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Perché Nike ha subito un crollo storico in Borsa?

Il titolo Nike ha perso il 19,31% dopo una trimestrale deludente e un outlook negativo. Scopri le ragioni dietro questo crollo e le sfide che l'azienda sta affrontando.
  • Indici Usa in lieve rialzo: Dow Jones (+0,25%), S&P 500 (+0,3%) e Nasdaq (+0,33%).
  • Nike ha subito un calo del 19,31% a causa di una trimestrale deludente e previsioni di vendita negative per il 2025.
  • Ricavi a 12,6 miliardi di dollari, in calo del 2% rispetto alle attese di 13 miliardi di dollari.
  • Converse ha registrato un crollo del 18% dei ricavi, scendendo a 480 milioni di dollari.

Il 28 giugno 2024, i principali indici delle borse statunitensi hanno registrato un lieve rialzo dopo due ore di contrattazioni. Il Dow Jones è salito dello 0,25% raggiungendo i 39.262 punti, mentre lo Standard & Poor’s 500 ha avanzato dello 0,3% attestandosi a 5.499 punti. Il Nasdaq ha registrato un incremento dello 0,33% arrivando a 17.919 punti.

Tra i singoli titoli, Nike ha subito vendite copiose, con una flessione del 19,31%. Questo rappresenta il calo più significativo per il titolo del gruppo di articoli sportivi dal febbraio 2001, a seguito di una trimestrale deludente.

Nike paga dazio con outlook deludente

Il mercato ha reagito negativamente alle previsioni di Nike, che ha subito un calo del 19,20% dopo un outlook deludente. John Donahoe, Presidente e CEO di Nike, ha dichiarato: “Stiamo affrontando sfide a breve termine a testa alta, facendo continui progressi nelle aree che contano per il futuro di Nike: servire l’atleta attraverso l’innovazione delle prestazioni, muoversi al ritmo del consumatore e far crescere l’intero mercato.”

Nike ha dichiarato di aspettarsi un calo percentuale a una sola cifra delle entrate annuali nell’anno fiscale 2025, mentre gli analisti si aspettavano un aumento dello 0,91%. Matthew Friend, Vicepresidente esecutivo e Direttore finanziario, ha commentato: “Siamo incoraggiati dai progressi, ma i risultati del quarto trimestre hanno evidenziato sfide che ci costringono ad aggiornare il bilancio per il 2025. Stiamo intraprendendo azioni per riposizionare Nike in modo da renderla più competitiva e promuovere una crescita sostenibile e redditizia a lungo termine.”

Dal punto di vista tecnico, ad una settimana dal titolo rispetto all’indice Dow Jones, si evidenzia un rallentamento del trend del produttore americano di calzature sportive rispetto all’indice americano, rendendo il titolo un potenziale obiettivo di vendita per gli investitori. La struttura di medio periodo è connotata positivamente, ma segnali di contrazione emergono per l’impostazione di breve periodo con una resistenza a quota 78,14 USD e un supporto a 74,99 USD. Il contesto generale potrebbe giustificare la continuazione della fase di consolidamento verso quota 73,87 USD.

Nike, ricavi a 12,6 miliardi (-2%), confermando le previsioni a ribasso

Nike non esce dal tunnel. Il colosso dello sportswear di Beaverton ha battuto le stime negative degli analisti, registrando un calo dei ricavi del 2% a 12,6 miliardi di dollari (pari a 11,7 miliardi di euro al cambio attuale) nel quarto trimestre del 2024. Gli esperti prevedevano una crescita minima dello 0,2% a 13 miliardi di dollari (12 miliardi di euro).

Nonostante l’impennata del 45% degli utili a 1,5 miliardi di dollari (1,4 miliardi di euro), grazie a un piano di risparmio da 2 miliardi di dollari (1,8 miliardi di euro) che ha comportato tagli alle spese e licenziamenti del personale, le attese a ribasso dei ricavi hanno pesato sulla chiusura della seduta, con il titolo al NYSE che ha toccato il -12%.

Il calo dei ricavi è stato maggiore del previsto. Le aspettative erano già basse da marzo, quando i dirigenti di Nike avevano avvertito di un leggero calo dei ricavi. Il brand Converse ha registrato un crollo del 18%, scendendo a 480 milioni di dollari (448 milioni di euro) rispetto ai 586 milioni di dollari (547 milioni di euro) dello stesso periodo dell’anno scorso.

Geograficamente, la Cina ha mostrato una crescita del 3% a 1,86 miliardi di dollari (1,7 miliardi di euro), mentre il Nord America ha frenato dell’1% a 5,2 miliardi di dollari (4,8 miliardi di euro) e l’area EMEA ha registrato un calo del 2% a 3,29 miliardi di dollari (3 miliardi di euro). La regione APLA è rimasta stabile a 1,7 miliardi di dollari (1,5 miliardi di euro).

John Donahoe ha commentato: “Stiamo affrontando sfide a breve termine, ma stiamo facendo progressi nelle aree che contano per il futuro di Nike, servendo l’atleta attraverso l’innovazione delle prestazioni, muovendoci al ritmo del consumatore e facendo crescere il mercato.” Matthew Friend ha aggiunto: “Siamo incoraggiati dai progressi, ma i risultati del quarto trimestre hanno evidenziato sfide che ci costringono ad aggiornare il bilancio per il 2025. Stiamo intraprendendo azioni per riposizionare Nike in modo da renderla più competitiva e promuovere una crescita sostenibile e redditizia a lungo termine.”

Nike: conti e taglio della guidance sono una delusione, il titolo crolla in Borsa

Il titolo Nike Inc (NYSE:) è crollato del 15% nel pre-market Usa rispetto ai 94,19 dollari della chiusura di giovedì, schiacciato dalle attese di un taglio delle previsioni di vendita. Nel quarto e ultimo trimestre dell’anno fiscale al 31 maggio 2024, i ricavi del colosso dello sportswear sono stati pari a 12,6 miliardi di dollari, in calo del 2% su base annua, mentre gli analisti si aspettavano una crescita dello 0,2% a 13 miliardi di dollari.

A pesare sulla performance in Borsa sono state le previsioni sul calo delle vendite, attese al -10% nel trimestre in corso, rispetto al -3,2% stimato dagli esperti di mercato. La società si aspetta che nell’anno fiscale 2025 le vendite scenderanno del 5-6%, mentre i mercati si aspettavano un aumento dello 0,9%. Una nota positiva è arrivata dall’utile diluito per azione, che è stato di 0,99 dollari nel quarto trimestre, in crescita del 50% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Per l’intero anno fiscale 2024, i ricavi sono stati pari a 51,4 miliardi di dollari, con una crescita dell’1% su base valutaria neutrale rispetto ai 51,2 miliardi di dollari dell’anno precedente. John Donahoe ha commentato: “Stiamo affrontando con determinazione le sfide a breve termine, compiendo progressi nelle aree importanti per il futuro di Nike: offrire agli atleti performance innovative, stare al passo con i consumatori e far crescere il marchio. Il nostro team sta mettendo a punto vantaggi competitivi per creare un maggiore impatto per il business.” Matthew Friend ha aggiunto: “Stiamo migliorando l’equilibrio del portafoglio. Siamo incoraggiati dai progressi, ma i risultati del quarto trimestre evidenziano sfide che ci costringono ad aggiornare le prospettive per l’anno fiscale ’25. Stiamo intraprendendo azioni per riposizionare Nike in modo da renderla più competitiva e guidare una crescita sostenibile e redditizia a lungo termine.”

Bullet Executive Summary

In conclusione, Nike sta affrontando un periodo di sfide significative, con un calo dei ricavi e delle previsioni di vendita che hanno portato a un crollo del titolo in Borsa. Nonostante gli sforzi per riposizionare l’azienda e promuovere una crescita sostenibile a lungo termine, il mercato ha reagito negativamente alle previsioni di un calo delle vendite per l’anno fiscale 2025. Questo scenario evidenzia l’importanza di una gestione efficace delle aspettative degli investitori e della capacità di adattarsi rapidamente alle dinamiche di mercato.

Una nozione base di economia e finanza correlata al tema principale dell’articolo è il concetto di utili per azione (EPS), che rappresenta la quota di utile netto attribuibile a ciascuna azione ordinaria in circolazione di una società. Questo indicatore è fondamentale per gli investitori, in quanto fornisce una misura della redditività di un’azienda.

Una nozione avanzata di economia e finanza applicabile al tema dell’articolo è il concetto di price-to-earnings ratio (P/E ratio), che è il rapporto tra il prezzo di mercato di un’azione e gli utili per azione. Questo indicatore è utilizzato per valutare se un’azione è sopravvalutata o sottovalutata rispetto agli utili generati dall’azienda. Un P/E ratio elevato può indicare che il mercato ha grandi aspettative di crescita futura per l’azienda, mentre un P/E ratio basso può suggerire che l’azione è sottovalutata o che l’azienda sta affrontando difficoltà.

Riflettendo su questi concetti, è evidente come le aspettative degli investitori e la capacità di un’azienda di generare utili sostenibili siano cruciali per il suo successo a lungo termine. La situazione di Nike offre un interessante spunto di riflessione su come le aziende devono bilanciare le sfide a breve termine con la necessità di promuovere una crescita sostenibile e redditizia nel lungo periodo.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano.(scopri di più)

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