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Importante: come regolarizzare l’Imu 2024 con il ravvedimento operoso

Scopri come risparmiare sulle sanzioni Imu 2024 grazie al ravvedimento operoso e quali sono le scadenze e modalità per la dichiarazione.
  • Termine di pagamento scaduto il 17 giugno 2024, ma possibile regolarizzare tramite ravvedimento operoso.
  • Riduzione delle sanzioni in base ai giorni di ritardo, con percentuali che variano da 0,1% a 5%.
  • Nuova modulistica Imu/Impi approvata dal MEF per la dichiarazione entro il 1° luglio.

Il termine per il pagamento dell’acconto dell’Imposta Municipale Propria (Imu) per l’anno in corso è scaduto lo scorso lunedì 17 giugno 2024. Tuttavia, i contribuenti che non hanno rispettato questa scadenza possono ancora correggere errori e omissioni tramite l’istituto del ravvedimento operoso, come previsto dall’articolo 13 del D.Lgs. 472/1997. Questo strumento consente di regolarizzare il versamento includendo interessi e sanzioni ridotte.

Gli interessi sono calcolati al tasso legale annuo a partire dal giorno in cui il versamento avrebbe dovuto essere effettuato (16 dicembre). Le sanzioni, invece, possono essere ridotte in base ai giorni di ritardo nel pagamento:

– *1/15 per ogni giorno di ritardo (0,1%) per versamenti in ritardo non superiori a quindici giorni (ravvedimento sprint);
1/10 del 15% (1,5%) per versamenti in ritardo superiori a quindici giorni ma inferiori a trenta giorni (ravvedimento breve);
1/9 del 15% (1,67%) per versamenti in ritardo superiori a trenta giorni ma inferiori a novanta giorni;
1/8 del minimo (3,75%) per versamenti oltre novanta giorni ma entro un anno (ravvedimento lungo);
1/7 del minimo (4,29%) per versamenti oltre un anno ma entro due anni;
1/6 del minimo (5%) per versamenti oltre due anni.

Il versamento deve essere effettuato tramite la presentazione del modello F24, barrando la casella relativa al “ravvedimento operoso” e indicando l’importo totale comprensivo dell’imposta dovuta, degli interessi e delle sanzioni. Non sono previsti codici tributo particolari per gli importi versati, che devono essere indicati con lo stesso codice dedicato all’imposta principale.

Dichiarazione Imu 2023: Invii Entro Lunedì 1° Luglio

La scadenza per la dichiarazione Imu è fissata per il 1° luglio. Entro questa data, i possessori di immobili che hanno subito variazioni oggettive o soggettive rilevanti per il calcolo dell’imposta dovuta, e sconosciute al Comune, devono inviare il modello Imu/Impi. Quest’anno, il termine del 30 giugno cade di domenica, quindi la scadenza è posticipata al giorno successivo.

L’adempimento ha cadenza annuale per gli enti non commerciali che possiedono almeno un immobile esente utilizzato per attività non commerciali. Per la dichiarazione relativa all’anno 2023, deve essere utilizzata la nuova modulistica Imu/Impi, approvata dal Dipartimento delle Finanze del MEF con DM del 24 aprile 2024.

La dichiarazione “ordinaria” Imu/Impi deve essere presentata dai soggetti che utilizzano immobili per finalità non commerciali, in modalità cartacea o telematica, entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello in cui è iniziato il possesso degli immobili o sono intervenute variazioni significative dell’imposta. La modalità è esclusivamente telematica per gli immobili denunciati all’autorità giudiziaria come occupati abusivamente.

La dichiarazione ha effetto per gli anni successivi, salvo modifiche nei dati relativi alle somme dovute. Gli enti non commerciali che possiedono e utilizzano immobili destinati esclusivamente ad attività non commerciali o istituzionali devono presentare la dichiarazione con cadenza annuale. La dichiarazione deve essere presentata anche dagli enti non commerciali che possiedono immobili utilizzati per attività non commerciali, o che fruiscono di un’esenzione parziale.

Imu 2024 in Ritardo: Come Calcolare le Sanzioni

Il calcolo delle sanzioni per il pagamento in ritardo dell’Imu dipende dai giorni di ritardo del contribuente. Maggiore è il ritardo, più alta sarà la percentuale di interessi da applicare. Per l’acconto dell’Imposta Municipale Propria, la scadenza era prevista per il 17 giugno. Chi pagherà entro due anni otterrà uno sconto sulla penalità.

Il calcolo delle sanzioni per il pagamento tramite F24 per l’Imu versata in ritardo segue un ordine temporale prestabilito:

0,1% se il pagamento avviene entro 14 giorni dalla scadenza;
1,5% se il pagamento avviene tra 15 e 30 giorni dopo la scadenza;
1,67% se il pagamento avviene entro 90 giorni dalla scadenza;
3,75% se il pagamento avviene entro un anno dalla scadenza;
4,29% se il pagamento avviene entro due anni dalla scadenza;
5% se il pagamento avviene oltre due anni dalla scadenza.

Dopo aver calcolato le sanzioni ridotte e gli interessi di mora da versare, il contribuente deve effettuare il pagamento tramite il modello di pagamento F24, compilando la sezione “Imu ed altri tributi locali”. È necessario indicare il codice del Comune e barrare la casella “Ravv.” (ravvedimento operoso), specificando se si tratta dell’acconto o del saldo.

I codici tributo da utilizzare sono:

3912 – abitazione principale e pertinenze (COMUNE)
3913 – fabbricati rurali ad uso strumentale (COMUNE)
3914 – terreni (COMUNE)
3916 – aree fabbricabili (COMUNE)
3918 – altri fabbricati (COMUNE)
3925 – immobili ad uso produttivo gruppo catastale D (STATO)
3930 – immobili ad uso produttivo gruppo catastale D (INCREMENTO COMUNE)
3939 – fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita

Bullet Executive Summary

In conclusione, il ravvedimento operoso rappresenta un’opportunità per i contribuenti di regolarizzare la propria posizione fiscale in caso di ritardi nel pagamento dell’Imu. Questo istituto permette di ridurre le sanzioni in base ai giorni di ritardo, offrendo un margine di flessibilità. La dichiarazione Imu, con scadenza annuale, è un adempimento fondamentale per garantire la corretta determinazione dell’imposta dovuta, soprattutto per gli enti non commerciali.

Nel contesto economico e finanziario moderno, comprendere le dinamiche delle imposte locali come l’Imu è essenziale per una gestione patrimoniale efficiente. La conoscenza delle modalità di ravvedimento operoso e delle scadenze dichiarative permette di evitare sanzioni onerose e di mantenere una corretta relazione con l’amministrazione fiscale.

Una nozione base di economia e finanza correlata al tema dell’articolo è il concetto di interesse legale, che rappresenta il tasso di interesse stabilito per legge e applicato in caso di ritardi nei pagamenti fiscali. Questo tasso è fondamentale per calcolare gli interessi dovuti in caso di ravvedimento operoso.

Una nozione avanzata è il principio di equità fiscale*, che prevede che il sistema tributario debba essere equo e giusto, distribuendo il carico fiscale in modo proporzionato alla capacità contributiva dei cittadini. Questo principio è alla base delle riduzioni delle sanzioni previste dal ravvedimento operoso, che tengono conto delle diverse situazioni in cui possono trovarsi i contribuenti.

Riflettendo su questi concetti, i lettori possono apprezzare l’importanza di una gestione fiscale attenta e consapevole, che non solo evita sanzioni, ma contribuisce anche a un sistema tributario più equo e sostenibile.


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