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- Le rate dei vecchi mutui a tasso variabile sono aumentate del 78%, passando da 500 a 890 euro al mese.
- Circa 57% degli italiani fa fatica a far quadrare i conti a fine mese, secondo uno studio dell'Eurispes.
- Il mercato immobiliare ha visto una diminuzione delle compravendite del 7% e dei mutui del 26% nel 2023.
- Un prestito da 150.000 euro a 20 anni ha una rata mensile di 1.180 euro, 515 euro in più rispetto a due anni fa.
- Il valore complessivo dei mutui per l'acquisto di abitazioni è salito a 423,4 miliardi di euro, un aumento di 33 miliardi dal 2020.
Dopo dieci rialzi consecutivi, le riunioni della fine del 2023 e dell’inizio del 2024 della Banca Centrale Europea (BCE) hanno lasciato i tassi di interesse fermi. Tuttavia, si ipotizza che nella sessione del 6 giugno possa essere avviata una riduzione auspicata. Questa possibilità è stata analizzata dalla Federazione Autonoma Bancari Italiani (FABI), che ha evidenziato come le rate dei vecchi mutui a tasso variabile siano cresciute del 78%. Chi pagava una rata di 500 euro al mese oggi spende 890 euro, un aumento di 390 euro.
Le rate dei vecchi mutui a tasso fisso, erogati alla fine del 2021 o nel 2022, non cambieranno e resteranno intatte fino al termine del piano di rimborso. Secondo un’indagine dell’Eurispes, il 57% degli italiani fa fatica a far quadrare i conti a fine mese. La FABI ipotizza che, con la decisione di giugno, le rate dei vecchi mutui a tasso variabile possano iniziare una progressiva discesa, anche se è difficile indicare una traiettoria precisa.
Impatto sui Mutui e sul Mercato Immobiliare
L’Istat ha rilevato che, nonostante l’economia italiana sia in crescita, la povertà aumenta. Le banche hanno iniziato una progressiva riduzione dei tassi per le famiglie, con il tasso medio fisso sceso al 3,69% a marzo scorso. Tuttavia, la riduzione è stata meno accentuata per i mutui a tasso variabile, con una media stabile sopra il 4%.
Il mercato immobiliare ha subito un calo significativo, con una diminuzione del 7% delle compravendite e del 26% dei mutui nel 2023. Per un prestito da 150.000 euro a 20 anni, la rata mensile è di 1.180 euro, 515 euro in più (+77,4%) rispetto a due anni fa, quando era di 665 euro.
In Italia, 6,8 milioni di famiglie sono indebitate, circa il 25% del totale. Di queste, 3,5 milioni hanno un mutuo per l’acquisto della casa. Alla fine di marzo 2024, il valore complessivo dei mutui per l’acquisto di abitazioni era di 423,4 miliardi di euro, in crescita di 33 miliardi rispetto alla fine del 2020 (+9%), ma in calo di 3 miliardi rispetto alla fine del 2022 (-1%).
Risparmi per le Famiglie
La riduzione dei tassi di interesse da parte delle banche italiane ha alleviato il peso delle famiglie indebitate, che sono circa 6,8 milioni, un quarto del totale. Una ricerca della FABI ha calcolato che le famiglie spendono 54.000 euro in meno di interessi per un immobile del valore di 200.000 euro con un mutuo a 25 anni, 10.000 euro in meno per acquistare un’auto a rate da 25.000 euro e 144 euro in meno per una lavatrice da 750 euro.
Nel 2022 e nel 2023, i tassi di interesse sono aumentati dieci volte in 14 mesi, salendo al 4,5%, con l’ultimo rialzo avvenuto il 14 settembre. La BCE ha lasciato i tassi fermi, e si ipotizza che nella riunione del 6 giugno possa iniziare una riduzione auspicata. I mercati hanno già ridotto i tassi reali. I mutui in Italia sono 3,5 milioni, con una media del 3,69%, rispetto a oltre il 5% raggiunto l’anno scorso.
Previsioni e Implicazioni Future
Lando Maria Sileoni, segretario generale della FABI, ha dichiarato che le banche hanno capito l’importanza di agevolare famiglie e imprese, frenando le difficoltà causate dalla politica monetaria restrittiva. Non torneremo più ai tassi zero, una fase durata dieci anni. Entro 18-24 mesi, la BCE ridurrà il costo del denaro, sperando che l’inflazione raggiunga livelli bassi, attorno al 2%, considerato il livello ottimale.
Il centro studi Unimpresa stima che il taglio dei tassi in Europa, previsto nella riunione della BCE del 6 giugno, contribuirà a spingere l’accelerazione del PIL in Italia, che dovrebbe crescere tra l’1,2% e il 2,3% nel 2025. Unimpresa prevede che la maggiore crescita economica sarà favorita da tre fattori: il recupero del potere d’acquisto delle famiglie, la ripresa del commercio mondiale e l’aumento della spesa finanziata dal PNRR.
Bullet Executive Summary
In conclusione, la possibile riduzione dei tassi variabili rappresenta una notizia rilevante nel panorama economico e finanziario moderno. La progressiva discesa dei tassi potrebbe alleviare il peso delle famiglie indebitate, migliorando la loro capacità di spesa e contribuendo alla crescita economica. La nozione base di economia e finanza correlata a questo tema è l’importanza della politica monetaria nella regolazione dei tassi di interesse, che influisce direttamente sulla capacità di spesa delle famiglie e sull’andamento del mercato immobiliare.
Una nozione avanzata di economia e finanza applicabile a questo tema è il concetto di effetto di ricchezza, che si verifica quando la riduzione dei tassi di interesse aumenta il valore degli asset finanziari delle famiglie, migliorando la loro percezione di ricchezza e incentivando la spesa e gli investimenti. Questo effetto può avere un impatto significativo sulla crescita economica complessiva, stimolando il ciclo economico in modo positivo.