 106,50 punti, ma ha subito una correzione importante.

Negli ultimi dieci anni, i mercati valutari sono stati dominati dal rafforzamento del dollaro americano. Tuttavia, nessun regno dura per sempre. Quest’anno, il dollaro è tornato a crescere, spinto dai dati sull’inflazione che hanno indotto gli investitori a ridurre le scommesse sui tagli dei tassi di interesse. Nonostante ciò, rispetto ad altre valute, il biglietto verde rimane al di sotto del picco del 2022, con la Federal Reserve che continua ad aumentare i tassi di interesse.

Il dollaro rimane storicamente costoso per l’inflazione, essendo solo il 10% in meno del livello raggiunto quando Richard Nixon pose fine alla convertibilità dell’oro nel 1971, secondo i dati della Banca dei Regolamenti Internazionali. Non era così forte dagli anni ’80, quando la Fed era guidata da Paul Volcker, l’emblema del banchiere centrale falco. Nel 1985, il dollaro salì a tal punto che i funzionari statunitensi si preoccuparono dell’impatto sui produttori nazionali, portando a una riunione con i funzionari di Gran Bretagna, Germania, Francia e Giappone per coordinare il deprezzamento del dollaro. Nel 1988, il dollaro perse un terzo del suo valore reale.

Un scenario simile potrebbe ripetersi se Donald Trump vincesse le elezioni presidenziali di novembre. I suoi consiglieri economici hanno espresso favore per un dollaro più debole per ridurre il deficit commerciale degli Stati Uniti, soprattutto rispetto allo yuan cinese, che è sotto pressione a causa della fuga degli investitori stranieri dalle obbligazioni cinesi a basso rendimento. La crescita economica sta accelerando oltre i confini americani, creando condizioni per un possibile indebolimento del biglietto verde. Recenti dati economici suggeriscono che l’eurozona e il Giappone stanno riprendendo, mentre la ripresa della Cina sta prendendo slancio, con Pechino che interviene per spingere al rialzo lo yuan.

Il Calo del Dollaro e la Crescita Globale

Il calo del dollaro potrebbe favorire la crescita globale. Circa la metà delle fatture commerciali e tre quarti del debito non bancario sono denominati in dollari. I paesi emergenti, che spesso faticano a contrarre prestiti nelle loro valute, ricevono una spinta quando la valuta statunitense si riduce. L’indebolimento del biglietto verde ha l’effetto di ampliare la crescita economica e rimane un segnale rialzista per i mercati azionari internazionali, che hanno una percentuale maggiore di società cicliche.

Le banche europee, in forte crescita, sono un buon esempio. I titoli d’oltreoceano non hanno sperimentato questo vento di coda dalla crisi finanziaria globale. Il valore del dollaro, corretto per l’inflazione, è aumentato del 35% dalla fine del 2009, mentre l’indice MSCI EAFE ha reso solo il 200%, rispetto al 500% dell’S&P 500. Nell’unico periodo in cui il dollaro era depresso, tra il 2020 e la metà del 2021, le azioni statunitensi hanno corso di più, sostenute dai giganti della tecnologia che hanno registrato guadagni pandemici.

L’elevato tasso di cambio reale del dollaro rispetto al passato può essere ingannevole: aggiustare per l’inflazione è difficile poiché la maggior parte dei prodotti non viene scambiata oltre confine. Tuttavia, l’impatto è enorme. Gli Stati Uniti sono passati da importatori netti a esportatori netti, grazie alla rivoluzione dello scisto degli anni 2010. La recente svolta di Washington verso una politica industriale ha innescato un’ondata di investimenti diretti esteri negli Stati Uniti. La teoria economica prevede che i recenti dazi da Washington dovrebbero spingere la valuta verso l’alto, e le ricerche recenti lo confermano in parte.

Movimenti Recenti sul Mercato delle Valute

Nelle ultime settimane, il mercato delle valute (Forex) ha visto movimenti interessanti. Il dollaro americano, indebolito rispetto alle principali valute, è rimasto al di sopra di importanti supporti grafici. Il Dollar Index è salito a quota 106,50 punti, ma ha subito una rapida correzione scendendo verso il sostegno in area 104-103,90. Una discesa sotto questa zona potrebbe fornire un segnale di debolezza e innescare un’ulteriore flessione con il primo target a quota 103,50-103,45 e il secondo obiettivo in area 102,80-102,75 punti. Per un nuovo allungo, sarà necessaria una nuova fase riaccumulativa. Il superamento di quota 106,50 può innescare un veloce balzo in avanti verso 106,90 prima e 107,30-107,35 poi. Il breakout di questa zona fornirà un segnale rialzista direzionale.

Analizzando i principali incroci valutari, il cambio euro/dollaro, sceso a metà aprile fino a 1,06, ha compiuto un veloce recupero risalendo oltre quota 1,09. La struttura tecnica di breve periodo è migliorata: prima di un nuovo allungo con il primo target a 1,0945-1,0950, è probabile una fase riaccumulativa al di sopra del sostegno grafico in area 1,08-1,0785. Una pericolosa discesa sotto quest’ultimo livello potrebbe innescare una rapida flessione con il primo target a 1,0725-1,0720. La rottura di questa zona potrebbe provocare un’inversione rialzista di tendenza.

Il cambio euro/yen si trova all’interno di una solida tendenza rialzista di breve termine, confermata dalla sequenza di minimi e massimi crescenti disegnati nelle ultime settimane. Una nuova dimostrazione di forza arriverà con il breakout di quota 171, con il primo target in area 171,50-171,60 (massimi raggiunti a fine aprile). Il superamento di questa zona aprirà ulteriori spazi di crescita. Difficile ipotizzare un’inversione ribassista della tendenza: un’eventuale correzione troverà sostegno a quota 165.

Il cambio euro/sterlina, dopo essersi scontrato con quota 0,8620, ha subito una brusca correzione, con le quotazioni scese sotto 0,8485. La situazione tecnica di breve periodo è peggiorata, con gli indicatori che registrano un pericoloso rafforzamento della pressione ribassista: è possibile un ulteriore cedimento con il primo target in area 0,8460-0,8450. Un positivo ritorno sopra 0,8625 e il breakout di 0,8650 potrebbero segnare un’inversione rialzista della tendenza.

Il cambio sterlina/dollaro ha visto un veloce balzo in avanti risalendo a 1,2820. La struttura tecnica è costruttiva, con i principali indicatori direzionali in posizione long. Dopo una breve pausa di assestamento, è possibile un ulteriore allungo: il breakout di 1,2820 aprirà ulteriori spazi di crescita, con il primo target a 1,2860 e il secondo obiettivo a 1,2890-1,2895. Difficile ipotizzare un’inversione ribassista della tendenza: una discesa sotto 1,2640 potrebbe fornire un segnale negativo.

Il cambio dollaro/yen, respinto dalla barriera grafica in area 157,80-158, ha subito una rapida flessione. La struttura tecnica di breve periodo è contrastata: un breakout (confermato dalla chiusura di quota 158) potrebbe fornire un nuovo segnale rialzista e aprire ulteriori spazi di crescita con la prima proiezione teorica a 158,80-158,90 e il secondo obiettivo a ridosso di quota 160. Una correzione troverà il primo sostegno a quota 153 e il secondo supporto in area 151,70-151,50.

Forex e Attesa dei Dati Occupazionali USA

Il dollaro si trova attorno ai minimi di otto settimane in attesa dei dati occupazionali degli Stati Uniti. La volatilità del mercato delle valute è stata influenzata dalle aspettative sui dati economici e dalle decisioni delle banche centrali. L’attenzione è ora rivolta ai prossimi dati occupazionali, che potrebbero fornire indicazioni sulla direzione futura della politica monetaria della Federal Reserve.

Bullet Executive Summary

In conclusione, il panorama valutario globale è in continua evoluzione, con il dollaro americano che gioca un ruolo centrale. La forza del dollaro ha un impatto significativo sull’economia globale, influenzando le fatture commerciali, il debito non bancario e la crescita economica. La recente volatilità del mercato delle valute e le aspettative sui dati economici sottolineano l’importanza di monitorare attentamente le tendenze e le decisioni delle banche centrali.

Una nozione base di economia e finanza correlata al tema principale dell’articolo è il concetto di tasso di cambio reale, che rappresenta il valore di una valuta rispetto a un paniere di altre valute, corretto per l’inflazione. Questo indicatore è cruciale per comprendere la competitività di un paese nel commercio internazionale.

Una nozione avanzata di economia e finanza applicabile al tema dell’articolo è la teoria della parità dei poteri d’acquisto (PPP), che suggerisce che nel lungo periodo i tassi di cambio tra due valute si aggiusteranno in modo tale che un paniere di beni costi lo stesso in entrambe le economie. Questo concetto è fondamentale per analizzare le dinamiche di lungo termine dei tassi di cambio e le implicazioni per la politica monetaria e fiscale.

La riflessione personale che emerge da questo articolo è l’importanza di comprendere le interconnessioni globali e le dinamiche economiche che influenzano le valute. In un mondo sempre più interconnesso, le decisioni economiche e politiche di un singolo paese possono avere ripercussioni significative a livello globale.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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