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Come influiranno le nuove regole sugli affitti brevi a Milano?

Le recenti normative introdotte dal Ministero del Turismo stanno cambiando il mercato degli affitti brevi. Scopri come queste modifiche influenzano proprietari e inquilini e cosa significa per il futuro del settore.
  • Introduzione di una durata minima di due notti per gli affitti brevi con eccezioni per famiglie numerose.
  • Richiesta di un Codice Identificativo Nazionale (CIN) per tutte le strutture ricettive, sperimentazione in Emilia-Romagna a partire dal 21 agosto.
  • Aumento delle aliquote della cedolare secca fino al 26% per chi loca più di un'abitazione, disincentivando gli affitti brevi.
  • Il mercato degli affitti brevi a Milano vede un tasso di occupazione inferiore al 50% su quasi 20 mila appartamenti presenti sulle principali piattaforme online.

Le recenti modifiche normative riguardanti gli affitti stanno generando un notevole impatto sia per i proprietari che per gli inquilini. Le nuove disposizioni, introdotte dal Ministero del Turismo, mirano a regolamentare il flusso crescente di turisti e a prevenire il sovradimensionamento delle strutture ricettive. Tra le principali novità, spicca l’introduzione di una durata minima di due notti per gli affitti brevi, con eccezioni per le famiglie numerose. Inoltre, gli affittuari dovranno utilizzare un codice di riconoscimento nazionale da indicare negli annunci sui portali.

Per i proprietari, queste nuove regole comportano un aumento delle responsabilità e degli obblighi burocratici. Ad esempio, ogni affitto di breve durata, ossia quelli inferiori a 30 giorni, dovrà essere comunicato dal locatore stesso. Questo cambiamento è stato introdotto per garantire una maggiore trasparenza e controllo sulle locazioni brevi, che spesso sfuggono alla regolamentazione fiscale.

Il Mercato degli Affitti Brevi a Milano

A Milano, il mercato degli affitti brevi sta attraversando un periodo di trasformazione. Secondo uno studio del network SoloAffitti, l’offerta di affitti brevi ha superato la domanda, riducendo il tasso di occupazione degli immobili. Su quasi 20 mila appartamenti presenti sulle principali piattaforme online, meno della metà ha registrato tassi di occupazione significativi negli ultimi 12 mesi.

Le nuove norme, che prevedono un aumento delle aliquote della cedolare secca (fino al 26% per chi loca più di un’abitazione), stanno disincentivando i proprietari a mettere in affitto le loro case per brevi periodi. Inoltre, i costi aggiuntivi legati alle commissioni delle piattaforme di prenotazione, alle utenze, alle spese di pulizia e manutenzione, e alle commissioni di gestione, rendono questa forma di locazione meno conveniente.

Secondo l’analisi di SoloAffitti, l’affitto breve rimane vantaggioso solo se il tasso di occupazione dell’immobile non scende sotto il 60%. Tuttavia, questo è un obiettivo difficile da raggiungere, soprattutto per le case situate in periferia. La tendenza attuale vede un ritorno degli immobili sul mercato degli affitti a medio-lungo termine, con un maggiore interesse per i contratti concordati, che offrono una maggiore redditività netta grazie alla cedolare secca tassata al 10%.

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La Banca Dati delle Strutture Ricettive

Un’altra importante novità riguarda l’introduzione del Codice Identificativo Nazionale (CIN) per tutte le strutture ricettive, alberghiere ed extra-alberghiere. A partire dal 21 agosto, in Emilia-Romagna prenderà il via la sperimentazione per la richiesta di acquisizione del CIN, un adempimento obbligatorio per tutte le strutture, indipendentemente dalla loro forma di gestione.

Il CIN sostituirà il CIR regionale e dovrà essere esposto all’esterno della struttura, sui siti e pagine social, sui portali di prenotazione online e sul materiale pubblicitario. L’obiettivo è far emergere le attività ricettive abusive, in particolare nel settore extra-alberghiero, dove spesso si sviluppano aree grigie non controllate. La Banca Dati delle Strutture Ricettive (BDSR) sarà una piattaforma nazionale che centralizzerà tutte le informazioni necessarie per l’assegnazione del CIN e l’identificazione delle strutture ricettive, garantendo una maggiore tutela del consumatore e il controllo del territorio.

Guida Fiscale per Affittare Casa ai Turisti

La crescente diffusione degli affitti brevi a fini turistici ha portato l’Agenzia delle Entrate a pubblicare una guida aggiornata sulla disciplina fiscale e le regole per gli intermediari. Con l’entrata in vigore della legge di bilancio 2024, dal 1° gennaio 2024, l’aliquota della cedolare secca è stata fissata al 26%, ridotta al 21% per i contratti di locazione breve stipulati per una sola unità immobiliare per ciascun periodo d’imposta.

La cedolare secca può essere applicata ai contratti di locazione di durata non superiore a 30 giorni, riguardanti unità immobiliari a uso abitativo situate in Italia. Questi contratti possono prevedere anche servizi accessori alla locazione e possono essere conclusi direttamente dalle parti o tramite intermediari immobiliari.

Gli intermediari che intervengono nella stipula di contratti di locazione breve hanno obblighi di natura informativa e devono applicare una ritenuta del 21% sui canoni di locazione, da versare al locatore. Devono inoltre comunicare all’Agenzia delle Entrate i dati dei contratti di locazione breve stipulati per il loro tramite.

Bullet Executive Summary

Le recenti modifiche normative sugli affitti brevi rappresentano un cambiamento significativo per proprietari e inquilini. L’introduzione di nuove regole e obblighi burocratici mira a garantire una maggiore trasparenza e controllo nel mercato delle locazioni brevi, ma comporta anche un aumento delle responsabilità per i proprietari. La tendenza attuale vede un ritorno degli immobili sul mercato degli affitti a medio-lungo termine, con un maggiore interesse per i contratti concordati.

In conclusione, è importante comprendere come queste nuove regole possano influenzare le dinamiche del mercato immobiliare e le decisioni di investimento. La nozione base di economia e finanza correlata a questo tema è la domanda e offerta, che determina i prezzi e la disponibilità degli immobili. Una nozione avanzata è il rendimento netto, che considera non solo i ricavi da locazione ma anche i costi associati, come tasse, manutenzione e commissioni. Riflettere su questi aspetti può aiutare a prendere decisioni più informate e strategiche nel contesto delle nuove normative sugli affitti.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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