Settimana decisiva per i mercati: cosa aspettarsi entro ottobre?

Dopo il forte ribasso delle ultime settimane, i mercati hanno mostrato una buona tensione rialzista negli ultimi giorni. La settimana del ferragosto, storicamente, ha sempre avuto una valenza predittiva fino al mese di ottobre, influenzando spesso gli andamenti fino a quel mese. Ad ottobre, precisamente il 19, scadrà anche l’ultimo setup annuale, rendendo questa settimana particolarmente cruciale.

Le azioni ENEL, ad esempio, si sono mosse di media in area 6,40 euro, dopo aver segnato un minimo di 5,483 e un massimo di 6,73 nel corso dell’anno. L’Alligator Indicator sui time frame giornaliero è impostato al ribasso, mentre sul settimanale e mensile al rialzo. Il supporto di lungo termine più importante è rappresentato dal minimo di 6,055 segnato durante la settimana del 17 giugno, mentre la resistenza è a 6,73, livello segnato a luglio. Il consenso medio degli analisti è una raccomandazione Buy con target a 7,605 euro, con una sottovalutazione stimata del 18%.

La seduta di contrattazione del giorno 9 agosto ha chiuso ai seguenti prezzi: 16.258 (media mobile a 200 settimane), 4.069 (media mobile a 200 settimane), 29.704 (media mobile a 400 giorni), 5.007 (media mobile a 200 giorni). Il rimbalzo degli ultimi giorni ha cambiato poco nella struttura degli algoritmi, mantenendo una continuazione della tendenza ribassista se non ci sarà una chiusura della settimana superiore ai livelli indicati.

Borsa, dai titoli difensivi ai bond corti: come proteggere il portafoglio nell’agosto della volatilità

Il mese di agosto ha riportato la volatilità sui mercati, con preoccupazioni per lo stato di salute dell’economia americana e il rischio di una recessione all’orizzonte. Secondo Mark Haefele, Chief Investment Officer di UBS Global Wealth Management, i rischi di recessione restano bassi e ci si aspetta un atterraggio morbido dell’economia americana, con il punto minimo della crescita poco sotto il tasso tendenziale del 2% e un’ulteriore moderazione dell’inflazione.

La Federal Reserve (Fed) dispone di un ampio margine di manovra per sostenere l’economia e i mercati. Gli ultimi dati indicano che l’inflazione è avviata verso il tasso obiettivo del 2%, permettendo alla Fed di concentrarsi maggiormente sugli interventi a sostegno della crescita e dell’occupazione. È probabile che i mercati restino volatili a breve termine, ma ci si aspetta che i timori per la crescita si dimostrino infondati.

Per difendere il portafoglio, gli esperti suggeriscono di orientarsi verso azioni del settore delle utility, farmaceutici e aziende che producono beni di consumo di prima necessità. Questi comparti sono indipendenti dal ciclo economico e i prezzi delle loro azioni sono meno influenzati dall’andamento dell’economia. Le forti vendite delle scorse sedute offrono anche opportunità di acquisto a prezzi scontati.

In fasi di volatilità, molti investitori si orientano verso il mercato dei bond, che presenta oscillazioni più contenute e offre rendimenti periodici attraverso le cedole. I bond governativi Usa e i titoli di Stato della Germania sono particolarmente favoriti, con una durata medio-lunga preferibile. Per l’Italia, invece, è meglio orientarsi sul breve termine in vista della Finanziaria d’autunno.

Economia globale, non solo capricci d’agosto

Il mese di agosto spesso riserva sorprese che nei mesi successivi vengono digerite, ma questa volta potrebbe essere diverso. Stiamo vivendo due cadute gemelle: quella dell’ordine internazionale garantito dalla Pax Americana e quella che ha sostenuto l’economia globale negli ultimi 40-50 anni. Se così fosse, saremmo di fronte a un cambiamento radicale delle nostre vite.

Il sistema capitalista di mercato ha spinto la globalizzazione dell’economia, della finanza, della scienza e della tecnologia, migliorando le condizioni di vita di centinaia di milioni di persone. Tuttavia, il timore è che questo modello sia vicino alla fine, non tanto per una crisi del capitalismo, ma per la crisi dell’economia fondata sul mercato libero.

In Giappone, il governatore della banca centrale Kazuo Ueda ha chiarito che più di trent’anni di inflazione e tassi d’interesse attorno allo zero sono finiti. Questo ha colto di sorpresa i grandi investitori, costringendoli a vendere titoli. Anche negli Stati Uniti, le politiche di denaro a costo zero degli anni successivi alla crisi finanziaria del 2008 stanno arrivando alla resa dei conti. La grande quantità di denaro creato dalla Fed e i massicci stimoli di bilancio hanno prodotto inflazione e gonfiato i valori di Borsa.

Mentre l’Occidente affronta guerre in Europa e in Medio Oriente e la sfida per un nuovo ordine mondiale, il suo potere di attrazione economica viene eroso. Le tensioni finanziarie d’agosto possono indicare che questa lunga stagione volge al termine, sostituita da un’economia guidata dai governi, come piace alla Cina di Xi Jinping.

Il punto sui mercati di agosto: volatilità ma focus sul lungo periodo

Il Senior Portfolio Manager Michele Morra analizza la recente volatilità, esplorandone le cause principali e condividendo le previsioni a breve termine. Tre fattori hanno innescato le recenti vendite sui mercati: nervosismo legato alla stagione degli utili, timori di una possibile recessione negli Stati Uniti e riposizionamento degli investitori in Giappone.

Le aspettative per le Big Tech americane erano particolarmente elevate, generando tensione nei mercati già a metà luglio. Tuttavia, la stagione degli utili negli Stati Uniti si è rivelata complessivamente positiva. Sul fronte macroeconomico, alcuni analisti temono che l’economia statunitense possa entrare in recessione, ma le previsioni di crescita del PIL reale per la fine dell’anno restano positive.

Il recente aumento della volatilità in Giappone è stato innescato dalla stretta monetaria della Bank of Japan, che ha portato gli investitori a chiudere le loro posizioni ribassiste sullo Yen. Nonostante i movimenti estremi osservati, non si prevedono effetti di lungo termine sul mercato azionario giapponese.

La debolezza dei mercati azionari ha avuto un impatto sui rendimenti nelle ultime settimane, ma i portafogli Moneyfarm sono generalmente posizionati in modo conservativo e mantengono ancora margine per aumentare il peso dell’azionario. La reazione dei mercati è stata esagerata e guidata da un panico ingiustificato, parte di una correzione fisiologica successiva a un periodo di bassa volatilità e performance positive.

Bullet Executive Summary

In conclusione, il mese di agosto ha riportato una volatilità significativa sui mercati, influenzata da vari fattori tra cui la stagione degli utili, timori di recessione e riposizionamenti strategici degli investitori. Tuttavia, è importante mantenere una visione a lungo termine e considerare queste fluttuazioni come parte integrante del percorso d’investimento.

Una nozione base di economia e finanza correlata al tema principale dell’articolo è il concetto di diversificazione del portafoglio. Diversificare significa distribuire gli investimenti su vari asset per ridurre il rischio complessivo. In periodi di volatilità, una buona diversificazione può aiutare a mitigare le perdite.

Una nozione avanzata applicabile al tema dell’articolo è il rischio sistemico, che si riferisce al rischio di collasso di un intero sistema finanziario o di un mercato, in contrapposizione al rischio associato a singole entità. La recente volatilità sui mercati globali può essere vista come un segnale di rischio sistemico, richiedendo una gestione attenta e strategie di mitigazione.

Riflettendo su questi concetti, possiamo comprendere meglio l’importanza di un approccio equilibrato e informato agli investimenti, soprattutto in tempi di incertezza economica.