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Il debito francese: perché sta diventando un problema per l’Europa

Analisi dettagliata sulle recenti declassazioni del rating francese e le implicazioni per la stabilità economica europea.
  • Il debito francese è aumentato di 1.830 miliardi dal 2007 al 2023, superando la crescita del debito italiano.
  • Il rating degli OAT francesi è stato declassato a AA- da S&P e Fitch.
  • La fiducia degli investitori è scesa, con il State Street Risk Appetite Index a -0,09 a giugno.

Un velo di omertà copriva le magagne relative al debito francese, ma è caduto. Prima delle elezioni legislative, convocate dal presidente Emmanuel Macron con tre anni di anticipo, le agenzie S&P e Fitch hanno declassato il rating sugli OAT (Obbligazioni Assimilabili del Tesoro) ad AA-. Questo clima di incertezza derivante dal voto ha accresciuto i dubbi sulla tenuta dei conti pubblici di Parigi, già sotto procedura d’infrazione per deficit eccessivo insieme all’Italia e ad altri cinque stati comunitari. In settimana, S&P e Moody’s hanno lanciato l’allarme e si attende che la seconda metta sotto osservazione l’outlook, partendo da un giudizio più generoso rispetto alle altre principali agenzie concorrenti (Aa2).

Il debito francese è diventato l’elefante nella cristalleria. La politica transalpina ha spesso cercato di nascondersi dietro le difficoltà dell’Italia, esagerate dalla stampa e dalle cancellerie europee alla ricerca di un capro espiatorio per i problemi economici. Tuttavia, i numeri non giustificano l’allarmismo sul debito italiano, il secondo più alto dell’Area Euro dopo la Grecia.

Conti Pubblici in Peggioramento Ovunque dal 2007

Dal 2007, anno che ha preceduto la crisi finanziaria mondiale, i conti pubblici sono peggiorati ovunque. L’Italia gestisce da decenni un elevato stock di debito, ma altri stati, considerati più virtuosi, sono stati meno bravi nelle fasi di crisi. La Germania, ad esempio, ha ricorso a un trucco contabile per nascondere spese pluriennali (debiti) per 869 miliardi di euro, come sancito dalla Corte dei Conti tedesca.

I numeri dicono che l’Italia ha aumentato il debito pubblico di circa 1.185 miliardi tra il 2007 e il 2023. Nello stesso periodo, il debito francese è esploso di oltre 1.830 miliardi, mentre il debito spagnolo ha fatto peggio con un aumento di 1.189 miliardi. Solo la Germania ha registrato un incremento più contenuto di 1.019 miliardi.

In rapporto al PIL, il debito dell’Italia è salito del 33,4%. Era già altissimo prima della crisi, ma da allora ha registrato un trend di crescita più frenato rispetto alle altre principali economie. Il debito francese è aumentato del 45,2%, mentre la Spagna ha fatto peggio con un +71,9%. La Germania ha segnato un calo dello 0,6%, con i contribuenti tedeschi oggi meno indebitati rispetto a diciassette anni fa.

In valori assoluti, il debito italiano è lievitato del 70,4%, meno della metà del +144,4% del debito francese e pari a un terzo del boom spagnolo (+209%). La Germania ha fatto meglio con un incremento del 63,5%. Questi numeri non possono nascondere l’evidenza che siamo uno stato molto indebitato, ma vogliono raccontare una realtà a tutto tondo. Le tendenze altrove sono oggi peggiori, e noi partiamo da una posizione di svantaggio. Non siamo stati formiche, ma possiamo affermare di essere stati meno cicale di francesi e spagnoli.

Il Debito Francese Scricchiola sui Mercati

Non ci sono ragioni per cui i BTp (Buoni del Tesoro Poliennali) siano maltrattati dalle agenzie di rating rispetto ad altri titoli di stato. Tuttavia, il debito francese sta iniziando a scricchiolare nella percezione dei mercati con un decennio di ritardo. La politica parigina è stata capace di comprare tempo a colpi di promesse riguardo a riforme economiche e prudenza fiscale, ma ben poco è stato fatto da allora.

In sette anni di presidenza Macron, la montagna ha partorito un topolino: una mini riforma delle pensioni, oggetto di scontri sociali e politici senza precedenti nella storia moderna delle democrazie. Adesso, anche i più accaniti sostenitori della Francia stanno traendo le loro conseguenze.

Investitori Istituzionali e la Crescente Avversione al Rischio

Il rischio globale sta aumentando e gli investitori istituzionali diventano più cauti. Questo è quanto emerge dall’analisi dell’andamento dello State Street Risk Appetite Index, sceso a -0,09 nella rilevazione di giugno. L’indice, che misura la fiducia degli investitori, ha registrato un primo trimestre altalenante con un trend positivo, ma l’attuale inversione di tendenza segnala che qualcosa è cambiato.

Secondo State Street, “una combinazione di posizionamento, rischio politico e dubbi ciclici ha messo a dura prova le opinioni sui mercati azionari e obbligazionari”, spingendo verso un aumento della liquidità. Questa mossa difensiva è in attesa di situazioni migliori. Gli indicatori di State Street dimostrano che le allocazioni a lungo termine degli investitori in azioni sono scese di 42 punti base, mentre nel reddito fisso di 46 punti base, rispettivamente al 53,2% e al 27,5%.

Il basket di titoli su cui puntare ha visto un aumento di 88 punti base delle partecipazioni liquide (ora al 19,3%), indicando “il più grande aumento delle disponibilità liquide dallo scorso agosto”, con un incremento dell’1%. Gli eventi che hanno innescato questa nuova tendenza sono principalmente il rischio politico, con le elezioni in Francia combinate con l’incertezza negli Stati Uniti per l’imminente elezione del presidente.

La domanda estera di azioni francesi è crollata al livello più basso dalla pandemia a giugno, sottolinea State Street. Il secondo turno delle elezioni parlamentari ha prodotto un ‘parlamento sospeso’, una situazione di attesa, soprattutto per i dati dell’indice di luglio e agosto. State Street conclude che “la fiducia degli investitori è scossa”.

Bullet Executive Summary

In conclusione, il debito francese rappresenta una minaccia crescente per l’intera Europa, con implicazioni significative per la stabilità economica e finanziaria del continente. La gestione del debito pubblico è una questione complessa che richiede attenzione e prudenza. La nozione base di economia e finanza correlata a questo tema è il concetto di deficit pubblico, che si verifica quando le spese di un governo superano le entrate. Un deficit pubblico elevato può portare a un aumento del debito pubblico, che a sua volta può influenzare la fiducia degli investitori e la stabilità economica.

Una nozione avanzata di economia e finanza applicabile a questo tema è il rischio sovrano, che si riferisce alla possibilità che un governo non sia in grado di rispettare i suoi obblighi di debito. Il rischio sovrano può influenzare i tassi di interesse, i mercati finanziari e la percezione della stabilità economica di un paese. Riflettendo su questi concetti, è importante considerare come le politiche economiche e fiscali possano influenzare la stabilità a lungo termine e la fiducia degli investitori. La gestione prudente del debito pubblico e la trasparenza nelle politiche economiche sono essenziali per mantenere la fiducia e la stabilità nei mercati finanziari globali.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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