Ftse Mib: perché non riesce a decollare nonostante le speranze rialziste?

Il Ftse Mib reagisce prontamente alle pressioni ribassiste, ma non riesce a decollare

Dopo una settimana di turbolenze, il Ftse Mib Future ha mostrato una reazione dei tori, ma senza riuscire a invertire la tendenza ribassista. La settimana del 9 settembre è stata caratterizzata da una serie di eventi chiave che hanno influenzato i mercati europei, tra cui i dati sull’inflazione negli Stati Uniti e la riunione della Banca Centrale Europea (BCE). Nonostante un inizio incerto, i mercati europei hanno chiuso la settimana con un bilancio positivo. L’indice EuroStoxx50 ha registrato un aumento del 2%, mentre il DAX tedesco e il CAC40 francese hanno segnato rialzi rispettivamente del 2% e dell’1,5%. Il mercato azionario di Milano ha riportato una modesta crescita settimanale pari allo 0,8%.

Le decisioni della BCE e le aspettative del mercato

La BCE ha risposto in linea con le aspettative degli investitori tagliando i tassi di interesse di 25 punti base, rimarcando i traguardi nel processo di disinflazione. La presidente della BCE, Christine Lagarde, ha ribadito che le future decisioni sui tassi d’interesse dipenderanno dai dati economici disponibili, evitando di impegnarsi in un percorso preciso. Molti esperti ritengono che l’istituto centrale potrebbe sospendere ulteriori riduzioni dei tassi nella riunione di ottobre e valutare un potenziale nuovo taglio per dicembre quando sarà in possesso di dati economici più esaustivi. Goldman Sachs ha evidenziato che, visti i presupposti di una crescita moderata e i progressi sull’inflazione di base, un terzo taglio dei tassi di ulteriori 25 punti base entro dicembre resta altamente probabile.

Il contesto statunitense e l’influenza sui mercati

Negli Stati Uniti, i dati sull’inflazione pubblicati mercoledì non hanno risolto ì dubbi sull’entità del taglio dei tassi che potrebbe essere annunciato durante la riunione del Federal Open Market Committee (FOMC) prevista per il 18 settembre. Sul mercato azionario, tra i titoli più performanti della settimana spiccano TIM, Prysmian e Italgas. Telecom Italia, in particolare, ha ricevuto una spinta positiva grazie a un report favorevole di Bank of America (BofA), che ha mantenuto una raccomandazione d’acquisto e ha elevato il target price da 0,26 a 0,34 euro per azione. Gli analisti di BofA nutrono la convinzione che il mercato domestico di TIM possa riprendere a crescere, con buone prospettive anche in Brasile. TIM ha registrato un balzo del 7% nelle contrattazioni di giovedì scorso.

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Le dinamiche del Ftse Mib e le prospettive future

La situazione tecnica del Ftse Mib Future rimane fragile. Mercoledì 11 settembre, l’indice ha trovato una prima resistenza grafica ed è scivolato rapidamente durante la giornata. Il Ftse Mib Future con scadenza settembre 2024 ha toccato quota 33.450 punti ed è sceso fino alla soglia psicologica critica dei 33.000 punti. Soltanto un ritorno sopra i 33.900 punti potrebbe indicare una stabilizzazione. Da un punto di vista grafico, solo una rottura al rialzo della resistenza situata tra 34.510 e 34.530 punti potrebbe indicare un nuovo trend positivo di tipo direzionale. Una discesa sotto i 33.000 punti, invece, fornirebbe un segnale ribassista con obiettivi teorici in area 32.860-32.840 prima, a quota 32.750 poi e infine in area 32.650-32.630.

Bullet Executive Summary

In conclusione, la settimana del 9 settembre ha visto il Ftse Mib Future reagire alle pressioni ribassiste, ma senza inverting the bearish trend. La BCE ha confermato un taglio dei tassi di 25 punti base, mentre negli Stati Uniti i dati sull’inflazione non hanno chiarito l’entità del prossimo taglio dei tassi. Sul mercato azionario, TIM ha registrato una performance positiva grazie a un report favorevole di Bank of America. Tuttavia, la situazione tecnica del Ftse Mib Future rimane incerta, con resistenze e supporti chiave da monitorare attentamente.

Una nozione base di economia e finanza correlata al tema principale dell’articolo riguarda il concetto di tassi d’interesse. I tassi d’interesse sono uno strumento fondamentale utilizzato dalle banche centrali per controllare l’inflazione e stimolare la crescita economica. Un taglio dei tassi d’interesse rende il denaro più economico da prendere in prestito, incentivando gli investimenti e i consumi.

Una nozione avanzata di economia e finanza applicabile al tema dell’articolo è il Quantitative Easing (QE). Il QE è una politica monetaria non convenzionale utilizzata dalle banche centrali per aumentare la massa monetaria e stimolare l’economia. Consiste nell’acquisto di titoli di stato e altri asset finanziari per immettere liquidità nel sistema economico. Questa politica può avere effetti significativi sui mercati finanziari, influenzando i tassi d’interesse a lungo termine e il valore delle valute.

Riflettere su questi concetti può aiutare a comprendere meglio le dinamiche economiche e finanziarie che influenzano i mercati globali e le decisioni di investimento.