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- 1.200 miliardi di euro di crediti fiscali totali, di cui solo 100 miliardi recuperabili.
- Introduzione di un saldo dei debiti con il fisco entro 10 anni e discarico automatico delle cartelle esattoriali dopo 5 anni.
- Estensione delle rate da 72 a 84 per debiti sotto i 120.000 euro fino al 2026, e fino a 120 rate per casi di difficoltà economica.
Il Consiglio dei Ministri ha recentemente approvato un decreto legislativo che segna un significativo cambiamento nel rapporto tra i cittadini e il Fisco. Questo decreto, che entrerà in vigore a partire dal 2025, introduce una serie di novità che mirano a rendere il sistema di riscossione dei debiti fiscali più veloce ed efficiente. Attualmente, lo Stato vanta crediti nei confronti dei cittadini per un totale di circa 1.200 miliardi di euro, di cui solo 100 miliardi sono recuperabili.
Il nuovo decreto prevede la possibilità di saldare i debiti con il Fisco entro un periodo di 10 anni, con un discarico automatico delle cartelle esattoriali che scatterà dopo 5 anni. Questa riforma ha l’obiettivo di snellire il magazzino delle mancate riscossioni, che attualmente ammonta a 1.206,6 miliardi di euro, e di evitare che in futuro si crei un nuovo accumulo di debiti non riscossi.
Funzionamento del Nuovo Decreto
Il nuovo decreto disciplina il saldo delle cartelle esattoriali estendendo l’opzione delle 120 rate in 10 anni anche per chi ha debiti fino a 120.000 euro, rispetto alle 72 rate previste in precedenza. Per i debiti di entità superiore, sarà necessario dimostrare un’obiettiva difficoltà economico-finanziaria per poter accedere allo stesso numero di rate. Solo in questo caso, i debitori potranno ottenere lo stesso numero di rate.
Per chi ha debiti al di sotto dei 120.000 euro, la dilazione del pagamento passerà dalle attuali 72 a 84 rate. Questa opzione sarà applicabile fino al 2026, mentre nel biennio successivo si potrà arrivare a 96 rate, e dal 2029 la dilazione raggiungerà le 108 rate. Dal prossimo anno, le cartelle esattoriali dovranno essere notificate al creditore entro 9 mesi dall’affidamento del carico, raggruppando i crediti per codice fiscale in un’unica cartella riguardante tasse e multe.
La Proposta di Legge “Bad Tax”
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha accolto con entusiasmo la proposta di legge “Bad Tax”, ribattezzata “Crediti Difficili”. Questa proposta, elaborata da studiosi dell’Istituto Milton Friedman e di varie università italiane, prevede un innovativo sistema di gestione del debito tributario incagliato. Secondo la proposta, i crediti fiscali non riscossi dall’Agenzia delle Entrate entro cinque anni saranno affidati a società private specializzate nel recupero dei crediti difficili attraverso operazioni di cartolarizzazione.
L’iniziativa mira a migliorare l’efficienza della riscossione fiscale, riducendo i tempi di recupero dei crediti e alleggerendo il carico dell’Agenzia delle Entrate. Le società private, esperte nel settore, potranno adottare strategie mirate e flessibili per recuperare i crediti, incrementando così le entrate dello Stato e riducendo le perdite derivanti dai crediti non riscossi. Questo approccio riflette la filosofia dell’Istituto Milton Friedman, che sostiene un ruolo maggiore per i soggetti privati nell’economia.
Implicazioni Economiche e Finanziarie
La riforma della riscossione delle tasse avrà profonde implicazioni economiche e finanziarie. I contribuenti avranno maggiori possibilità di rateizzare i debiti con il Fisco, con piani di pagamento che potranno estendersi fino a 10 anni. Questa misura è stata approvata con il Decreto Riscossione, che prevede un calendario di versamenti ampliato negli anni successivi. Dal 2027, i contribuenti potranno richiedere l’accesso a 96 rate mensili, e dal 2029 a 108 rate.
Per i cittadini e le cittadine che presenteranno specifica documentazione a sostegno delle loro condizioni economiche, sarà possibile accedere a una rateizzazione più estesa, che partirà da 85, 96 e 108 rate e arriverà fino a 120 rate mensili in base all’anno in cui è stata effettuata la richiesta. La rateizzazione potrà arrivare a un massimo di 10 anni nei seguenti casi: importi superiori ai 120.000 euro e documentazione a sostegno della condizione economica.
Bullet Executive Summary
In conclusione, la riforma della riscossione dei debiti fiscali rappresenta un passo significativo verso un sistema più efficiente e flessibile. La possibilità di rateizzare i debiti fino a 10 anni e il coinvolgimento di società private nella gestione dei crediti difficili sono misure che mirano a migliorare l’efficienza della riscossione fiscale e a ridurre il carico dell’Agenzia delle Entrate.
Una nozione base di economia e finanza correlata al tema principale dell’articolo è il concetto di liquidità. La liquidità si riferisce alla capacità di un’azienda o di un individuo di convertire rapidamente i propri asset in contanti senza perdere valore. In questo contesto, la possibilità di rateizzare i debiti fiscali può migliorare la liquidità dei contribuenti, permettendo loro di gestire meglio le proprie finanze.
Una nozione avanzata di economia e finanza applicabile al tema dell’articolo è il concetto di cartolarizzazione. La cartolarizzazione è un processo finanziario attraverso il quale un’entità trasforma un gruppo di crediti in titoli negoziabili. Questo processo può migliorare l’efficienza della riscossione dei crediti fiscali, permettendo allo Stato di recuperare una parte dei crediti non riscossi attraverso la vendita di questi titoli a investitori privati.
In definitiva, queste riforme rappresentano un passo avanti verso un sistema fiscale più equo e sostenibile, che tiene conto delle difficoltà economiche dei contribuenti e mira a migliorare l’efficienza della riscossione fiscale.