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- Decreto attuativo previsto per giugno 2024, con focus su sostenibilità ed efficienza energetica come evoluzione del piano 4.0.
- Imprese energivore incluse per accedere agli incentivi, con l'obiettivo di risparmiare 0,4 Mtep nei consumi energetici nel periodo 2024-2026.
- Ampia partecipazione di certificatori per evitare colli di bottiglia e facilitare l'accesso agli incentivi.
- Crediti d'imposta fino al 45% per investimenti che migliorano l'efficienza energetica, con differenziazioni per importi fino a 50 milioni di euro.
Il Piano Transizione 5.0, introdotto dall’articolo 38 del Decreto-Legge 39 del 2 marzo 2024, è pronto a entrare in una fase operativa con l’arrivo del decreto attuativo previsto per giugno. Questo piano rappresenta un’evoluzione significativa rispetto alla precedente Transizione 4.0, con un focus accentuato sulla sostenibilità e l’efficienza energetica. Il decreto attuativo, che passerà al vaglio del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), è stato confermato da Raffaele Spallone, dirigente del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), durante la plenaria di apertura di SPS Italia.
Il centro del lavoro del Mimit si concentra su tre temi principali: l’applicazione del principio DNSH (Do No Significant Harm), la fruizione del Piano da parte delle imprese nel sistema di scambio di quote di emissione europeo (ETS), e l’ampliamento della platea dei soggetti certificatori. Il decreto attuativo sarà seguito da una circolare operativa che fornirà alle imprese indicazioni chiare su come accedere agli incentivi del Piano Transizione 5.0.
Transizione 5.0 per le Imprese Energivore
Una delle novità più rilevanti del Piano Transizione 5.0 è l’inclusione delle imprese altamente energivore, che non potevano beneficiare delle misure previste dalla Transizione 4.0. Questo cambiamento è stato reso possibile grazie ai fondi del PNRR e al piano Next Generation EU, che richiedono che le policy siano in linea con il principio europeo del DNSH. In altre parole, non possono essere agevolati investimenti che creano un danno significativo all’ambiente.
Secondo il dirigente del Mimit, Raffaele Spallone, è fondamentale includere anche le aziende energivore nel meccanismo dell’ETS, poiché queste imprese incidono pesantemente sui consumi energetici dell’industria italiana e sulle emissioni generate dalla nostra economia. L’obiettivo è raggiungere un risparmio cumulativo di 0,4 Mtep nei consumi energetici nel periodo 2024-2026, un traguardo indispensabile per il futuro del nostro Paese.
Ampliamento della Platea dei Soggetti Certificatori
Un altro punto cruciale del decreto attuativo riguarda i soggetti certificatori. La legge stabilisce che le certificazioni ex ante ed ex post devono essere realizzate dagli Esperti in Gestione dell’Energia (EGE) certificati secondo la norma UNI CEI 11339 e dalle Energy Service Company (ESCo) certificate secondo la norma UNI CEI 11352. Tuttavia, per evitare colli di bottiglia, il decreto attuativo amplierà la platea dei soggetti che potranno rilasciare queste certificazioni, senza le quali le imprese non possono accedere agli incentivi previsti dal Piano.
Subito dopo l’emanazione del decreto, arriverà una circolare operativa che fornirà linee guida dettagliate per le imprese e i certificatori. Questo documento, corposo e ricco di esempi concreti, sarà essenziale per le imprese di nuova costituzione e per quelle che investono in nuove linee e impianti.
Crediti d’Imposta e Incentivi
Il Piano Transizione 5.0 prevede incentivi robusti sotto forma di credito d’imposta, che possono arrivare fino al 45% dell’investimento. Questi incentivi sono destinati alle imprese che innovano e riducono i consumi energetici, coprendo investimenti effettuati dal 1° gennaio 2024. L’intensità del credito d’imposta è commisurata all’entità dell’investimento e premia in particolare le piccole e medie imprese con obiettivi di efficienza energetica.
Gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro possono beneficiare di un credito d’imposta del 45% se raggiungono una classe alta di risparmio energetico, pari ad almeno il 10% per l’unità produttiva o il 15% per il processo interessato dal progetto. Per investimenti tra 2,5 e 10 milioni di euro, il credito d’imposta varia dal 25% al 15%, a seconda della classe di efficienza energetica. Infine, per investimenti tra 10 e 50 milioni di euro, il beneficio fiscale è del 15%, 10% o 5%.
Bullet Executive Summary
Il Piano Transizione 5.0 rappresenta un passo avanti significativo per l’industria italiana, con un focus sulla sostenibilità e l’efficienza energetica. L’inclusione delle imprese energivore e l’ampliamento della platea dei soggetti certificatori sono elementi chiave per il successo del piano. Gli incentivi sotto forma di credito d’imposta, che possono arrivare fino al 45% dell’investimento, sono destinati a stimolare gli investimenti in innovazione e risparmio energetico.
In economia e finanza, una nozione base correlata al tema è il concetto di efficienza energetica, che rappresenta la capacità di utilizzare meno energia per fornire lo stesso servizio. Questo è fondamentale per ridurre i costi operativi e migliorare la competitività delle imprese.
Una nozione avanzata applicabile al tema è il costo opportunità, che rappresenta il valore delle alternative a cui si rinuncia quando si sceglie una particolare azione. Nel contesto del Piano Transizione 5.0, le imprese devono valutare attentamente il costo opportunità degli investimenti in efficienza energetica rispetto ad altre possibili allocazioni di risorse.
In conclusione, il Piano Transizione 5.0 non solo mira a migliorare l’efficienza energetica delle imprese italiane, ma rappresenta anche un’opportunità per riflettere su come le scelte di investimento possano influenzare il futuro economico e ambientale del nostro Paese.
- Sito ufficiale del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, sezione dedicata alla struttura organizzativa dove opera Raffaele Spallone, dirigente coinvolto nel Piano Transizione 5.0
- Sito ufficiale del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, dove è possibile trovare informazioni ufficiali e aggiornate sul Piano Transizione 5.0
- Sito ufficiale del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, per informazioni ufficiali sul Piano Transizione 5.0