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Ecco come cambiano i controlli fiscali: scopri le nuove regole del redditometro 2024

Il governo italiano ha introdotto il decreto numero 108 del 5 agosto 2024, apportando modifiche significative al redditometro per contrastare l'evasione fiscale. Scopri i nuovi criteri di controllo e le spese soggette a verifica.
  • Nuovo criterio per i controlli: il reddito complessivo accertabile deve eccedere dieci volte l'importo dell'assegno sociale annuo, pari a 6.947 euro.
  • I controlli scatteranno solo se il reddito stimato supera i 69.700 euro, riducendo il numero di falsi positivi.
  • Le spese soggette a controllo includono: bollette, manutenzione ordinaria, elettrodomestici, arredi, assicurazioni e bollo per veicoli, trasporti pubblici, e molto altro.

Il governo italiano ha recentemente introdotto significative modifiche al redditometro, uno strumento di controllo fiscale volto a contrastare l’evasione fiscale. Il decreto numero 108 del 5 agosto 2024, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ha apportato cambiamenti sostanziali a questo meccanismo, che era stato inizialmente introdotto nel 1973. Il redditometro, che era stato sospeso nel 2018 dal governo Conte 1 e poi riattivato dal governo Meloni, non è stato abolito del tutto, ma è stato pesantemente rivisto.

L’obiettivo principale del redditometro è sempre stato quello di individuare e sanzionare chi dichiara meno redditi di quanti ne disponga, basandosi sulle spese sostenute nel corso del periodo d’imposta. Tuttavia, con il nuovo decreto, il governo ha introdotto un criterio aggiuntivo per far scattare i controlli: il “reddito complessivo accertabile” dovrà eccedere dieci volte l’importo dell’assegno sociale annuo, che per il 2024 è pari a 6.947 euro. Questo significa che i controlli scatteranno solo se il reddito stimato supera i 69.700 euro.

Nuovi Criteri di Controllo

In passato, la determinazione sintetica del reddito complessivo era ammessa a condizione che il reddito complessivo accertabile fosse superiore di almeno un quinto rispetto a quello dichiarato. In altre parole, gli accertamenti scattavano solo quando veniva ipotizzata un’evasione superiore al 20% del reddito. Con il nuovo decreto, oltre a questa soglia del 20%, viene introdotto il criterio del reddito complessivo accertabile, che deve eccedere dieci volte l’importo dell’assegno sociale annuo.

Per esempio, un contribuente che abbia dichiarato al Fisco 20.000 euro di reddito, con le vecchie regole, sarebbe stato soggetto a controlli in presenza di un reddito stimato superiore a 24.000 euro (il 20% di 20.000 è 4.000 euro). Con il nuovo decreto, invece, fino alla soglia dei 69.700 euro, gli accertamenti non partono. Questo cambiamento mira a ridurre il numero di “falsi positivi” e a concentrare i controlli sui grandi evasori.

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Le Spese Soggette a Controlli

Nonostante le modifiche, il meccanismo di fondo del redditometro rimane lo stesso e prevede una lunga lista di spese grazie alle quali il Fisco può ricostruire il reddito reale dei contribuenti. Tra queste spese ci sono:

– Bollette di acqua, luce e gas, nonché spese condominiali
– Interventi di manutenzione ordinaria del proprio immobile
– Spese per elettrodomestici e arredi
– Assicurazione e bollo per auto, moto, camper, caravan, minicar, barche e aerei
– Spese per il trasporto pubblico (tram, autobus, taxi)
– Canone di leasing o noleggio di mezzi di trasporto
– Spese per comprare lo smartphone e per gli abbonamenti di telefonia
– Libri scolastici, tasse scolastiche e rette
– Spese per attività legate al tempo libero (giochi, giocattoli, radio, televisione, hi-fi, computer, libri non scolastici, giornali e riviste, dischi, cancelleria, abbonamenti radio, televisione e internet, lotto e lotterie, piante e fiori, riparazioni radio, televisore, computer)
– Attività sportive, circoli culturali, circoli ricreativi, abbonamenti eventi sportivi e culturali
– Contributi previdenziali obbligatori e volontari
– Spese per barbiere, parrucchiere, istituti di bellezza, centri estetici e in generale per la cura della persona
– Argenteria, gioielleria, bigiotteria e orologi
– Borse, valige ed altri effetti personali
– Pasti e consumazioni fuori casa
– Alberghi, pensioni e viaggi organizzati
– Assegni periodici corrisposti al coniuge
– Investimenti in immobili (incremento patrimoniale, meno ammontare totale del mutuo)
– Acquisto di beni mobili, ovvero auto e altri mezzi di trasporto (anche in questo caso viene calcolato l’incremento patrimoniale effettivo, tolto il costo del finanziamento)
– Interventi di manutenzione straordinaria del proprio immobile
– Risparmio (parte di reddito non utilizzata per consumi ed investimenti)

La Reazione della Maggioranza

La maggioranza politica ha accolto con favore le modifiche al redditometro. Paola Mancini, senatrice di Fratelli d’Italia e componente della Commissione lavoro, ha dichiarato che il provvedimento “abolisce l’ormai obsoleto redditometro prevedendo in sostituzione l’accertamento sintetico, basato su ben altri criteri”. Secondo Mancini, l’obiettivo principale è quello di individuare e colpire i grandi evasori, titolari di grandi patrimoni e ricchezze pur apparendo in superficie nullatenenti.

Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia, ha definito le nuove norme come un miglioramento rispetto a uno strumento “già morto”. Francesco Filini, responsabile del programma di Fratelli d’Italia, ha sostenuto che il “vecchio e odioso redditometro” è stato sostituito dal “ladrometro”, uno strumento che consentirà al Fisco di stanare “i grandi ladroni che possiedono beni di lusso senza pagare le tasse”.

Bullet Executive Summary

Il nuovo decreto sul redditometro rappresenta un passo significativo nella lotta contro l’evasione fiscale in Italia. Introducendo criteri più stringenti per far scattare i controlli, il governo mira a concentrare gli sforzi sui grandi evasori, riducendo al contempo il numero di “falsi positivi”. Le spese soggette a controlli rimangono numerose e variegate, permettendo al Fisco di ricostruire il reddito reale dei contribuenti.

In economia e finanza, è fondamentale comprendere il concetto di capacità contributiva, che si riferisce alla capacità di un individuo di contribuire al finanziamento delle spese pubbliche in base al proprio reddito e patrimonio. Il redditometro, nella sua nuova veste, cerca di valutare questa capacità in modo più preciso e mirato.

Un concetto avanzato correlato è quello di analisi del rischio fiscale, che utilizza tecnologie avanzate e banche dati per identificare potenziali evasori fiscali. Questo approccio probabilistico permette di concentrare i controlli su casi con alta probabilità di evasione, migliorando l’efficacia delle misure anti-evasione.

In conclusione, il nuovo redditometro rappresenta un tentativo di modernizzare e rendere più efficaci le politiche fiscali italiane. Tuttavia, come sempre, l’efficacia di queste misure dipenderà dalla loro attuazione pratica e dalla capacità delle autorità fiscali di utilizzare al meglio gli strumenti a loro disposizione.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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