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Storico sciopero a Borsa Italiana: cosa significa per il mercato finanziario

Per la prima volta nella storia, i lavoratori di Borsa Italiana scioperano contro Euronext. Scopri le ragioni e le possibili conseguenze economiche.
  • Lo sciopero avverrà giovedì 27 giugno 2024 dalle 15:30 alle 17:30, con iniziative sindacali fino al 14 luglio.
  • Protesta contro il disinvestimento dall'Italia da parte di Euronext, che ha acquisito Borsa Italiana nel 2020 per 4,3 miliardi di euro.
  • Preoccupazioni per la tenuta occupazionale e richiesta di garanzie sui posti di lavoro, nonché per la mancata corresponsione degli aumenti salariali contrattuali.
  • L'MTS, gestito da Borsa Italiana, vede scambi giornalieri di titoli di Stato per 13,5 miliardi di euro.

Giovedì 27 giugno 2024, sarà una data storica per Borsa Italiana. Per la prima volta nella sua storia, i lavoratori della società che gestisce il mercato finanziario italiano sciopereranno. L’astensione dal lavoro avverrà dalle 15:30 alle 17:30, e sarà accompagnata da una serie di iniziative sindacali che si protrarranno fino al 14 luglio. Le organizzazioni sindacali FABI, FIRST CISL e FISAC CGIL hanno proclamato lo sciopero per protestare contro il “costante, sistematico e complessivo disinvestimento dall’Italia” da parte del gruppo franco-olandese Euronext, che ha acquisito Borsa Italiana nel 2020.

Ragioni dello Sciopero

Le motivazioni dello sciopero sono molteplici e articolate. Le organizzazioni sindacali hanno espresso preoccupazione per la “tenuta occupazionale sul territorio nazionale” a causa del trasferimento di aree di attività fuori dall’Italia. Euronext è accusata di rifiutarsi di fornire garanzie sui posti di lavoro e di non aver corrisposto ai dipendenti gli aumenti salariali previsti dal contratto collettivo. Questa scelta è stata giudicata “incomprensibile” alla luce dei risultati record del gruppo.

Inoltre, i sindacati lamentano un “profondo disagio legato all’organizzazione del lavoro”, che ha portato a un ricorso sistematico e strutturale agli straordinari, mettendo a repentaglio la salute psicofisica dei lavoratori. La governance di Borsa Italiana è un altro punto critico: i sindacati temono che la società stia perdendo autonomia in favore della capogruppo francese, con un conseguente rischio per la competitività del sistema Paese.

Governance e Controllo di Borsa Italiana

La questione della governance di Borsa Italiana è centrale nel dibattito. Dall’ottobre 2020, con un accordo da 4,3 miliardi di euro, il controllo di Borsa Italiana è passato dalla londinese London Stock Exchange alla franco-olandese Euronext. Gli azionisti principali di Euronext includono la Cassa Depositi e Prestiti (CDP Equity), Intesa Sanpaolo, e la Caisse des dépôts et consignations francese.

Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir) aveva già espresso perplessità sulla vendita di Borsa Italiana a Euronext, sottolineando la necessità di garantire un’azione di sistema per il rientro in controllo nazionale dell’infrastruttura finanziaria del mercato borsistico italiano. La preoccupazione riguardava anche la crescente presenza di operatori economici e finanziari di origine francese nel tessuto economico italiano, che potrebbe determinare strategie non sempre in linea con le esigenze economiche nazionali.

Implicazioni Economiche e Finanziarie

Lo sciopero di Borsa Italiana potrebbe avere conseguenze serie sulle negoziazioni dei vari titoli finanziari scambiati quotidianamente, come azioni, obbligazioni e titoli di Stato. Borsa Italiana controlla il Mercato Telematico dei Titoli di Stato (MTS), una piattaforma tecnologica su cui vengono scambiati titoli di Stato italiani ed europei, riservata agli operatori istituzionali come banche nazionali e governi. L’MTS gestisce scambi di titoli di Stato per 13,5 miliardi di euro ogni giorno.

La delocalizzazione delle attività e la riduzione dell’autonomia di Borsa Italiana potrebbero avere un impatto significativo sulla competitività del mercato finanziario italiano, già meno rilevante rispetto ad altri mercati finanziari internazionali. Negli ultimi vent’anni, molte grandi società hanno abbandonato i listini italiani, smettendo di quotarsi in Italia o andando a quotarsi altrove.

Bullet Executive Summary

In conclusione, lo sciopero del 27 giugno rappresenta un evento senza precedenti nella storia di Borsa Italiana, con implicazioni profonde per il mercato finanziario italiano e per l’economia nazionale. Le preoccupazioni dei sindacati riguardano non solo la tenuta occupazionale e le condizioni di lavoro, ma anche la governance e l’autonomia di una delle infrastrutture finanziarie più importanti del Paese.

Nozione base di economia e finanza: La delocalizzazione è il trasferimento di attività produttive o di servizi da un paese a un altro, spesso per ridurre i costi operativi. Questo fenomeno può avere impatti significativi sull’occupazione e sull’economia locale.

Nozione avanzata di economia e finanza: Il clearing è il processo di riconciliazione degli ordini di acquisto e vendita di titoli, garantendo che le transazioni siano completate correttamente. La clearing house agisce come intermediario tra le parti della transazione, riducendo il rischio di controparte. La perdita di una clearing house nazionale potrebbe aumentare i rischi sistemici e ridurre la stabilità del mercato finanziario locale.

Riflettiamo su come le decisioni di governance e le strategie aziendali possano influenzare non solo i lavoratori, ma anche l’intero sistema economico di un Paese. Quali misure potrebbero essere adottate per garantire un equilibrio tra efficienza economica e tutela degli interessi nazionali?


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano.(scopri di più)

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