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La caduta delle borse: elezioni in Francia e tassi di interesse in primo piano

Un'analisi approfondita dei fattori che hanno causato il calo dei mercati azionari europei, tra instabilità politica e politiche monetarie restrittive.
  • Milano ha registrato un calo del 2,81%, una delle peggiori performance in Europa.
  • La vittoria del Rassemblement National in Francia ha alimentato timori di politiche fiscali meno rigide.
  • La Federal Reserve prevede di tagliare i tassi solo una volta quest'anno, contro le tre riduzioni previste a marzo.

La giornata del 15 giugno 2024 è stata segnata da un significativo calo dei mercati azionari europei, con Piazza Affari che ha registrato una delle peggiori performance. Questo ribasso è stato innescato da una serie di fattori politici ed economici che hanno alimentato l’incertezza tra gli investitori. In particolare, le elezioni legislative in Francia e la politica monetaria restrittiva della Federal Reserve hanno giocato un ruolo cruciale.

Dopo un inizio d’anno caratterizzato da rialzi record, i mercati hanno subito una decisa virata al ribasso. La giornata di ieri ha visto i listini azionari chiudere in rosso, con Milano che ha registrato un calo del 2,81%, Parigi del 2,66%, Francoforte dell’1,43%, Madrid dello 0,70% e Londra che è rimasta pressoché invariata con un -0,16%. La performance delle Borse da inizio anno era stata positiva, con Milano che aveva segnato un +7,58%, ma l’ultima settimana è stata la peggiore da ottobre, dominata dalle vendite.

La Volatilità e le Elezioni Europee

La recente ondata di vendite è stata alimentata dall’incertezza politica in Europa, in particolare dalla vittoria del Rassemblement National in Francia, che ha sollevato timori di politiche fiscali meno rigide. Questo scenario politico ha contribuito a un prolungamento della politica monetaria restrittiva della Federal Reserve, che prevede di tagliare i tassi solo una volta quest’anno, contro le tre riduzioni previste a marzo.

Gli investitori si trovano in una fase di netto riposizionamento, preoccupati per l’inflazione e per quanto tempo le banche centrali impiegheranno a riportarla verso l’obiettivo del 2%. In anni elettorali, i movimenti populisti di estrema destra avanzano in Europa, e l’attesa di un eventuale ritorno di Trump alla presidenza degli Stati Uniti a novembre aggiunge ulteriore incertezza. La parola d’ordine in questo scenario economico resta: volatilità.

Il panorama della crescita potrebbe virare da una prospettiva di “soft landing”, ovvero un rallentamento senza recessione, a una situazione di “no landing”, dove l’economia continua a crescere senza un rallentamento significativo e l’inflazione non cala o lo fa molto lentamente rispetto agli obiettivi delle banche centrali. Il risultato è una maggiore volatilità e incertezza sulle future mosse di politica monetaria.

Il Ruolo delle Banche Centrali e l’Inflazione

Le banche centrali potrebbero essere costrette a mantenere i tassi elevati per un periodo più lungo, senza aumenti ulteriori. Questo scenario rappresenta un disastro per gli azionisti, che devono allacciare le cinture e stare ai dati. Per la Federal Reserve, il ciclo di riduzione dei tassi potrebbe iniziare a settembre, mentre Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea (BCE), ha sottolineato la necessità di restare “data-dependant”.

Il mercato non vede una fine del ciclo economico, con l’Europa che sorprende per le sue performance. L’azionario ha sconvolto le aspettative, con molti che attendevano una politica monetaria restrittiva che il mercato non potesse reggere con tassi di interesse del 5,5%. A soffrire è stato l’obbligazionario, soprattutto quello governativo. Il 52% degli economisti indipendenti è convinto che ci sarà al massimo un taglio dei tassi di interesse a settembre, prima delle elezioni USA, e non i tre tagli previsti dal presidente della Fed Jerome Powell a fine 2023.

Oltre all’azionario, che ha visto l’S&P 500 Index USA crescere del 13,6% e lo Stoxx Europe del 7,24%, il 2024 è stato un buon anno anche per il mercato delle commodity, con un aumento del 4,4%, e per l’oro, che ha registrato un +12,8%. L’indice obbligazionario globale, invece, ha segnato un calo dell’1,2% da inizio anno.

Il Caso Francia e l’Instabilità Politica

La Francia rappresenta un caso emblematico di come l’instabilità politica possa influenzare i mercati finanziari. Le elezioni legislative hanno visto una disfatta per Emmanuel Macron, con sondaggi che non depongono a suo favore. La lista dei motivi che hanno fatto traballare le borse e i titoli di debito sovrano è lunga, e include il rischio di una vittoria del Rassemblement National di Marine Le Pen, che potrebbe minacciare la stabilità dei conti pubblici francesi.

Per la prima volta nella storia dell’euro, i rendimenti dei titoli di Stato del Portogallo sono inferiori a quelli di Parigi. Lo spread tra i bond francesi OAT e i Bund tedeschi è oltre i 75 punti, con un rendimento al 3,1%, avviandosi verso gli 80 punti base di differenziale toccati durante le elezioni presidenziali del 2017, quando si temeva una Frexit.

La fuga dal debito non risparmia nessuno, nemmeno l’Italia, che si trova in una situazione paradossale: l’unico governo delle principali economie dell’UE ad essersi rafforzato dopo le elezioni europee deve fare i conti con uno spread che riporta agli allarmi del passato. Il differenziale tra i BTP italiani e i Bund tedeschi è in costante risalita dal voto di domenica scorsa, arrivando a sfiorare i 160 punti base, con un rendimento del titolo di Stato a dieci anni salito al 3,96%.

Bullet Executive Summary

In conclusione, il panorama economico e finanziario attuale è caratterizzato da una forte volatilità e incertezza, alimentata da fattori politici ed economici. Le elezioni in Francia e la politica monetaria restrittiva della Federal Reserve sono solo alcuni degli elementi che stanno influenzando i mercati. Gli investitori devono prepararsi a un periodo di turbolenze, con le banche centrali che potrebbero essere costrette a mantenere i tassi elevati per un periodo più lungo.

Una nozione base di economia e finanza correlata a questo tema è il concetto di spread, che rappresenta la differenza di rendimento tra due titoli di Stato, spesso utilizzato come indicatore del rischio percepito dagli investitori. Un aumento dello spread indica una maggiore percezione del rischio associato a un determinato paese.

Una nozione avanzata applicabile a questo tema è il Transmission Protection Instrument (TPI), uno strumento della BCE approvato nel luglio 2022 per affrontare nuove crisi del debito e attacchi speculativi ai bond dei paesi periferici. Tuttavia, secondo l’attuale regolamento, il TPI non può entrare in funzione, il che aggiunge ulteriore incertezza ai mercati finanziari.

In questo contesto, è fondamentale per gli investitori mantenere un approccio prudente e di lungo termine, piuttosto che focalizzarsi sui successi a breve termine. La capacità di giudizio umano nella scelta degli investimenti di qualità resta cruciale, nonostante il crescente ruolo dell’intelligenza artificiale nel settore finanziario.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano.(scopri di più)

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