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- Taglio BCE previsto il 17 aprile 2025: rata mutuo variabile giù di 17€.
- Euribor in calo: risparmio potenziale di 42€ al mese entro fine 2025.
- Domanda mutui in crescita del 22,4% nel primo trimestre 2025 (Crif).
Mutui: Un Mercato in Evoluzione tra Tassi e Dinamiche Globali
Il mercato dei mutui sta vivendo una fase potenzialmente di svolta, condizionata da una varietà di fattori economici e geopolitici. Malgrado le persistenti tensioni commerciali e le oscillazioni dei mercati, gli operatori del settore finanziario sono in linea con una prossima diminuzione dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea (BCE). Questo intervento, atteso per il 17 aprile 2025, potrebbe generare una serie di cambiamenti di rilievo per i consumatori e per l’intero settore immobiliare.
Secondo le stime di Facile.it e Mutui.it, un ribasso di 25 punti base da parte della BCE si potrebbe tradurre in un calo di circa 17 euro sulla rata mensile di un mutuo a tasso variabile standard. Questo porterebbe la rata da 640 euro a 623 euro. Ma le proiezioni non si limitano a questo: i futures sugli Euribor a 3 mesi, aggiornati all’11 aprile 2025, lasciano presagire un ulteriore calo dell’indice di riferimento per i mutui variabili, dal 2,07% di giugno 2025 all’1,76% di dicembre 2025, con una successiva stabilizzazione. Qualora queste previsioni si avverassero, la rata del mutuo standard potrebbe ridursi fino a 598 euro entro la fine del 2025, generando un risparmio di circa 42 euro al mese rispetto ai livelli attuali.

L’Influenza delle Dinamiche Internazionali sui Tassi Fissi
Mentre i mutui a tasso variabile paiono destinati a trarre vantaggio dalle politiche monetarie accomodanti, i tassi fissi subiscono maggiormente le ripercussioni delle agitazioni internazionali. L’introduzione di tariffe doganali reciproche, anche se sospesa temporaneamente, ha provocato un’ondata di vendite sulle borse mondiali, con ripercussioni persino sul mercato obbligazionario. Nello specifico, la Cina ha diminuito la sua esposizione ai Treasury americani, portando a un aumento dei rendimenti. *Questo aumento si è esteso ai titoli di debito pubblici europei a cui è vincolato l’IRS, ossia il costo di riferimento per i finanziamenti ipotecari a tasso fisso. Di conseguenza, alcune banche hanno leggermente incrementato i tassi offerti alla clientela.
Facile.it tranquillizza, affermando che “si tratta di un aumento di pochi punti base che, peraltro, sta rientrando negli ultimi giorni poiché gli indici sono tornati a scendere”.
“La situazione è in continua evoluzione, ma le condizioni restano comunque favorevoli”.
Tasso Fisso o Variabile: Quale Scelta?
La domanda fondamentale per chi si accinge a richiedere un mutuo è: quale tasso selezionare? Attualmente, il tasso fisso sembra ancora leggermente più vantaggioso, con proposte online che iniziano da un TAN del 2,76% e una rata di 582 euro. I tassi variabili, invece, partono da un TAN del 2,97% e una rata di 596 euro. Tuttavia, la situazione potrebbe mutare rapidamente. L’Euribor è sceso al di sotto dell’IRS, il che implica che, non appena le banche adegueranno gli spread applicati ai finanziamenti variabili, questi ultimi potrebbero tornare ad essere più competitivi.
Secondo le previsioni di Facile.it, nel corso dei prossimi mesi le offerte a tasso variabile destinate ai clienti diventeranno più appetibili rispetto a quelle a tasso fisso, riaffermandosi come un’opzione concretamente valida per i potenziali mutuatari. Tuttavia, sottolineano che “non esiste, in assoluto, una soluzione migliore rispetto all’altra; la scelta sulla tipologia di tasso andrà presa considerando diversi elementi, quali, ad esempio, le caratteristiche del mutuatario, quelle dell’immobile e la propensione al rischio di ciascuno”.
Scegliere un tasso fisso implica assicurarsi una rata costante per l’intera durata del finanziamento, mentre optare per un tasso variabile significa puntare su una futura diminuzione dei tassi, con il rischio di essere soggetti alle fluttuazioni del mercato. In ogni caso, è sempre possibile considerare la surroga, passando da un tasso fisso iniziale a un tasso variabile in futuro, nel caso in cui le condizioni diventassero più vantaggiose.
Un Mercato Dinamico e in Crescita
Un segnale positivo per il settore immobiliare arriva dai dati di Crif, che segnalano un aumento del 22,4% nella domanda di mutui nel primo trimestre del 2025. Questo incremento, favorito anche dall’attesa di un taglio dei tassi da parte della BCE, testimonia una rinnovata fiducia da parte delle famiglie italiane. L’importo medio richiesto si attesta a 150.732 euro, il valore più alto degli ultimi dieci anni, con una preferenza per i mutui compresi tra 100.000 e 150.000 euro.
Navigare le Acque del Mercato Immobiliare: Consigli per una Scelta Consapevole
In un contesto economico in continua evoluzione, selezionare il mutuo più adatto ai propri bisogni necessita di una valutazione accurata di diversi aspetti. È indispensabile comprendere le dinamiche dei tassi di interesse, i fattori geopolitici e la propria predisposizione al rischio per fare una scelta ponderata.
Un concetto base da tenere a mente è il tasso di interesse reale, che rappresenta il costo effettivo del finanziamento al netto dell’inflazione. Un tasso di interesse reale basso o negativo può rendere più conveniente indebitarsi, soprattutto se si prevede un aumento dei prezzi nel futuro.
Un concetto più avanzato è la duration di un mutuo, che misura la sua sensibilità alle variazioni dei tassi di interesse. Un mutuo con una duration elevata sarà più influenzato dalle fluttuazioni dei tassi rispetto a un mutuo con una duration bassa.
In definitiva, la scelta del tipo di interesse deve essere compiuta tenendo in considerazione diversi fattori, come le qualità del richiedente, le peculiarità del bene immobile e la sua avversione verso possibili rischi.* È importante informarsi, confrontare diverse offerte e, se necessario, consultare un esperto per fare la scelta più adatta alle proprie esigenze.