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Perché General Motors ha ricevuto una maxi multa per emissioni sottostimate?

Scopri come General Motors è stata multata per 146 milioni di dollari a causa di emissioni superiori al dichiarato e quali misure dovrà adottare per risolvere il problema.
  • General Motors dovrà pagare una sanzione di 145,8 milioni di dollari per emissioni sottostimate.
  • Circa 6 milioni di veicoli sono coinvolti, inclusi SUV Chevrolet Equinox prodotti tra il 2012 e il 2018.
  • GM cancellerà 50 milioni di tonnellate di crediti di gas serra dall'EPA e 30,6 milioni di crediti di consumo di carburante dalla NHTSA.

L’Environmental Protection Agency (EPA) e il Department of Transportation (DOT) hanno recentemente inflitto una pesante multa a General Motors (GM). Il colosso della mobilità americano dovrà pagare una sanzione di quasi 146 milioni di dollari e adottare ulteriori misure per risolvere il problema delle emissioni eccessive provenienti da circa 6 milioni di veicoli sulle strade statunitensi. La violazione riguarda il rilascio di anidride carbonica, che è risultato superiore del 10% rispetto alle dichiarazioni di conformità della casa automobilistica.

Il tema del cambiamento climatico è al centro dell’attenzione dell’amministrazione Biden, che ha inasprito i limiti sulle emissioni. Non rispettare questi limiti rischia di costare parecchio agli attori della filiera automobilistica. Un caso simile si è verificato in Europa con il gruppo Volkswagen, coinvolto nello scandalo Dieselgate.

In un comunicato, l’amministratore dell’EPA, Michael Regan, ha osservato: “Gli standard EPA per i veicoli richiedono una forte supervisione per garantire benefici per la salute pubblica. La nostra indagine ha ottenuto responsabilità e sostiene il programma riducendo l’inquinamento atmosferico e proteggendo le comunità del paese”.

General Motors ha negato qualsiasi irregolarità, affermando di aver osservato le leggi sulle emissioni e sui consumi. “GM rimane impegnata a ridurre le emissioni delle auto e a lavorare per raggiungere gli obiettivi dell’amministrazione sull’elettrificazione del parco auto”, ha dichiarato la società in un comunicato. Il portavoce di GM, Bill Grotz, ha sottolineato l’approccio serio e rigoroso dell’azienda verso la lotta all’inquinamento ambientale, affermando che non intendono violare le leggi statali o federali.

I Veicoli Coinvolti e le Misure Adottate

Tra i 6 milioni di veicoli GM coinvolti figurano i popolari SUV Chevrolet a trazione anteriore, come l’Equinox, fabbricati tra il 2012 e il 2018. In risposta alla scoperta, la National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA), il dipartimento dei trasporti americano, ha adottato un approccio severo. Oltre alla sanzione di 145,6 milioni di dollari, il costruttore sarà costretto a ritirare milioni di crediti di emissioni fasulle.

GM cancellerà 50 milioni di tonnellate di crediti per gas serra dall’EPA e 30,6 milioni di crediti di consumo di carburante dalla NHTSA. Questo dimostra l’importanza di avere leggi di cui fidarsi e case automobilistiche che producano mezzi puliti ed efficienti, come commentato da Dan Becker, direttore della Safe Climate Transport Campaign del Center for Biological Diversity. “Dimostra che l’EPA e la NHTSA devono essere vigili per proteggere l’aria e l’atmosfera”, ha aggiunto Becker.

Sebbene non sia grande come il Dieselgate, l’analista Dave Cooke dell’Union of Concerned Scientists ha evidenziato che 6 milioni di unità non è un numero piccolo.

Implicazioni Economiche e Ambientali

La sanzione riguarda sei milioni di veicoli prodotti tra il 2012 e il 2018. La casa produttrice ha sottostimato le emissioni, e General Motors pagherà alla National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) 145,8 milioni di dollari di sanzioni per aver sottostimato le emissioni di questi veicoli, tra cui pick-up e SUV, in circolazione.

Secondo l’Environmental Protection Agency (EPA), i test su questi modelli hanno dimostrato che le emissioni di anidride carbonica erano più del 10% superiori ai livelli dichiarati dal gruppo automobilistico. Il produttore ha accettato di cancellare crediti di carbonio equivalenti a 50 milioni di tonnellate di CO2, che equivale a rinunciare a centinaia di milioni di dollari, poiché questi crediti hanno un valore di mercato significativo.

Nel marzo scorso, il governo Biden ha rafforzato gli standard sulle emissioni automobilistiche negli Stati Uniti. Già nel giugno 2023, General Motors aveva accettato di pagare 128,2 milioni di dollari alla NHTSA per non aver raggiunto gli obiettivi di risparmio carburante nei pick-up venduti tra il 2018 e il 2019.

Il Patteggiamento e le Dichiarazioni Ufficiali

Dopo l’anno scorso, General Motors pagherà una nuova multa di 145,8 milioni di dollari per aver dichiarato emissioni di CO2 inferiori a quelle effettive per sei milioni di veicoli prodotti tra il 2008 e il 2010. La sanzione pecuniaria si aggiunge alla cancellazione di 30,6 milioni di crediti legati alla riduzione dei consumi di carburante della gamma.

La multa arriva al termine di un’indagine della NHTSA, l’ente federale per la sicurezza stradale. In un comunicato, General Motors ha affermato di aver rispettato e applicato le leggi e i regolamenti nelle certificazioni dei consumi dei veicoli in questione, aggiungendo che “si tratta della strada più rapida per risolvere i problemi con il governo federale”. Non ci sarà alcun richiamo dei veicoli coinvolti.

Un’indagine dell’EPA ha appurato che numerosi modelli prodotti tra il 2012 e il 2018 emettevano oltre il 10% in più di CO2 rispetto a quanto dichiarato. Il gruppo dovrà rinunciare a circa 50 milioni di carbon credit. A differenza del Dieselgate, l’EPA non ha rilevato l’uso di dispositivi di manipolazione durante l’omologazione per ridurre le emissioni rilevate e non ha intenzione di richiamare le vetture coinvolte.

Bullet Executive Summary

In conclusione, la vicenda di General Motors e la maxi multa per emissioni sottostimate rappresenta un caso emblematico nel panorama dell’economia e della finanza moderna. La sanzione di quasi 146 milioni di dollari e la cancellazione di milioni di crediti di emissioni sottolineano l’importanza di una rigorosa supervisione e conformità alle normative ambientali. Questo caso mette in luce la necessità di un impegno costante da parte delle case automobilistiche per ridurre le emissioni e proteggere l’ambiente.

Una nozione base di economia e finanza correlata a questo tema è il concetto di esternalità negative, che si riferisce ai costi sociali e ambientali non contabilizzati nei prezzi di mercato. Le emissioni di CO2 rappresentano un esempio classico di esternalità negativa, poiché i danni ambientali e sanitari non sono riflessi nel costo dei veicoli.

Una nozione avanzata è il mercato dei crediti di carbonio, che permette alle aziende di acquistare e vendere permessi di emissione di CO2. Questo meccanismo di mercato è progettato per incentivare la riduzione delle emissioni, ma il caso di GM dimostra che è essenziale una rigorosa supervisione per evitare abusi e garantire l’efficacia del sistema.

Riflettendo su questi concetti, è evidente che la protezione dell’ambiente richiede un impegno collettivo e una vigilanza costante. Solo attraverso una collaborazione tra governi, aziende e cittadini possiamo sperare di affrontare efficacemente le sfide del cambiamento climatico e costruire un futuro sostenibile.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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